La mostra QuindiciPercento con le fotografie di Christian Tasso nasce da un progetto con un forte risvolto di solidarietà e tutto parte dall’incontro del fotografo con la famiglia di Gherardo e Titti Barbini. Da qui la decisione di unire obiettivi, espressione della volontà di portare speranza e conforto a chi lotta per la normalità.
L’esposizione, in collaborazione con AL MaUST (Associazione Lombarda per la Malattia da Ustione-Onlus,) inaugura il 21 gennaio da Sabrina Raffaghello Arte Contemporanea in via Gorani 7 a Milano e resterà allestita fino al 13 febbraio 2016. Il ricavato della vendita delle opere fotografiche e dei libri durante la vernice del 20 gennaio 2016 (serata ad inviti) sarà interamente devoluto alla Onlus, fondata dal Dottor Vincenzo Rapisarda – Direttore della Struttura Complessa Chirurgia Plastica e Centro per grandi ustionati dell’Ospedale Niguarda di Milano.
Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, le persone che vivono con disabilità sono più di un miliardo e rappresentano il 15% della popolazione mondiale. E la maggior parte di queste, circa l’80%, vive in paesi in via di sviluppo.
QuindiciPercento, il progetto del fotografo Christian Tasso, 29 anni marchigiano, è incentrato sulla disabilità nel mondo. Il lavoro, iniziato nel 2015, continuerà nell’arco dei prossimi anni.
L’intento dell’autore è quello di raccontare la vita di persone affette da disabilità, tessendo una rete di storie globali. Christian Tasso racconta storie di persone e delle comunità nelle quali vivono, con l’intento di mostrare come le varie comunità leggano e si rapportino con la disabilità. Il centro delle sue storie è la resilienza, la reazione che ogni essere umano attua per raggiungere una condizione di normalità. La prima parte del progetto, realizzata in Ecuador, Romania e Nepal, è attualmente presentata in un libro a tiratura limitata e in una mostra itinerante, volti a creare un dibattito e una sensibilizzazione nell’opinione pubblica sui diritti delle persone disabili in differenti contesti sociali e culturali. In mostra alla galleria di Sabrina Raffaghello sono 55 opere fotografiche di vari formati.
Qual è stato il tuo metodo di racconto fotografico per questo lavoro così delicato e difficile?
In un precedente lavoro nel Saharawi ero molto legato a raccontare il dolore, per denunciare questa condizione. Qui l’approccio è diverso e non si basa sullo stereotipo “tu sei sofferente e quindi tutto questo deve trasparire oppure sei estremamente sorridente e tutto quanto va bene ”. Ho cercato invece di narrare la storia e le persone così come sono. Ho cercato l’intimità e la normalità in quella che il mondo considera anormalità. La loro quotidianità.
Il 20 gennaio le tue fotografie saranno messe in vendita a favore di ALMaUST. Con che modalità?
Si possono fare offerte libere. Si può acquistare il libro che costa 70 euro o il libro e una stampa a 140 euro. Abbiamo fatto delle cartelline con stampe singole a 150 euro tirate a 75 esemplari e poi ci sono le Fine Art che partono dagli 800 euro tirate a cinque esemplari. Durante l’esposizione il 20per cento della vendite delle foto sarà sempre riservata alla Onlus.
Ci sono già nuove tappe per questa mostra?
Intanto tre immagini di questa esposizione andranno a fine mese a Brescia in una mostra pubblica sul tema della Perseveranza. E comunque questo è solo un punto di partenza.
E ora come procede questo progetto?
Voglio andare in altri sei paesi e sto ancora studiando cercando di approfondire il tema. Sono in contatto con associazioni internazionali che seguono questi problemi. E comunque vorrei lavorare seguendo le rotte dei migranti per vedere se ci sono dei disabili che migrano, ma tutto è ancora in divenire.
www.sabrinaraffaghello.com
www.christiantasso.com