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La Mamma di Harald Szeemann. Riflessioni su una mostra mai nata

In occasione della mostra La Grande Madre, a cura di Massimiliano Gioni, in corso a Palazzo Reale sino al 15 novembre 2015 nelle sale al piano nobile, Johan & Levi editore e Fondazione Nicola Trussardi presentano un seminario dedicato alla figura di Harald Szeemann e alla sua mostra non realizzata La Mamma

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The Getty Research Institute, Los Angeles (2011.M.30)

Harald Szeemann (Berna 1933 – Locarno 2005), uno dei più grandi curatori del Novecento, ideò attorno alla metà degli anni ’70 la mostra La Mamma come secondo passaggio di una trilogia iniziata nel 1975 con Le Macchine Celibi e che si sarebbe conclusa con Il Sole.

Il progetto rappresenta un punto di svolta nella vita di Szeemann. Dopo aver curato documenta 5 nel 1972, una delle più importanti rassegne d’arte contemporanea al mondo, visse un periodo di crisi sia privata che professionale, a seguito della scelta di non lavorare più per alcuna istituzione e di costruirsi una carriera da curatore indipendente – una posizione all’epoca tutta da inventare.  Il divorzio, un nuovo amore e la decisione di lasciare Berna per il Ticino contribuirono a rendere gli anni ’70 un momento di grandi ansie e grandi proiezioni nel futuro.

Con la trilogia il curatore giunge a immaginare un nuovo tipo di mostra, speculativa e filosofica, volta a fornire una nuova visione dello sviluppo della cultura nel XX secolo, costruendo al tempo stesso una complessa metafora del ruolo dell’arte e della creatività nella vita del singolo individuo e della società. Tuttavia La Mamma e Il Sole non vennero mai realizzate e il progetto monumentale trovò parziale completamento con le due mostre Monte Verità (1978) e Der Hang zum Gesamtkunstwerk (1983).

Pensata in larga parte come una mostra senza opere d’arte, La Mamma doveva essere incentrata sullo studio della donna e del suo corpo nei secoli e più in generale sull’idea di una divinità femminile legata al mito della Madre Terra. Avrebbe presentato personalità attive tra la fine dell’800 e gli anni ‘70 tra cui lo psicanalista Wilhelm Reich, l’antropologo Johann Jacob Bachofen, lo scrittore Gerhart Hauptmann, la romanziera George Sand, la medium-guaritrice Emma Kunz, in un viaggio straordinario attraverso storia del costume, psicoanalisi, letteratura, politica e creazione artistica.

Una ricostruzione parziale della mostra è stata possibile grazie al lavoro di ricerca compiuto da Pietro Rigolo presso l’archivio Szeemann, ora conservato al Getty Research Institute di Los Angeles. Nel libro “La Mamma. Una mostra di Harald Szeemann mai realizzata” (Johan & Levi, 2014) l’autore analizza la mostra incompiuta e si interroga sulle ragioni che decretarono il suo fallimento partendo dall’analisi di un disegno in cui il curatore immagina l’esposizione all’interno dei Magazzini del Sale di Venezia dove nel 1975 stava allestendo Le Macchine Celibi.

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Szeemann continuò a tentare di realizzare questo progetto fino alla sua scomparsa, nel 2005, e La Mamma è stata una delle fonti d’ispirazione della mostra La Grande Madre curata da Massimiliano Gioni, che presenta oltre 400 opere, di 139 artiste, artisti, scrittori e registi internazionali insieme a documenti e ad altre testimonianze figurative – provenienti da una ventina di musei nel mondo, da fondazioni, archivi, collezioni private e gallerie – per analizzare l’iconografia e la rappresentazione della maternità nell’arte del Novecento, dalle avanguardie sino ai nostri giorni.

Il seminario presenta al pubblico questo affascinante progetto nelle sue numerose sfaccettature avvalendosi del contributo di studiosi e professionisti che si occupano delle tematiche proposte da Szeemann.

Pietro Rigolo introdurrà l’incontro e fornirà alcune linee guida per la comprensione del progetto szeemaniano; Eva Ogliotti affronterà la garçonne parigina di inizio Novecento, momento in cui emerge una nuova figura di donna emancipata e finalmente padrona della propria vita e delle proprie scelte; Raffaella Perna si interrogherà sulla relazione tra arte e femminismo in Italia negli anni ’70; Nicole Janigro introdurrà il tema dell’archetipo materno nella dottrina junghiana, che giocò un ruolo importante nella progettazione della trilogia szeemaniana; Barbara Casavecchia converserà con Massimiliano Gioni sull’idea e i temi della mostra La Grande Madre e modererà il dibattito finale e le domande del pubblico

PROGRAMMA

14.00 Registrazione

Saluto di Domenico Piraina, direttore di Palazzo Reale
Saluto di Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura del Comune di Milano

14.30 Pietro Rigolo, storico dell’arte e archivista, The Getty Research Institute, Los Angeles
La Mamma: doppia potenza [sviluppo / rifiuto / amore / odio] accettare la morte

15 Eva Ogliotti, storica dell’arte
La garçonne. Tra letteratura, arte e moda

15.30 Raffaella Perna, storica dell’arte, Università di Roma La Sapienza
Magma: storia di una mostra al femminile

16 Nicole Janigro, psicoanalista
L’immagine archetipica della Madre in Jung

16.30 Barbara Casavecchia, critica e curatrice, in conversazione con Massimiliano Gioni, Direttore artistico della Fondazione Nicola Trussardi
La Grande Madre?

17.00 Discussione con il pubblico e conclusioni

A conclusione del seminario sarà possibile visitare la mostra (ingresso ridotto 5 euro).

 

 

La Mamma di Harald Szeemann
Riflessioni attorno a una mostra mai nata

Lunedì 5 ottobre | ore 14 – 17

Sala Conferenze di Palazzo Reale | Piazza Duomo 14, Milano
Ingresso libero su prenotazione
Tel. 342 518 5584 | info@johanandlevi.com

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