Direttamente dalla California gli scatti di Herb Ritts sbarcano a Milano e Palazzo della Ragione celebra un poeta dell’equilibrio. Sala dopo sala, attori di Hollywood, icone del rock, top model e masai africani si trasformano in divi dell’Olimpo del secolo breve.
Herb Ritts e Richard Gere, amici on the road
È l’estate del 1978, Herb e Richard partono alla volta di San Bernardino, ma si fora una gomma e sono costretti a fermarsi presso una stazione di servizio. Mentre il meccanico ripara l’auto, Herb prende la sua Miranda 33 mm e scatta una foto al compagno di viaggio: un giovane con l’aria da bello e dannato, con tanto di sigaretta penzolante dalle labbra. La coppia di amici sono Herb Ritts e Richard Gere e quel ritratto on the road è il preludio di due carriere destinate a entrare nel mito.
Nobile semplicità e quieta grandezza
Da quel giorno l’obiettivo di Herb Ritts incrocia i volti di quasi tutto lo star system. Nato sotto il sole della California nel 1952, Ritts ama la luce cruda e le ombre dure della fotografia en plein air. Nel suo lavoro si ispira alla statuaria antica e costruisce un mondo “In Equilibrio” perfetto, fatto di volti distesi e corpi levigati, uomini marmorei e donne diafane.
L’Olimpo del secolo breve
120 scatti inscenano un percorso arioso e filante, grazie al sapiente allestimento dello Studio Migliore-Servetto, che conferisce inedito respiro a Palazzo della Ragiona. A dominare la raccolta è la purezza del bianco e nero, in un duettare di forme elleniche e sguardi magnetici.
Dopo un incipit sul corpo in movimento, il primo capitolo del racconto ha per protagonista la forza comunicativa dell’industria creativa. Negli anni Ottanta le top model “non si alzano dal letto per meno di 10 mila dollari al giorno”, così Ritts le immortala come afroditi del secolo breve. Ma presto l’algida perfezione di Stephanie, Cindy, Christy, Tatjana e Naomi lascia posto alla verve istrionica degli attori del grande schermo: da un’altera Elizabeth Taylor a una genuina Julia Roberts, da un fascinoso Sean Connery a una carnale Penelope Cruz, ma ancora Bred Pitt, Tom Cruise,Nicole Kidman e Demi Moore. Fra i ritratti in mostra non mancano miti della musica, comel’indimenticato Michael Jackson, l’indimenticabile David Bowie o la camaleontica Miss Ciccone, che scelse Ritts nella duplice veste di fotografo e regista, per la copertina di True Blue e per il videoclip diCherish.
Dulcis in fundu, la sezione sulle suggestioni africane approfondisce l’aspetto meno conosciuto di Ritts, instancabile viaggiatore e grande appassionato del continente nero.
Dal classico al mito
Herb Ritts se ne andato silenziosamente la mattina di Santo Stefano del 2002, a causa di una polmonite correlata all’Aids, contrattata sul set per un servizio su Ben Affleck. Il suo ultimo lavoro è stato pubblicate su Vanity Fair dopo la sua morte, come lascito morale di un indiscusso Signore della fotografia. A 14 anni dalla sua morte, il vuoto lasciato da Ritts è stato soppiantato dall’atemporalità del suo stile classico, entrato nella cultura figurativa contemporanea e pronto a rivivere negli scatti dei fotografi di domani. Insomma il cantore degli dei è entrato nel mito.
INFORMAZIONI UTILI
HERB RITTS In equilibrio
Fino al 5 giugno 2016
Palazzo della Regione Fotografia
Piazza Mercanti, 1
Milano