Riflettendo la necessità di ripensare le categorie concettuali con cui si legge uno spazio urbano multi prospettico e policentrico, quali sono le premesse teoriche e i metodi della sua osservazione e della sua rappresentazione? Come questi presupposti e metodi qualificano e si trasformano da un lato in politica pubblica, dall’altro in una pratica artistica che postula il concorso alla costruzione di cittadinanza? La pratica artistica, come altre discipline, lavora sul confine fragile e mobile in cui l’atto dell’osservare e del rappresentare implica forme di partecipazione delle soggettività e delle collettività con cui si confronta.
Il convegno si ispira ai contenuti del volume di Alessandra Pioselli “L’arte nello spazio urbano. L’esperienza italiana dal 1968 a oggi” recentemente pubblicato da Johan & Levi.
L’incontro si avvale del contributo di ricercatori nelle discipline dell’antropologia, dell’architettura, dell’arte e della fotografia, che interrogano i metodi della ricerca urbana in modo non settoriale, alla luce della dialettica tra osservazione, rappresentazione e partecipazione dei vissuti che compongono il mosaico della città odierna. Le categorie e i metodi del discorso antropologico, sociologico o urbanistico, permeano la pratica artistica. Nel momento in cui tali discipline si nutrono del suo contributo, innestandola all’interno dei propri processi o appropriandosi di approcci non contemplati dai propri riferimenti, quali sono le congiunture ma anche i limiti dell’apporto della pratica artistica?
Partecipano: Mario Cresci, Ernesto Jannini, Ivan Bargna, Mario Biraghi, Luca Vitone.
Programma:
Alessandra Pioselli, critico, curatore d’arte contemporanea, docente e direttore dell’Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo: introduzione e presentazione del libro.
Mario Cresci, artista e fotografo: l’esperienza in Basilicata e il ruolo della fotografia a confronto con la cultura popolare e la memoria territoriale. Smarcata dal cliché folkloristico dell’immagine “etnografica”, la fotografia si fa strumento nell’ambito delle indagini socio-economiche e socio-culturali compiute dal gruppo del Politecnico a Tricarico e a Matera, condotte secondo pratiche partecipate, nel momento in cui la cultura del progetto è vista come strumento della modernizzazione del sud.
Ernesto Jannini, artista ed ex membro del gruppo degli Ambulanti: l’esperienza degli Ambulanti a Napoli negli anni settanta, con focus sull’aspetto della rimessa in circolo di segni attinti all’immaginario popolare del vicolo e ancestrale della fiaba, attraverso la forma della “parata” che attraversa parti di città critiche dal punto di vista sociale, nonché sulla forma della partecipazione della gente, ricercata, alla luce di quanto detto, attraverso la mediazione di segni riconoscibili ma dalla valenza fantastica e spiazzante.
Ivan Bargna, antropologo, Università degli Studi di Milano Bicocca: sul contributo delle arti visive allo studio antropologico della realtà sociale; confronto con i metodi e gli obiettivi della ricerca antropologica, come la pratica artistica può modificare l’approccio dell’antropologo, aiutarlo sul campo, ma anche le divergenze, e gli eventuali aspetti critici e limiti.
Marco Biraghi, professore associato di Storia dell’architettura contemporanea alla Facoltà di Architettura civile del Politecnico di Milano: le connessioni tra pratica artistica e architettura
Luca Vitone, artista: esempio di pratica artistica contemporanea che si mette in relazione con la città. Lavori recenti.
Convegno promosso da Johan & Levi in collaborazione con Accademia di belle arti G. Carrara di Bergamo e con il sostegno di Triennale di Milano
OSSERVARE | PARTECIPARE
Premesse teoriche e metodi dell’osservazione
e della rappresentazione dello spazio urbano
A cura di Alessandra PioselliGiovedì 3 dicembre 2015 ore 17.30
Palazzo della Triennale, Saletta Lab
Via Alemagna 6, MilanoINGRESSO LIBERO
www.triennale.org
