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Entrare nell’opera. L’inquisizione dello sguardo altrui

Marie Denis, Photomaton, 2014, stampa bianconero su cotone, 27.5x21 cm, courtesy Galerie Alberta Pane, Parigi Marie Denis, Photomaton, 2014, stampa bianconero su cotone, 27.5x21 cm, courtesy Galerie Alberta Pane, Parigi
Marie Denis, Photomaton, 2014, stampa bianconero su cotone, 27.5x21 cm, courtesy Galerie Alberta Pane, Parigi
Marie Denis, Photomaton, 2014, stampa bianconero su cotone, 27.5×21 cm, courtesy Galerie Alberta Pane, Parigi

Entrare nell’opera: prima mostra della stagione della Galleria Massimodeluca. L’esposizione raccoglie il lavoro di Paola Angelini, Stefano Cozzi, Marie Denis, Dominique Figarella, Graziano Folata e Stefano Moras. Il progetto prende ispirazione e titolo dall’azione che Giovanni Anselmo realizzò agli inizi degli anni Settanta.

Il progetto espositivo – a cura di Daniele Capra da un’idea di Marina Bastianello, direttore artistico della Massimodeluca – nasce dalla volontà di mettere a confronto artisti la cui ricerca punta all’avvicinamento emotivo e concettuale all’osservatore, nella consapevolezza di come la pratica artistica sia una continua e inesausta inquisizione dello sguardo altrui.

Stefano Cozzi, Borrowed Time, 2011, HD video, colore, suono, 3’, loop, courtesy l'artista e Galleria Massimodeluca
Stefano Cozzi, Borrowed Time, 2011, HD video, colore, suono, 3’, loop, courtesy l’artista e Galleria Massimodeluca

La mostra, costituita da una dozzina di opere che spaziano dalla pittura al video, dalla fotografia alla scultura e all’installazione, si sviluppa a partire dall’opera di Giovanni Anselmo Entrare nell’opera, lavoro che indaga con particolare intensità il rapporto visivo con lo spettatore e le dinamiche di coinvolgimento psichico nei confronti dell’opera.

Nel 1971 Anselmo colloca una fotocamera su un cavalletto puntando l’obiettivo verso il prato che gli sta davanti, scegliendo la modalità dello scatto ritardato. Poi preme il pulsante e inizia a correre, dando le spalle all’obbiettivo. Ne risulta una foto in cui l’artista è ritratto di spalle, in movimento. Il nome dato all’azione è particolarmente significativo: Entrare nell’opera. È un titolo aperto, polisemico, in cui le possibili interpretazioni si sovrappongono e si fondono. È innanzitutto Anselmo ad entrare fisicamente, correndo, nella natura.

Dominique Figarella, Untitled, 2009, digigrafia e acrilico su alluminio, 220x300x1,5 cm (dittico), courtesy Galerie Anne Barrault, Parigi
Dominique Figarella, Untitled, 2009, digigrafia e acrilico su alluminio, 220x300x1,5 cm (dittico), courtesy Galerie Anne Barrault, Parigi

Nel contempo egli entra con la propria presenza personale nell’opera d’arte che sta realizzando: la foto che ne risulta è infatti un autoritratto, sebbene di spalle e sfuggente. Ma c’è un terzo grado significativo a cui il titolo allude, rivolto all’osservatore: l’immagine fotografica documentativa consente allo spettatore i medesimi gradi di libertà dell’artista, permettendogli di entrare doppiamente nell’opera (cioè sia nella natura stessa che nell’azione di Anselmo). L’artista carica così emotivamente lo spettatore affidandogli un ruolo centrale, non differente dal proprio, scambiando i punti di vista tra soggetto attivo che osserva e oggetto guardato.

Entrare nell’opera analizza come la ricerca del coinvolgimento, psichico ma anche percettivo e spaziale, sia una delle strategie più significative dell’arte, non solo dei nostri giorni (si pensi ad esempio a molti autori fiamminghi che, a partire dal Quattrocento, hanno cercato di rappresentare, attraverso specchi o riflessi di luce, piccoli scampoli di mondo che non sono collocati di fronte all’occhio dell’artista, ma giacciono al contrario alle sue spalle).

L’identificazione diretta con l’autore o l’artificio tecnico che delimita un’area entro cui può muoversi lo spettatore, in un abbandono immersivo e contemplativo, si avvicina alla scelta dell’uso della narrazione in prima persona, modalità che consente al lettore di sviluppare un sentimento di immedesimazione e prossimità emotiva con il protagonista.

Paola Angelini, Matrice, 2016, olio su lino, 65x75 cm, courtesy l'artista e Galleria Massimodeluca
Paola Angelini, Matrice, 2016, olio su lino, 65×75 cm, courtesy l’artista e Galleria Massimodeluca

INFORMAZIONI UTILI

Entrare nell’opera

Paola Angelini / Stefano Cozzi / Marie Denis /
Dominique Figarella / Graziano Folata / Stefano Moras

a cura di Daniele Capra
da un’idea di Marina Bastianello

19 febbraio – 2 aprile 2016
Inaugurazione giovedì 18 febbraio, ore 19

dal lunedì al venerdì 10-17
sabato su appuntamento
Via Torino 105/q
30170 Venezia Mestre
m 338 7370628
m 366 6875619
info@massimodeluca.it
www.massimodeluca.it

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