«Il disegno era tutta la sua vita». Ne parlano così, gli amici. Edoardo Baccin -un conosciuto e apprezzato writer– è morto a vent’anni il 6 agosto in un tragico incidente presso la stazione di Arona. Viveva a Somma Lombardo, 18 mila anime in provincia di Varese, al confine tra Lombardia e Piemonte. La sua famiglia è molto nota. Il papà Marco è un ex corridore di ciclismo e negli anni Novanta è stato tecnico del Comitato regionale lombardo.
Alla stazione di Arona, sul lago Maggiore, in provincia di Novara, Edoardo è morto travolto da un treno mentre stava dipingendo un convoglio. L’incidente è avvenuto all’alba: secondo le prime informazioni, il giovane non si è accorto dell’arrivo di un treno merci. A dare l’allarme sarebbero stati alcuni amici. Immediatamente sono intervenuti i carabinieri. Edoardo si recava spesso con gli amici, ascoltati nella notte dai militari dell’Arma, nelle stazioni della zona per eseguire le sue opere.
Il decesso del giovane writer è, per il Codacons, «una morte annunciata». «Le istituzioni – sostiene Codacons – non hanno saputo affrontare e combattere il fenomeno dei writer, lasciando loro carta bianca e la facoltà di mettere in pericolo la propria incolumità. Non è ammissibile che questi «artisti» continuino a lavorare rischiando la propria pelle e arrecando oltretutto un danno alla collettività». Secondo il Codacons, bisognerebbe allestire «apposite aree nelle città dedicate ai disegni dei writer». Come a Milano ha fatto la giunta del sindaco Giuliano Pisapia.
La direzione con la redazione di ArtsLife si stringe intorno alla famiglia e a tutti gli amici di Edoardo porgendo le più commosse condoglianze.
Riposa in pace fratello, sei morto per ciò che era la tua passione, la tua vita, il tuo amore…pur troppo poche persone lo possono capire…dipingi il nostro triste cielo di colori…un abbraccio alla famiglia…