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L’educazione alla natura secondo Matteo Pagani

Matteo Pagani Matteo Pagani, Le buone maniere, 2015, olio su tela, 130 x 180 cm

A distanza di cinque anni dalla sua ultima personale alla Galleria Rubin, tornano a Milano i bambini di Matteo Pagani dal 19 febbraio al 7 marzo 2016. Sempre ritratti con uno stile pulito e lineare quasi fossero usciti dal sussidiario di scuola. L’artista emiliano è infatti anche un illustratore di libri per bambini e si muove con disinvoltura nell’immaginario contemporaneo dei giovanissimi.

Matteo Pagani
Matteo Pagani, Le buone maniere, 2015, olio su tela, 130 x 180 cm

Nel 2011 nella precedente sede di via Bonvesin della Riva, aveva presentato quadri in cui le figure erano tutte frontali e si stagliavano su un fondo bianco, come le figurine della pubblicità. Mantenevano però un certo rigore che faceva pensare ai pittori tedeschi della Nuova Oggettività o a quelli italiani del Ritorno all’Ordine come Achille Funi o meglio ancora al Realismo magico di Antonio Donghi.

Il tema della mostra è l’esempio come insegnamento. Il titolo “Ad Parnassum” fa infatti riferimento al “Gradus ad Parnassum” di Muzio Clementi, compositore e pianista autore di una raccolta di esercizi pianistici a uso didattico.

I dipinti di Matteo Pagani raccontano storie di animali e bambini, come se questi stringessero uno speciale rapporto di armonia che agli adulti è precluso. Non si può non pensare ad Antoine de Saint-Exupéry e il suo “Piccolo Principe” con quel concetto di addomesticare, cioè ‘creare legami’. Un avvicinamento che nei soggetti ritratti testimonia un momento di scambio e desiderio di comunicazione. Le figure si fermano, si interrogano e interrogano lo spettatore, in un’atmosfera che è quotidiana e insieme irreale, perché secondo Matteo Pagani essere di questo tempo significa anche essere fuori dal tempo.

Matteo Pagani
Matteo Pagani, Colazione in giardino, 2015, olio su tela, 120 x 160 cm

Pagani propone una lettura alternativa che si fonda sull’educazione e la reciproca ricerca del contatto. Una visione che non è banalmente ottimistica ma basata sull’attenta osservazione dei giovani e della fauna di oggi che come l’uomo non è immutabile. Un pensiero assai lontano dal pessimismo e dall’atteggiamento apocalittico presente in larga parte dell’arte contemporanea di fronte all’evoluzione del mondo.

In mostra oltre ai dipinti a olio non possono mancare i lavori su carta realizzati ad acquerello e matita. La nuova serie di “Ad Parnassum” è di certo meno inquietante dell’opera che aveva preso parte alla mostra di Alberto Zanchetta “Cranioscopia” in cui una bambina dal sorriso placido esibiva un macabro trofeo: un teschio di animale che pareva uscita da un videoclip dei Chemical Brothers.

Matteo Pagani
Matteo Pagani, Primo sole, 2015, olio su tela, 130 x 80 cm

 

Matteo Pagani nasce a Scandiano (RE) nel 1979. Vive e lavora a Salvaterra di Casalgrande (RE).
E’ diplomato in pittura all’Accademia di belle arti di Bologna dove si è anche specializzato in pittura di Arte sacra. Dal 2013 lavora inoltre come illustratore. Ha vinto il concorso per Copertine di Salani con “Matilde” di Roald Dahl. Sempre nel 2013 inizia la collaborazione con l’autore Paolo Ligabue che porta alla pubblicazione di tre libri: “Beniamino e l’orologio magico”(Lindau), “Kahrù” e “Il canto del lupo” (Valentina edizioni). Nel 2014 e nel 2016 è finalista a ILUSTRARTE – Bienniale dell’illustrazione per l’infanzia al Museu da Electricidade di Lisbona (Portogallo).

 

Matteo Pagani

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Informazioni utili:

Matteo Pagani
AD PARNASSUM
19 febbraio – 7 marzo 2016

Galleria Rubin
via Santa Marta 10, Milano
telefono: 0289096921

orario di apertura:
martedì – sabato, 15.00 – 19.30
e su appuntamento

www.galleriarubin.com

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