“Quando la festa finisce rimangono i resti”. Forse…
Anche se si legge questa frase nella presentazione dell’installazione dal 22 ottobre a Bolzano che le artiste Goldschmied & Chiari hanno creato per la Casa atelier di Museion, le cose non sono andate proprio in questo modo.
Questi resti sono stati buttati via. L’addetta alle pulizie ha scambiato l’opera d’arte per i resti di una festa. E ha buttato tutte le bottiglie di champagne, i coriandoli e i mozziconi di sigaretta che ha trovato sul pavimento. Chissà se pulendo avrà anche pensato “Che maleducazione!”
Ma episodi di questo tipo non sono una novità. La storia, con l’arte contemporanea, tende a ripetersi. E’ successo che opere sia state scambiate per rifiuti o per scarabocchi, e conseguentemente buttate in discarica o cancellate.
“I precedenti illustri ci sono tutti, dalla vasca di Joseph Beuys alla porta di Duchamp”, hanno commentato con un po’ di ironia gli organizzatori del Museion sulla pagina di Facebook*.
Ma, assicurano dal museo, l’installazione “Dove andiamo a ballare questa sera?” delle artiste Goldschmied & Chiari – che s’inserisce nel progetto espositivo nazionale curato da Achille Bonito Oliva “L’Albero della cuccagna. Nutrimenti dell’arte” – sarà ricostruita. I sacchi dell’immondizia – rigorosamente differenziata – non sono stati ancora buttati.
L’installazione di Goldschmied & Chiari è un’opera ambientale, metafora di questa decade, rappresentata attraverso la messa in scena di una festa finita: “Gli anni Ottanta sono per noi la fase dell’infanzia, è stata l’epoca del consumismo, dell’edonismo, delle speculazioni finanziarie, della televisione di massa, della politica socialista e delle feste. Nella fase di ricerca abbiamo ritrovato una guida alle discoteche della penisola scritto dal politico e ai tempi ministro degli esteri Gianni De Michelis, dove andiamo a ballare questa sera? 1988, con la prefazione di Gerry Scotti, che ha ispirato il titolo dell’opera.”
*Si riferiscono alla vasca incerottata di Joseph Beuys ripulita dagli addetti alle pulizie e alla porta di Marcel Duchamp ritinteggiata da imbianchini alla Biennale di Venezia del 1978