Un solo nome: Barbara Millicent Robert. Probabilmente vi starete chiedendo chi sia, la risposta è semplice. Tutti la conoscono con il suo nomignolo, Barbie.
Barbie non è una bambola, o meglio, non solo. Siamo state tante, tantissime, miliardi in tutto il mondo a passare l’infanzia in sua compagnia, da ben 56 anni a questa parte, ma la verità è che la sua è una figura iconica, che se per molti ha le sembianze di una bionda alta e snella con occhioni di colore blu, in realtà è ed è stata molto di più: Barbie ha abbattuto frontiere linguistiche, culturali e sociali.
Se vi pare sia troppo fate un giro tra le sale del Mudec, il Museo delle Culture di Milano, che proprio alla creatura Mattel dedica ora (e sino al 13 marzo 2016) una mostra intitolata The Icon, curata da Massimiliano Capella, prodotta da 24 ORE Cultura- Gruppo 24 ORE e promossa dal Comune di Milano – Cultura in collaborazione con Mattel.
In questi spazi si racconta l’incredibile vita di Barbie, una bambola che si è fatta interprete di trasformazioni estetiche e culturali della società senza minimamente accusare il tempo che passa. Sempre bella e sempre in forma, se è vero che la famosa bambola è nata per uscire dallo stereotipo donna casalinga angelo del focolare per dichiarare indipendenza in giro per il mondo magari a bordo di un camper rosa shocking creandone forse un altro di pericolosa tensione alla perfezione in tutto e per tutto, la verità è che non ci si può fermare ad un’idea un po’ riduttiva, ma si deve guardare oltre notando che la stessa bambola è stata nel tempo realizzata per oltre cinquanta diverse nazioni, con oltre cinquanta diverse fattezze, colore di capelli, di iride e con tanto di abbigliamento consono e costumi tradizionali.
Una realtà globale, quella di Barbie, sin dal 9 marzo 1959, giorno in cui ha debuttato al New York International Toy Fair. Da qui è partita per un’incredibile moltitudine di professioni, è andata persino sulla luna ed è diventata Ambasciatrice Unicef.
Barbie. The Icon è un percorso che vuole mostrare Barbie in tutte le sue declinazioni al pubblico: si parte da Barbie è la moda, sezione in cui si mostra forse l’aspetto più basilare dell’eterna ragazza, quello che in fondo è il primo in grado di attrarre giovanissimi del mondo intero: lo stile. Su tutto il pianeta si sono passati anni a cambiare gli abiti alla propria bambola (proprie bambole, solitamente di Barbie non se ne ha mai una sola), creando sempre nuovi oufits, giocando con look infiniti, dal più sportivo a quello da gran sera. Un aspetto di tale portata che nel corso dei decenni sono stati tantissimi gli stilisti che hanno voluto vestire Barbie con le loro creazioni da tappeto rosso: basti solo citare nomi come Gucci, Calvin Klein, Vivienne Westwood, Prada, Givenchy…
Dopo aver visto all’interno del Mudec anche un video che spiega la raffinatezza e la cura con cui vengono prodotte le bambole da collezione e il loro abbigliamento, si passa a Barbie Family, sala che presenta la famiglia e gli amici della bambola, parte fondamentale della sua vita.
Dalle sorelle al fidanzato Ken (che ha qualche anno meno di lei per chi non lo sapesse. Da buona precorritrice dei tempi…Barbie non si è mai nemmeno sposata), sino alla sua casa, in cui si può realmente entrare e ammirare il suo splendido armadio.
Come dicevamo prima, però, Barbie è molto più di un’icona d’eleganza, il suo motto è sempre stato I can Be. A questo proposito una terza parte è dedicata alle sue innumerevoli carriere.
L’intento non è tanto quello di proclamare Barbie paladina della giustizia o Supereroina, o almeno non solo: a ben vedere è altro, un modo per far capire che sognare è una cosa splendida e che è giusto e sano farlo. Non si andrà sulla luna magari, ma si può credere davvero di poter fare molto nella vita. Tutto questo non vale per un paese in particolare, ma per tutti. Per questo, a partire dal 1964, Mattel ha deciso di creare una varietà multietnica della bambola come valore contemporaneo imprescindibile.
Per concludere, in rassegna, la parte più celebrity: Barbie Regina e Barbie Diva. Dalla versione fedelissima dell’abito da sposa di Grace Kelly indossato per diventare la moglie di Ranieri di Monaco, agli abiti indimenticabili indossati da Audrey Hepburn in Sabrina e Colazione da Tiffany, sino allo strizzatissimo corpetto di Rossella O’Hara nella tenuta delle Dodici Querce e le mise più sensuali di Marilyn Monroe…un sogno.
Barbie è stata e può essere tutto. Tutti possiamo essere tutto!
INFORMAZIONI UTILI
Barbie. The Icon
Mudec – Museo delle Culture – Via Tortona, 56 Milano
Dal 28 ottobre 2015 al 13 marzo 2016
Orari: Lun – 14.30/19.30 Mar, Mer,Ven, Dom- 09.30/ 19.30 Gio, Sab – 09:30/22.30
Info: www.mudec.it
A fine percorso viene presentata Barbie Mudec, realizzata in esclusiva per la mostra a voler rappresentare la multiculturalità del luogo MUDEC e casella di posta dove i bambini possono lasciare a Barbie lettere, suggerimenti e disegni.