Pompei. Ecco le foto delle 6 nuove Domus restaurate.
Gli edifici restaurati, già accessibili al pubblico, sono: la Fullonica di Stephanus, la Casa del Criptoportico, la Casa di Paquius Proculus, la Casa del Sacerdos Amandus, la Casa di Fabius Amandio e la Casa dell’Efebo.
Inoltre dal 26 dicembre e fino al 10 gennaio Scabec, con il circuito Campania>Artecard, propone due percorsi inediti che guideranno gli ospiti alla scoperta di domus appena restaurate e aree normalmente chiuse al pubblico.
I percorsi sono: “Di domus in domus” (visite dalle ore 10.00 alle 15.00 – biglietteria di Piazza Esedra – tutti i giorni tranne il 1 gennaio) che prevede la visita all’antica “tintoria” Fullonica di Stephanus dove sarà illustrato il trattamento dei tessuti utilizzato dagli antichi romani, ai quattro ambienti termali della Casa del Criptoportico, alla Casa di Paquius Proculus con le sue scritte elettorali, alla Casa del Sacerdos Amandus con le pitture del triclinio che riprendono le imprese degli eroi e all’attigua Casa di Fabius Amandio un esempio di piccola casa del ceto medio e infine alla Casa dell’Efebo, una ricca dimora di mercanti che si distingue per il lusso e il fasto delle decorazioni delle pareti e dei pavimenti.
Il secondo percorso proposto da Campania>Artecard è “Memorie e suggestioni – viaggio dal 79 d.C. ad oggi” (visite alle ore 11.00, 13.00, 15.00 – biglietteria di Porta Anfiteatro tutti i giorni tranne il 1 gennaio) che prevede la visita all’Anfiteatro e alla Piramide, realizzata dall’architetto Francesco Venezia che custodisce i calchi, e la Palestra Grande, un tempo utilizzata per l’educazione fisica della juventus e arricchita dalla mostre degli affreschi provenienti dalla Villa di Moregine.
Le visite sono comprese nel biglietto d’ingresso agli Scavi ma è necessario prenotarsi. Disponibilità fino ad esaurimento posti. Per informazioni e prenotazioni 800 600 601 cellulari ed estero +39 06 39967650 , www.campaniartecard.it.
Le dichiarazioni
Dario Franceschini – Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo
“La riapertura di sei domus e lo stato di avanzamento del Grande Progetto Pompei sono i segnali più evidenti dei progressi registrati nella conservazione dell’intero sito archeologico e nella sua gestione. Il lavoro costante, silenzioso, lungo della Soprintendenza e della Direzione Generale del Grande Progetto ha consentito di rispettare i tempi concordati con l’Unione Europea per impegnare i 105 milioni di fondi europei. In questo momento i miei sentimenti di orgoglio e soddisfazione sono rivolti al nostro Paese che ha compiuto sforzi considerevoli, i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti. Gran parte dei cantieri hanno concluso il loro lavoro, restituendoci, nel ritrovato splendore, queste sei domus, vestigia di un passato e di una storia che tutto il mondo ci invidia.
Per il raggiungimento di questi obiettivi sono state impegnate anche persone nuove, giovani ricercatori. Anche il numero di turisti e visitatori è notevolmente aumentato come dimostrano le statistiche. La rinascita di Pompei è ormai evidente e lo hanno riconosciuto anche gli ispettori Unesco: le possibilità di crescita sono ancora tante e tutte straordinarie!”
Massimo Osanna – Soprintendente Speciale per Pompei, Ercolano e Stabia
“Sei domus restituite alla fruizione, una attività globale di restauro e messa in sicurezza per la salvaguardia del sito e finalmente una grande attenzione alla valorizzazione e alla promozione dell’area archeologica. E’ il traguardo che la Soprintendenza di Pompei ha raggiunto per il 2015 grazie al grande impegno di funzionari e tecnici della Soprintendenza, del Grande Progetto Pompei e di Invitalia, che hanno dato il loro massimo per garantire risultati nel rispetto del cronoprogramma stabilito dall’Unione Europea. Ritengo si tratti di un importante successo sia per Pompei, in termini di opere concrete realizzate per il sito, sia per la Soprintendenza che ha raggiunto un modello di lavoro di alto livello capace di far interagire, in un programma interdisciplinare di confronto e di studio, professionisti e tecnici di varia provenienza, non dimenticando il coinvolgimento anche di prestigiose università e istituzioni italiane e straniere. Chiudere il 2015 nel pieno fermento delle attività dei cantieri, avendo al tempo stesso ampliato l’offerta di visita al sito, è di grande auspicio per il futuro di Pompei.”