Finalmente! Con un Decreto Legge il governo Renzi ha immediatamente inserito i Musei italiani tra i servizi pubblici essenziali. Ci voleva un vergognoso sciopero improvvistato al Colosseo (che ha lasciato senza parola migliaia di persone in coda giunte da tutto il mondo) per smuovere le acque. In questo modo il diritto di sciopero d’ora in poi sarà regolamentato in maniera più rigida e secondo delle regole che giustamente considerano anche i diritti dei visitatori, oltre a quelli dei dipendenti. In una conferenza stampa il premier Renzi ha tuonato “non è possibile che chi faccia tante ore di volo per vedere le meraviglie del nostro Paese si trovi poi, senza preavviso, defraudato dalla possibilità di una visita alle gemme del nostro Paese”. Ed ha aggiunto: “L’assemblea si puo’ fare, ma senza che chi arriva trovi chiuso: pieno rispetto dei diritti sindacali ma impensabile che l’Italia che sta ripartendo non sia in grado di accogliere turisti che vengono a casa nostra e che non sanno cos’e’ un’assemblea sindacale e forse meglio non lo sappiano. Non e’ un diritto in meno ma un diritto in piu’ ai cittadini. E’ un principio di buon senso”, ha concluso Renzi. Niente di più giusto. Da quanti anni aspettavamo una simile decisione?
Ovviamente la signora Camusso della Cigl si è detta subito contraria definendo tale provvedimento una limitazione antidemocratica al diritto di sciopero. Noi di ArtsLife applaudiamo invece al coraggio di Renzi che ha immediatamente colto l’ira del ministro Franceschini contro lo sciopero improvvistato dai dipendenti del Colosseo. I sindacati in questo Paese continuano ad agire come freno corporativo allo sviluppo delle idee senza comprendere che una politica stile anni Settanta e Ottanta è completamente fuori dal tempo e coincide solamente con la difesa non di diritti ma di privilegi acquisiti. Non si tratta di prendere una posizione di destra o di sinistra. Valgono invece le semplici regole dell’intelligenza. Perchè mai un Paese come l’Italia che vanta il patrimonio artistico più vasto e più bello di tutto il pianeta non dovrebbe considerae la visita ai propri Musei come un servizio essenziale? Ce lo spieghino Camusso and Company, anziché continuare ad arrabbiarsi su ogni cosa in nome e per conto dei loro stipendi mensili fuori dal mondo.