Ricorre oggi l’anniversario della nascita di Mondrian.
Pieter Cornelis Mondriaan Jr, meglio conosciuto come Piet Mondrian, nasce infatti il 7 marzo 1872 ad Amersfoort, in Olanda. Il padre, calvinista praticante e disegnatore dilettante, esigeva da suo figlio un’obbedienza assoluta tanto da imporgli di studiare come maestro di disegno.
Per questo frequenta la scuola diretta dal padre, supera l’esame di Stato per l’insegnamento nella scuola elementare e prosegue gli studi fino al 1892 quando si qualifica per l’insegnamento del disegno nella scuola media.
Ma il desiderio di Mondrian non è insegnare e dal 1892 al 1894 continua a studiare alla Rijksakademie di Amsterdam.
Comincia dunque la sua carriera come insegnante, ma lui stesso pratica l’arte della pittura. La maggior parte dei suoi lavori in questo periodo è naturalista e consiste principalmente in paesaggi che descrivono mulini, campi e fiumi. Inizialmente dipinge alla maniera impressionista olandese della scuola dell’Aia, ma successivamente utilizza diversi stili e tecniche che documentano la sua ricerca per un’espressione personale. Questi dipinti dimostrano l’influenza che svariati movimenti artistici, tra cui il puntinismo e i vividi colori del fauvismo, ebbero su Mondrian.
Negli anni Dieci di inizio Novecento, si trasferisce a Parigi dove approfondisce la lezione di Cezanne e le ricerche cubiste, mentre le sue opere vanno incontro ad un processo di semplificazione, abbandonano la diagonale e le linee curve e diventano gradatamente monocromatiche. In questo periodo parigino, l’influenza del cubismo di Picasso e Braque si fa notare quasi immediatamente. Dipinti come “The Sea” (1912) e i vari studi su alberi successivi a quell’anno ancora hanno una certa misura di rappresentativismo, ma sono sempre più dominati dalle forme geometriche e dai piani incastrati tra loro, molto comuni nel cubismo.
Nel 1914 viene richiamato in Olanda per la malattia del padre. Si reca a Domburg e Amsterdam. Mentre è a Domburg scoppia la Prima Guerra Mondiale, che gli impedisce il ritorno a Parigi. Rimane così nei Paesi Bassi per tutta la durata del conflitto. In questo periodo, abita presso la colonia di artisti di Laren. Nel 1915 conosce Theo van Doesburg, l’anno seguente Bart van der Leck e con loro fonda, nel 1917, la rivista “De Stijl”.
Mondrian pubblica tra il 1917 e il 1918 sulla rivista “De Nieuwe Beelding in de Schilderkunst” (“Il nuovo Plasticismo nella Pittura”) in 11 uscite-capitoli. Fu, questo, il suo primo e maggiore tentativo per esprimere la sua teoria artistica in prosa, e non sulla tela.
«Costruisco combinazioni di linee e di colori su una superficie piatta, in modo di esprimere una bellezza generale con una somma coscienza. La Natura (o ciò che ne vedo) mi ispira, mi mette, come ogni altro pittore, in uno stato emozionale che mi provoca un’urgenza di fare qualcosa, ma voglio arrivare più vicino possibile alla verità e astrarre ogni cosa da essa, fino a che non raggiungo le fondamenta (anche se solo le fondamenta esteriori!) delle cose…
Credo sia possibile che, attraverso linee orizzontali e verticali costruite con coscienza, ma non con calcolo, guidate da un’alta intuizione, e portate all’armonia e al ritmo, queste forme basilari di bellezza, aiutate se necessario da altre linee o curve, possano divenire un’opera d’arte, così forte quanto vera»
Queste le sue teorie che si trovano in una lettera del 1914. Comincia ad allontanarsi dallo stile cubista parigino: la comparsa di toni ocra, azzurro e rosa indica uno spostamento del gusto di Mondrian verso una tavolozza di colori primari; le griglie di linee nere si spezzano in disegni a linee incrociate.
Nel 1919 fa ritorno a Parigi, dove, l’anno dopo, pubblica Il neoplasticismo, un saggio dove Mondrian espone i principi teorici della sua visione estetica, che trovano applicazione nel campo della pittura, dell’architettura e in vari aspetti del vivere quotidiano. Nel 1924 Piet Mondrian rompe con “De Stijl” e con van Doesburg.
