Salvare la Memoria, questo l’emblematico titolo della mostra in arrivo al Museo Nazionale Archeologico di Mantova che forse anche Khaled Asaad, ex Direttore del sito archeologico di Palmira ucciso nell’agosto del 2015 dai miliziani dell’ISIS, avrebbe potuto scegliere.
Dal 24 marzo al 5 giugno 2016, in mostra il prezioso lavoro dell’esercito di Monuments Men Foundation, un’organizzazione no profit che, ovunque nel mondo, ha l’obiettivo di recuperare il patrimonio storico-culturale dell’umanità. Un patrimonio violentato da guerre, come quella in Siria appunto, ma anche da terremoti, alluvioni e da tutti quegli eventi che, ferocemente e improvvisamente, si sovrappongono al fisiologico effetto del tempo su ciò che è testimonianza del nostro passato.
Salvare la Memoria è una grande storia raccontata, nei tre piani dell’Archeologico di Mantova, da immagini originali, documenti, filmati, reperti (simbolicamente preziosi quelli provenienti da Palmira), testimonianze dirette. Un laboratorio, aperto al pubblico, per incontrare i protagonisti di vicende di salvaguardia e difesa del patrimonio artistico mondiale .
Nel percorso espositivo di Salvare la Memoria inoltre la grandezza di Palmira è testimoniata da reperti originali concessi dai Musei Vaticani, per approfondire la storia della Mezzaluna Fertile visitando la Collezione Mesopotamica custodita in Palazzo Te. Ma le sorprese non finiscono qui a catturare l’attenzione del visitatore anche i preziosi reperti e foto aeree provenienti dagli scavi clandestini, di Apamea e Lagash. E mentre scorrono le immagini della “Giornata Unesco di lutto per la distruzione dei beni culturali”, la mostra porta l’attenzione sul farsi strada di una nuova consapevolezza citando come esempio la salvaguardia dei monumenti anche nel caso di grandi opere di ingegneria: emblematico è stato l’innalzamento dei templi di Abu Simbel per consentire l’invaso della diga di Assuan.
Ad affiancare la curatela di Elena Maria Menotti e Sandrina Bandera, il Polo Museale della Lombardia, l’Università degli Studi di Milano, l’Università IULM e il Comune di Mantova uniti per contrapporsi alla violenza della distruzione con la forza della restituzione. Palmira e Mantova in questo lavoro di ricerca hanno saputo trovare nelle tragedie comuni la forza del riscatto, per dar manforte a coloro i quali si battono contro le cronache quotidiane che documentano le distruzioni in Iraq e Siria.
Una mostra per guardare oltre la tragedia e condividere un patrimonio di cui essere fieri.
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INFORMAZIONI UTILI:
SALVARE LA MEMORIA
(LA BELLEZZA, L’ARTE, LA STORIA). Storie di distruzioni e rinascita
Dal 24 marzo al 2 giugno 2016
Mantova, Museo Archeologico Nazionale
Piazza Castello, 1
www.museoarcheologicomantova.beniculturali.it