La mostra Through the Barricades festeggia i 30 anni di attività e produzioni del Bjcem. Fino al 10 gennaio 2016 alla Fabbrica del Vapore di Milano.
Nel 1986 gli Spandau Ballet erano tra i primi nella classifica dei dischi più venduti in Italia con “Through the Barricades”, insieme a “Russians” cantata da Sting e “Notorius” dei Duran Duran. Non è un caso che i tre brani raccontino di barriere, ineguaglianze e muri da abbattere. Non è un caso che la Bjcem, la Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo, nel 2015 abbia scelto di festeggiare i 30 anni di attività con una mostra dal titolo Through the Barricades. Il curatore Andrea Bruciati si è infatti ispirato agli anni Ottanta quando la Bjcem muoveva i primi passi.
“Le barriere oggi – ha spiegato Andrea Bruciati – sono ancora più invasive. Con questa mostra vogliamo creare ponti tra gli anni Ottanta e l’oggi che valorizzino il potere culturale e sociale della Bjcem a sostegno dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo”.
Un percorso, quello realizzato in uno degli spazi della capiente Fabbrica del Vapore, che mette insieme 16 artisti che hanno trovato nella Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo il loro primo spazio espositivo e che oggi hanno pieno riconoscimento internazionale.
IRWIN-Slovenia, collettivo presentato a Barcellona nel 1985, Grazia Toderi-Italia e Miltos Manetas-Grecia in mostra a Salonicco nel 1986, Vanessa Beecroft-Italia e Eulalia Valldosera-Spagna e Adel Abdessemed-Algeria insieme a Lisbona 1994, Vasco Araujo-Portogallo e Tobias Putrih-Russia alla Biennale di Roma nel 1990, Erzen Shkololli-Kosovo a Sarajevo nel 2001, Mathieu K. Abonnenc-Francia e Ayreen Anastas-Palestina e Giorgio Andreotta Calò-Italia e Haris Epaminonda-Cipro per la prima volta alla Biennale di Napoli nel 2005, Damir Ocko-Croazia a Bari nel 2008, Didem Erk-Turchia a Salonicco nel 2011 e Ayman Ramadan-Egitto ad Ancona nel 2013, sono protagonisti e testimoni dell’esperienza trentennale della Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo in quanto artisti che hanno contraddistinto i cambiamenti del recente passato e che prefigurano criticamente i cambiamenti che verranno.
“Questi sedici rappresentanti delle arti visuali – racconta Andrea Bruciati – sono accomunati dall’essere stati tutti “promesse” mantenute in quanto oggi sono internazionalmente riconosciuti. La Biennale così dimostra di essere un riferimento a sostegno degli emergenti avendo operato un’azione concreta nel tessuto sociale e giovanile della cultura attraverso l’arte stessa”.
La storia della Biennale ha avuto inizio nel 1985 a Barcellona dando vita ad un percorso creativo che si è concretizzato in diciassette edizioni coinvolgendo più di 700.000 visitatori. L’Associazione Internazionale Bjcem – Biennale des Jeunes Créateurs de l’Europe et de la Méditerranée, è un network internazionale fondato a Sarajevo nel 2001. L’Associazione con il suo lavoro intende promuovere e valorizzare il dialogo interculturale, la ricerca artistica contemporanea nei diversi linguaggi espressivi, la cultura quale motore di sviluppo dei territori. Tra le attività che il Bjcem mette in campo, la principale è la Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo, evento che ogni due anni ospita in una città diversa, centinaia di giovani talenti nelle varie discipline come cinema, musica, arte, gastronomia, teatro, danza, letteratura, dando vita ad un grande momento di incontro e promozione per gli emergenti.
Ad incalzare il senso dell’operato del Bjcem e il peso dell’obiettivo del superamento delle barriere alla partecipazione di tutti i giovani artisti dell’Europa e della Sponda Sud del Mediterraneo è Dora Bei, Presidente del Bjcem. “Resto fortemente convinta – afferma – che il dialogo tra i giovani artisti sia il modo migliore per ottenere risultati concreti”. E conclude: “la mostra pur presentando in sintesi il lavoro di 30 anni della Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo, è un’eccellente opportunità per continuare a discutere all’interno del network realizzato dalla Biennale, del futuro dell’associazione e dei temi che le sono cari quali la riqualificazione urbana, la dimensione transnazionale, i punti di vista e le idee applicabili alle politiche culturali delle città coinvolte “.
Chiara Bisconti, Assessora al Benessere, Qualità della vita, Sport e tempo libero del Comune di Milano ha sottolineato come la mostra dei 30 anni del Bjcem sia rilevante per la città e come Milano abbia vissuto un’accelerazione grazie all’Expo 2015, mostrando di essere un punto strategico e crocevia di differenti culture, persone, artisti. “La Fabbrica del Vapore – ha scommentato – è un bene dell’amministrazione di cui necessita valorizzare l’anima internazionale per fare sistema attraverso eventi con contenuti alti””.
L’esposizione ha una struttura chiara e lineare al servizio del racconto dei 30 anni della Biennale senza dimenticare uno sguardo al presente. Si compone di due sezioni. Le opere dei sedici artisti incoronati dal Bjcem nel loro percorso dagli anni Ottanta ad oggi, fanno da corollario e contorno alla parte centrale dedicata ai documenti, ai depliants, ai dischi prodotti, ai video, ai reportage con i protagonisti, più di 10.000 artisti, che hanno frequentato le 17 edizioni della Biennale.
Through the Barricades è un’esposizione votata alla promozione dell’arte. E ha l’ardire di far vedere un altro sguardo, una nuova prospettiva che l’arte ha avuto la capacità di mettere in campo. Perché “c’è sempre una via d’uscita”, come lo stesso brano dei Spandau Ballet continua a recitare dal 1986, […] Born on different sides of life, We feel the same, And feel all of this strife […], And the stars reach down and tell us, That there’s always one escape […].
____________________________
THROUGH THE BARRICADES
I PRIMI 30 ANNI DELLA BIENNALE DEI GIOVANI ARTISTI DELL’EUROPA E DEL MEDITERRANEO
dal 3 dicembre 2015 al 10 gennaio 2016
ingresso libero
Fabbrica del Vapore
Via Procaccini, 4 – Milano
www.fabbricadelvapore.org