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L’amour de Paris di Brassaï. Racconto di una passione a Genova

Brassai - AL BISTROT, 1930-32 © Estate Brassaï Brassai - AL BISTROT, 1930-32 © Estate Brassaï
Brassai - Coppia al Quatre Saisons, 1932 © Estate Brassaï
Brassai – Coppia al Quatre Saisons, 1932 © Estate Brassaï

Una passione, quella che ha unito per più di cinquant’anni lo scrittore, il fotografo e cineasta Brassaï agli angoli di Parigi. 250 fotografie vintage e una proiezione per raccontarla. Una mostra che celebra il “fotografo francese venuto da un altro luogo”, ma anche a tutti quegli intellettuali, artisti, prostitute e mascalzoni: tutti coloro che hanno contribuito alla leggenda di Parigi.

Brassai - Picasso, rue des Grands-Augustins, 1939-1940
Brassai – Picasso, rue des Grands-Augustins, 1939-1940

Brassaï

Nato nel 1899 a Brasso in Transilvania, Gyulus Halasz, che prende il nome di Brassaï quando inizia a fotografare nel 1929, ha quattro anni quando suo padre lo porta con se a Parigi dove è stato invitato, in qualità di professore di letteratura, a trascorrere un anno sabbatico. Questo periodo affascina il giovane e resta impresso nella sua memoria. Il fascino per Parigi porta Brassaï a raggiungere la capitale francese nel 1924 dopo i suoi studi d’arte a Berlino. Ben presto incontra Desnos e Prévert i quali lo inseriscono nell’ambiente degli artisti e degli intellettuali che hanno contribuito a rinominare gli Anni Folli di Montparnasse e lo introducono al surrealismo. Il suo pensiero si concentra nel trasformare il reale in decoro irreale. Egli ricerca gli oggetti più ordinari e ne trasforma il significato, osa giustapposizioni insolite e defamiliarizza la percezione togliendo il reale dal suo contesto. Ecco come nascerà la sua ostinata ricerca dei graffiti a partire dal 1929.

Brassai - Torre Eiffel, 1932 © Estate Brassaï
Brassai – Torre Eiffel, 1932 © Estate Brassaï

Anni folli e passeggiate notturne

Allo stesso tempo, Brassaï inizia a braccare nella luce notturna della città una Parigi insolita, sconosciuta e disprezzata. Durante le sue lunghe passeggiate che lo portano solo o in compagnia di Henry Miller, Blaise Cendrars e Jacques Prévert, complici nell’alimentare le sue curiosità, rende visibili le umili prostitute dei quartieri “caldi” o i lavoratori della notte alle Halles, trasforma il rigore classico dell’architettura parigina in scene particolari e fissa l’insolita bellezza delle silhouettes fuggitive, delle illuminazioni accecanti o delle nebbie della Senna. Questo perdigiorno impenitente descrive la città seguendo i punti di vista che gli sono propri e che la luce gli offre come la visione panoramica di Parigi dall’alto della torre di Notre Dame, il riflesso ripetuto all’infinito degli archi del ponte sulla Senna, la pavimentazione dei Jardins des Tuileries disegnata dall’ombra dei cancelli, i fiori del castagno che emergono dalla notte come un bouquet nuziale o le apparizioni delle “belle di notte” nei portici oscuri.

Brassai - Montmartre, 1932 © Estate Brassaï
Brassai – Montmartre, 1932 © Estate Brassaï

Le sue amicizie surrealiste

Nel 1932, Picasso impressionato dal lavoro di Brassaï gli affida il compito di fotografare la sua opera scultorea fino ad allora sconosciuta e che deve essere pubblicata nel primo numero di una nuova rivista d’arte: Le Minotaure. I due artisti scoprono di avere dei gusti e delle affascinazioni in comune che hanno segnato il loro lavoro: le atmosfere sensuali delle Folies Bergères, e non è sorprendente per questi innamorati delle forme femminili, o quelle sempre misteriose delle feste delle fiere nelle quali regnano cartomanti e indovini. Tra tutti questi spettacoli, quello che attira maggiormente la loro attenzione è certamente il circo. Qui vi ritrovano la bellezza dei corpi umani e la virtuosità degli sforzi fisici, il dialogo tra la bestia e l’uomo, il senso dell’equilibrio e il gusto per il mistero.

Brassai - Il re sole, 1930-50 © Estate Brassaï
Brassai – Il re sole, 1930-50 © Estate Brassaï

Parigi, bella di giorno

Scopritore infaticabile della Parigi notturna, Brassaï non è insensibile al fascino della capitale alla luce del giorno. Egli ci propone così una visione del tutto personale dei giardini del Luxembourg, una sedia abbandonata o un leone minaccioso sotto la neve, piccoli artigiani, – il gelataio, il venditore di palloncini, un fotografo ambulante, il giardiniere che raccoglie le foglie o le statue svestite.
La stessa naturale empatia per gli argini della Senna che egli percorre per incontrare gli innamorati, i pescatori, i senza tetto e anche i cani. Brassaï passa da un quartiere all’altro – il Quartiere Latino, Bercy, Auteuil, e analizza le specificità di ciascuno. Mentre documenta le vita reale di questi spazi, sa anche catturare lo spirito di ogni quartiere di Parigi: la folla elegante di rue de Rivoli, i passanti davanti ai negozi dei Grands Boulevards, i carbonai lungo la Senna a Bercy, ma anche l’imponenza dei monumenti, la torre Eiffel, l’Arco di trionfo e soprattutto Notre-Dame e i suoi doccioni zoomorfi che rappresenta di giorno come di notte. Così, da qualsiasi lato si guardi il suo lavoro, vi si ritrova Parigi, sempre Parigi.

Brassai - Al bistrot, 1930-32 © Estate Brassaï
Brassai – Al bistrot, 1930-32 © Estate Brassaï

INFORMAZIONI UTILI

Brassaï: pour l’amour de Paris

3 ottobre 2015 – 24 gennaio 2016
Genova, Palazzo Ducale

A cura di Agnès de Gouvion Saint-Cyr
in collaborazione con l’Estate Brassaï
Organizzata da:Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia

Orario: da martedì a domenica con orario 10-19 ( biglietteria 10-18),
lunedì chiuso

Ingresso:
intero € 9,00; € 7,00 ridotto per maggiori di 65 anni, minori di 26, gruppi di almeno 15 visitatori
ridotto € 4,00 per scuole e minori di 18 anni

www.palazzoducale.genova.

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