Nel 1930 aderisce al gruppo “Cercle et Carré” e l’anno dopo ad “Abstraction-Création”. La crescente minaccia della Seconda Guerra Mondiale costringe Mondrian a trasferirsi a Londra nel 1938. Dopo l’invasione dei Paesi Bassi e la caduta di Parigi nel 1940, lascia anche Londra per New York dove rimane fino alla morte.
Nel 1933 Mondrian realizza “Composizione con Losanga e Quattro Linee Gialle”, un dipinto semplice ma che introduce ciò che per lui è una innovazione scioccante: spesse linee colorate a sostituire quelle nere. Dopo questo dipinto, questa pratica rimane “dormiente” nell’artista e nelle sue opere fin quando non arriva a New York, quando la accetta e vi si abbandona.
In qualche esempio di questa nuova sua direzione, come “Composizione” (1938), “Place de la Concorde” (1943), sembra aver portato con sé da Parigi quadri con le linee nere non terminati e averli poi completati a New York, aggiungendovi corte linee perpendicolari di colori diversi, tra le linee nere più lunghe preesistenti o da una linea nera al bordo della tela. Le aree colorate successivamente sono larghe, quasi un ibrido tra le linee e le zone di colore, ed è quasi sconvolgente vedere il colore, in un quadro di questo artista, non confinato o limitato dal nero. Altre opere mescolano lunghe linee rosse alle familiari linee nere, creando un nuovo senso di profondità dato dall’aggiunta di uno strato colorato sopra quello nero. Lo stile degli ultimi anni di Piet Mondrian si evolve in modo significativo a contatto con la città.
Nel 1942, partecipa alla mostra “Artists in Exile” presso la Pierre Matisse Gallery e, sempre lo stesso anno, la Valentine Dudensing Gallery gli allestisce una personale. “Broadway”, esposto al Moma di New York, è di grandissima influenza per la scuola della pittura astratta geometrica. Composto di una quantità di quadrati tremolanti di colore luminoso e brillante che balzano dal quadro, quasi ad uscirne, sembra quasi luccicare, attirando lo spettatore e circondandolo quasi di luci al neon.
Queste opere risulteranno di estrema importanza per la crescita di una nuova generazione di artisti in America. Piet Mondrian muore di polmonite a New York, nel 1944 a 71 anni.
Nonostante siano molto famosi, anche se spesso imitati e banalizzati, i quadri di Mondrian dimostrano una complessità che smentisce la loro apparente semplicità. I quadri “non rappresentativi”, per cui è conosciuto e che consistono in linee perpendicolari e campiture di colore geometriche in colori primari (rosso, giallo e blu) col bianco, il nero o il grigio, sono in effetti il risultato di una continua ricerca di equilibrio e perfezione formale, evoluta stilisticamente nel corso di tutta la sua vita.
L’apparente semplicità delle opere più conosciute di Mondrian portano molte persone a credere che chiunque, anche un bambino, possa dipingerle. Invece, accurati studi sulla sua composizione neoplastica dimostrano che sono lavori completamente originali estremamente difficili da riprodurre con lo stesso effetto. Queste opere sono l’apice di un viaggio concettuale di decenni attraverso l’arte moderna. Lo stile riduttivo, così spesso imitato, di Mondrian continua ad ispirare il mondo dell’arte, della moda, della pubblicità e del design. Anche se era un artista elevato (e non commerciale, come si sarebbe tentati di credere), è considerato il padre del design pubblicitario, anche a causa della diffusione e della continua adozione del suo stile a griglia come struttura di base per il design grafico.
Proprio legandoci all’influenza dell’arte di Mondrian, invitiamo tutti i nostri lettori a partecipare al CONTEST pensato in collaborazione tra Skira e ArtsLife per il compleanno di Mondrian.
Chi partecipa può vincere i libri Skira “Piet Mondrian. L’armonia perfetta” e “La lucida ossessione di Mondrian“.
Vai sulla nostra pagina Facebook… E BUONA FORTUNA!
(Martedì 8 marzo 2016 alle ore 12.00 chiuderemo il contest)