Inaugura il 31 marzo alla Galleria Bel Vedere a Milano la mostra Metropolitan Lullabies, il progetto fotografico vincitore della dodicesima edizione del Premio Amilcare G. Ponchielli (www.photoeditors.it). Il Premio è organizzato e sostenuto dal 2002 dal G.R.I.N. (Gruppo Redattori Iconografici Nazionale). La mostra resterà aperta dal 1 al 23 aprile.
Una giuria di prestigio formata da Daniela Hamaui, direttore editoriale dei periodici de La Repubblica e presidente della giuria, da Maurizio Zanuso (Galleria Bel Vedere), Alessandro Grassani (fotografo e vincitore del Premio Amilcare G. Ponchielli 2014), Mariuccia Stiffoni Ponchielli e i tre membri del GRIN (Laura Incardona, Mariella Sandrin e Alfredo Albertone), ha premiato, tra 15 progetti, il lavoro sorprendente del ventisettenne fotografo milanese con questa motivazione:
“Nel guardare il lavoro di Luca Rotondo siamo rimasti colpiti per la precisione e forza delle immagini. Metropolitan Lullabies racconta una città ben nota a tutti noi milanesi, se volete una realtà vista e forse stravista ma che mostra con umanità, discrezione e garbo gli homeless, i senza casa… “fantasmi” ignorati dai più che molto spesso non li vogliono vedere. Queste fotografie ben calibrate da un ottimo dominio tecnico sono segnale di grande rispetto umano e dimostrano con buona potenza narrativa il cuore di una città, sempre e comunque ricca, sfavillante anche nella sua notte, vissuta poi da persone che cercano in essa un rifugio non una dimora.
In questo lavoro il centro di Milano con i suoi marmi, le sue architetture, le sue boutiques, il suo benessere diventano “culla” di marmo e cemento degli homeless. Un racconto visivo quello di Rotondo apparentemente fatto di singole foto, ma che a nostro parere diventano un insieme importante e non ripetitivo, immagini che si legano tra loro in modo attento dove umanità e architettura divengono un tutt’uno. In questo reportage, una sorta di “ninna nanna” ben raccontata, crediamo di scorgere un segnale forte e moderno di racconto fotografico”.
Abbiamo incontrato Luca Rotondo, l’autore del progetto durante la fase di allestimento della mostra, insieme a Roberta Levi, Photo editor del G.R.I.N e curatrice del lavoro esposto, nello spazio della galleria milanese di Maurizio Zanuso e Rosanna Schirer.
La Milano scintillante che brilla di giorno e che di notte diventa rifugio dei senzatetto. Come è nato questo progetto?
LUCA ROTONDO
Tutto è iniziato alla fine del 2014. Io vivo a Milano e stavo seguendo un progetto sul sistema della finanza a Milano con riprese di notte, un lavoro che poi ho abbandonato perché girando la città, ho scoperto l’esistenza del rapporto tra la città di giorno e chi la vive durante la notte. E così ho visto e scoperto questa realtà degli homeless, girando in bici. E mi ha interessato subito. E da lì sono partito e ho lavorato per un anno di notte, da mezzanotte alle 5 del mattino per tradurre in immagini quello che vedevo.
La scelta del titolo Metropolitan Lullabies da dove viene?
Alla fine per me la sostanza vera era vedere come la città interagisce con il settore umano e ho scelto il centro perché tra la notte e il giorno è molto diverso. Se di giorno ci sono gli “shopping addicted” e l’atmosfera è molto “business”, nella notte tuto questo popolo che passa e passeggia attraverso i negozi scompare e cosa resta dopo che questo fiume in piena si esaurisce? Dopo la piena resta il fango. Restano anche loro che di giorno sono ancora presenti e chiedono l’elemosina nella stessa area. C’è una doppia natura della città che di giorno ha un significato per queste persone che chiedono aiuto ma di notte è la città in sé che viene in aiuto a queste persone. C’è un passaggio netto. E gli homeless stanno qui perché è difficile che qualcuno vada a disturbarli. E quindi Lullabies, cioè ninna nanne perché volevo spiegare come può cambiare una città dal giorno alla notte. E mi sono fatto un ragionamento un po’ romantico di una Milano che culla e veglia sul sonno di queste persone, li protegge e li abbraccia nei suoi portici e concede i suoi luoghi per custodirne il riposo.
Una domanda per Roberta Levi. Come hai scoperto Metropolitan Lullabies?
ROBERTA LEVI
Conosco Luca da un paio di anni e mi ha sempre mostrato i suoi progetti per avere un parere. Per il premio Ponchielli abbiamo selezionato una ventina d’immagini di Metropolitan Lullabies. Vorrei sottolineare che Luca nasce come fotografo di architettura e quindi salta all’occhio questo taglio fotografico e gli homeless sono quasi invisibili. Per il fatto che si è concentrato sulle zone centrali di Milano forse poteva cadere un po’ nella monotonia, nella ripetizione, ma invece è riuscito a trovare sempre nuovi punti di vista e caratteristiche diverse . Ci sono le immagini dei portici, si riconosce subito la Statale o le chiese del centro e quindi c’è una differenza in ogni immagine. Il lavoro è continuato anche dopo la vincita del premio e si è aggiunta una serie primaverile a quella invernale e cambia anche l’aspetto ambientale. Ci sono immagini della nebbia e con l’asfalto bagnato. Così il racconto si è arricchito e differenziato ulteriormente anche tratta lo stesso soggetto. In tutti i casi l’immagine architettonica sottolinea un aspetto sociologico che fa riflettere .
A partire dalla grande tela di 2,50 x 2,15 metri di Piazza Filippo Meda che si staglia all’entrata della galleria e conduce il visitatore in un percorso di 36 immagini intense e gonfie di un silenzio urlante.
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LUCA ROTONDO
METROPOLITAN LULLABIES
Premio Amilcare G. Ponchielli 2015
Inaugurazione giovedì 31 marzo 2016
orario 18-21
1 – 23 aprile 2016
BEL VEDERE FOTOGRAFIA
Via Santa Maria Valle, 5
20123 Milano – Italia
da martedì a sabato orario 15-19§
ingresso libero
Telefono e fax: 0039 02 6590879
info@belvederefoto.it
www.belvederefoto.it
Premio Amilcare G. Ponchielli
www.photoeditors.it