Lo Spazio per le arti contemporanee del Broletto di Pavia apre le porte alla personale di Piero Geri, in arte Gerico, con una mostra intitolata “Gerico. Itinerario dell’immagine nei labirinti della pittura dal 1968 al 2015”, che inaugurerà il 7 novembre alle ore 17 e si protrarrà fino al 22 novembre.
All’interno dell’esposizione si può ripercorrere l’intero excursus del pittore che inizia la propria carriera aderendo al surrealismo per poi dedicarsi ad una ricerca a proposito del rapporto tra natura, uomo e macchina adottando una tecnica iperrealista.
“D’altra parte l’arte per definizione non può mai essere statica, e l’artista ha un bisogno innato di sperimentare, di cercare nuovi moduli espressivi, di non sentirsi ingabbiato dentro un’etichetta predefinita: per sfuggire al rischio della monotonia, della ripetizione, dello stereotipo, che lo vuole ancorato a un certo modello artistico-culturale.” ( Gerico)
Gerico, inoltre, si addentra nella metafisica per poi passare al classicismo reinventando miti e attualizzandoli.
La critica Enrica Fallone scrive:” I soggetti parlano infatti con la loro vita, che si tratti di un ortaggio o di una persona poco importa. L’artista avverte un’intima e profonda commozione per le cose semplici, naturali, vere. Proprio in un’epoca nella quale l’uomo ha perso la sua innata capacità di emozionarsi di fronte ai doni di Madre Natura, vendendo la sua anima al dio Progresso, Gerico fa un passo indietro, alla riscoperta della parte più vera dell’uomo, inscindibile dalla natura stessa.
Le “nature in posa”, nome che lo stesso artista attribuisce a tali opere, sono e sposte frontalmente sul piano prospettico dell’asse contro la superficie unita del fondo, con lo studiato equilibrio formale che hanno le statue del frontone di un tempio greco.
Gerico ha scelto un nome criptico e noto al tempo stesso, di certo evocativo come la sua espressione pittorica. Piero Geri classe 1946 è nato a Somma Lombardo, ma da sempre vive a Voghera. “Mi sento pittore nel senso di una professione vissuta giorno dopo giorno. Cerco di perfezionare in continuazione tecniche e contenuti”, spiega.
La casa-studio di Gerico è come un secretaire dell’Ottocento: ogni cassetto nasconde un segreto. Fogli di appunti, schemi, bozzetti, Gerico prima di dipingere progetta, studia, nulla è lasciato al caso. “Non c’è creazione esplosiva incontrollata, i colori e le forme seguono regole. La sfida è più difficile, impegnativa, ma i codici raccontano di un pittore-artista che non si accontenta di ciò che vede. Perché ciò che vedi è un artificio frutto di immaginazione razionale”, dice.
Nei suoi cicli si rivede questa fatica di pensare prima di colorare, dal rapporto uomo-macchina degli anni Settanta (culminato con una antologica alla Galleria Rotta di Genova) al «museo vivo» degli anni Ottanta in cui Gerico, anticipatore di ciò che sarà il dominio dei reality tv, pone entro immaginari set televisivi i capolavori del passato (I bari del Caravaggio, La scuola di Atene di Raffaello, La veduta di Delft di Vermeer). Dalle nature morte, così metafisicamente reali perché studiate nel suo laboratorio creativo, che sfondano nelle gallerie francesi e italiane alla Vita Nova di Dante e alle Metamorfosi di Ovidio, nelle quali l’artista entra nei gangli dei miti classici per offrire una raffigurazione che sa d’antico e d’avanguardia al tempo stesso.
Gerico narra il mito calandolo nell’ansia di conoscenza dell’uomo moderno, e cerca di stupire con il pensiero.
INFORMAZIONI UTILI:
Gerico,Itinerario dell’immagine nei labirinti della pittura dal 1968 al 2015
Spazio per le arti contemporanee del Broletto
Piazza della Vittoria, Pavia
inaugurazione 7 novembre 2015, ore 17
7- 22 novembre 2015
Orari: da martedì a venerdì ore 16-19
sabato e domenica (presente l’autore) 10.30-12.30; 16-19
Ingresso libero
tel. 0383.366189 – 3477821009
inaugurazione 7 novembre 2015, ore 17
Spazio per le arti contemporanee del Broletto
Piazza della Vittoria, Pavia
La mostra prosegue fino al 22 novembre 2015