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Dante secondo Bronzino in mostra a NY. La Grande Mela omaggia il sommo poeta

Bronzino. Ritratto allegorico di Dante esposto agli Uffizi da luglio 2015 (dettaglio)
Bronzino. Ritratto allegorico di Dante esposto agli Uffizi da luglio 2015 (dettaglio)
Bronzino. Ritratto allegorico di Dante esposto agli Uffizi da luglio 2015 (dettaglio)

Nel 750° anniversario della sua nascita, Dante Alighieri è celebrato anche oltreoceano. La città di New York omaggia il sommo poeta con una mostra all’Istituto Italiano di Cultura, che prosegue ancora fino al 15 gennaio 2016. Nel cuore di Manhattan è esposto ancora per una settimana il Ritratto allegorico di Dante realizzato dal Bronzino.

Il direttore dell’Istituto italiano di cultura di New York, Giorgio van Straten ha dichiarato: “Quando sono stato nominato direttore dell’Istituto italiano di cultura di New York, ho pensato che fosse necessario portare qualcosa che rappresentasse il meglio del mio paese e anche di Firenze, la mia città. Il 2015 celebra i 750 anni dalla nascita di Dante e alla Galleria degli Uffizi ho visto il suo ritratto dipinto dal Bronzino. Ho ritenuto che non vi fosse modo migliore, per celebrare questa occasione, che mostrare questo lavoro straordinario, per la prima volta negli Usa”.

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Bronzino. Ritratto allegorico di Dante esposto agli Uffizi da luglio 2015

Le vicende storiche di questa lunetta sono legate a un episodio riferito da Giorgio Vasari nella Vita del Bronzino. Al suo ritorno da Pesaro il pittore ricevette da Bartolomeo Bettini la commissione dei ritratti dei tre padri della letteratura italiana, Dante, Petrarca e Boccaccio, da collocare nelle lunette di una stanza della sua abitazione. Il significato complessivo del progetto è descritto nella Vita del Pontormo, che per quella stessa stanza eseguì una tavola con Venere e Amore, su cartone di Michelangelo.

Dei ritratti dei tre grandi l’unico ad oggi conosciuto è quello di Dante: esistono infatti un disegno preparatorio a Monaco, una replica di bottega su tavola conservata nella Collezione Kress della National Gallery of Art di Washington, la presente redazione su tela in collezione privata fiorentina, svariate copie grafiche e la xilografia del solo busto, sul frontespizio della Divina Commedia pubblicata a cura di Francesco Sansovino nel 1564.

Nel 1956 la tavola statunitense, radicalmente restaurata, fu acquistata come opera della bottega di Vasari; nel 1964 Luciano Berti ne ascrisse la paternità al Bronzino, mentre nel 1991 Alessandro Cecchi preferì considerarla una replica autografa. L’attribuzione fu poi ridimensionata da Jonathan Nelson, che la ritenne un prodotto di buona fattura della bottega del pittore, dipinto forse su commissione di un membro dell’Accademia Fiorentina probabilmente dopo il 1541, quando la disputa sul primato del volgare toscano e l’interesse per Dante infervorarono non solo gli studi letterari, ma anche il dibattito politico.

Florentine 16th Century, Allegorical Portrait of Dante, , late 16th century, oil on panel, Samuel H. Kress Collection
La versione dell’allegoria esposta alla National Gallery of Art di Washington.
Florentine 16th Century, Allegorical Portrait of Dante, oil on panel, Samuel H. Kress Collection

Su questo fronte, sia Bettini, sia il suo amico Michelangelo Buonarroti erano fortemente impegnati nel difendere la Repubblica contro la tirannia del duca Alessandro de’ Medici e il Canto XXV del Paradiso, leggibile sul libro sorretto da Dante desideroso di rientrare dall’esilio, si adatta particolarmente alle vicende politiche della famiglia Bettini. La tela, di collezione privata e pubblicata nel 2002 come Bronzino da Philippe Costamagna, è attualmente ritenuta dalla critica autografa di Agnolo Tori, detto il Bronzino. Il supporto in tela, per quanto infrequente a Firenze nella prima metà del Cinquecento, non è pregiudizievole per la sua autenticità: ne esistono altri illustri esempi, quali la nota Cena in Emmaus del Pontormo per la Certosa del Galluzzo o il Nano Morgante dello stesso Bronzino, entrambe agli Uffizi.

Non sono note le vicende che hanno portato il dipinto fuori da casa Bettini e la sua storia successiva. Il ritratto, quantunque la tela sia supporto delicato, si dimostra di eccellente fattura, visibile soprattutto negli incarnati, che sono di una consistenza affine a quella di dipinti coevi come il Ritratto del suonatore di liuto degli Uffizi e il Pigmalione e Galatea dello stesso museo.
Rispetto alla lunetta quasi gemella della National Gallery di Washington (cui alla mostra del Bronzino del 2010-2011 a Palazzo Strozzi la tela fiorentina fu affiancata) l’andamento dei panni, simili a quello della Venere e Amore del Pontormo, appare molto meno schematico; la pittura presenta un segno più sicuro e l’espressione del volto del poeta appare più ispirata. Il quadro dimostra anche una particolare sensibilità per la luce, che può esser derivata dalla conoscenza della pittura di Dosso, con cui il Bronzino entrò in contatto all’Imperiale di Pesaro nel 1531.

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Bronzino. Ritratto allegorico di Dante esposto agli Uffizi da luglio 2015 (dettaglio)

BRONZINO- Allegorical Portrait of Dante
15 dicembre 2015 – 15 gennaio 2016
Italian Cultural Institute of New York
Lunedì – sabato, ore  10-17
www.iicnewyork.esteri.it

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