Forse quello che è accaduto, con i funerali Casamonica, poteva accadere solo a Roma. Ve lo immaginate a Milano, che so’ a Quarto Oggiaro, un funerale di un presunto boss con tutta quella messa in scena?… E pure i vigili urbani a fermare il traffico? Beh a Roma molti cittadini stupefatti hanno rilasciato dichiarazioni ma solo il giorno seguente.
A Milano avrebbero telefonato immediatamente alla Questura, alla Polizia, al comando della Polizia Municipale per avere spiegazioni. Ma non si tratta soltanto di una differente e marcata mentalità tra nord e sud dell’Italia. Qui è proprio emersa la faccia della tipica sotto cultura del nostro povero Paese. Che ovviamente e all’istante ha fatto il giro del mondo. Com’è possibile che quelle stesse persone che accettano questo degrado abbiano a risentirsi quando poi, girando il mondo, sentono dire “italiani… pizza… mafia”. C’è da rabbrividire. Nessuno può ovviamente dire che il defunto fosse un criminale, ci mancherebbe! Ma insomma, che i Casamonica non siano dei cittadini modello lo mostrano le indagini e gli arresti compiuti dall’Autorità giudiziaria in passato.
Il problema non è quindi nella teatralità con cui i parenti dello scomparso hanno organizzato le esequie. Il problema è della mentalità intera di un rione (Don Bosco), di una città, forse di un intero Paese. L’Italia è fatta di persone che si indignano a vedere installazioni e performance d’arte giudicate violente o sessualmente esplicite. Ma il fondo vero della mentalità di molte persone è la fanfaronaggine. L’istrionismo. La becera sottocultura che scambia il falso per il vero. C’è da rimanere esterrefatti pure davanti alle dichiarazioni del nipote del defunto. Non tanto per quello che dice (che in parte ha le sue ragioni) ma per “come” lo dice.
Ecco noi crediamo che il “come” sia un tratto caratteristico primitivo e buzzicone di tanti, troppi, romani e italiani in genere. Il ragazzo esterna delle convinzioni ben sapendo che sono soltanto modi di arrampicarsi sugli specchi con una sfacciataggine da far accapponare la pelle. E’ un’abitudine inveterata di molti italiani quella di enunciare falsità evidenti con una naturalezza sconcertante…!!
Un’ultima domanda. Ma dove diavolo era il vicesindaco Causi visto che Ignazio Marino era fuori Italia? Possibile che non si sia accorto che i vigili urbani stavano lavorando al servizio di questa volgare rappresentazione? Sin qui abbiamo sempre difeso l’operato di Marino, che non può essere giudicato responsabile di quarantanni di malgoverno romano… Ma ora anche noi di ArtsLife siamo dell’idea che almeno Causi debba dimettersi, immediatamente! Senza contare di quelli dell’Enac, la società di gestione aeroportuale, che con una sfacciataggine che ha dell’incredibile, sostiene oggi che il volo dell’elicottero (usato per spargere petali di rosa tra la folla) non era autorizzato!!! Ma come? E se fosse stato un terrorista a sorvolare la capitale?? Per non parlare del fatto che pure i Carabinieri erano al corrente di quei funerali… Insomma, come al solito, tutti sapevano ma nessuno sapeva nulla. Ma vi pare un Paese moderno e civile? Non è il solito proclama dell’antipolitica falsamente disinteressata. E’ veramente giunto il momento in Italia per una nuova classe dirigenziale, a tutti livelli: dal politico all’imprenditore, dal magistrato al medico, poliziotto, giornalista, architetto e quant’altro.. Rinnovando profondamente le attuali strutture di potere a qualsiasi livello. Ma per compiere tutto ciò necessario seminare e investire nella formazione e nella diffusione della cultura.
Riconoscendo pietas per tutti quegli italiani che ora urlano e sbraitano, si incazzano e ce l’hanno sempre con gli altri. Ma restano ebeti sulle loro colpe e incapaci di una personale autocritica. Una strada per una crescita personale, culturale e identitaria può avvenire solo e soltanto con l’autocritica e il dialogo. Con la capacità di saper ascoltare le opinioni altrui. Lontano dagli odi e le ideologie che servono solo a raccogliere manciate di voti e qualche falsa amicizia. Ci vorranno ancora molti anni per seminare cultura e raffinatezza nel nostro popolo. Un tempo alla testa del Rinascimento. Ora a seguire la carrozza con una salma dietro le note de “Il Padrino”. E gli altri che, solo il giorno dopo, fingono di inquietarsi. Amen.