“L’antichissima sapienza indiana dice: “È Maya, il velo ingannatore, che avvolge gli occhi dei mortali e fa loro vedere un mondo del quale non può dirsi né che esista, né che non esista; perchè ella rassomiglia al sogno, rassomiglia al riflesso del sole sulla sabbia, che il pellegrino da lontano scambia per acqua; o anche rassomiglia alla corda gettata a terra, che egli prende per un serpente”
(A. Schopenhauer)
Inizia con la lettura di queste parole la visita alla personale di Luca Conca dal titolo Il velo dipinto, inaugurata lo scorso giovedì 7 aprile presso Manifiesto Blanco, un nuovo spazio espositivo nel centro di Milano.
Una mostra che ci introduce in un mondo quasi parallelo, in cui la sapienza tecnica dell’artista si lega perfettamente con lo stile raffinato e mai propriamente illustrativo.
Quello di Luca Conca è un lavoro che ricorda come il mondo sia avvolto da un velo creatore costituito di illusioni come lo stesso Schopenhauer sosteneva, illusioni che ci accompagnano durante la nostra vita e che ci portano a sottometterci silenziosamente ad una forza misteriosa. Una pittura perfettamente legata all’intimità del colore ma anche della materia e che riporta alla mente maestri contemporanei del classicismo della posa e del ritratto, tra cui, maestri quali Michael Borremans e Luc Tuymans.
Sintetica, a tratti essenziale, la pittura di Luca Conca pare dimostrarci con il suo Velo dipinto l’inafferrabilità della natura umana e della vita, spesso celata dietro a tratti indefiniti che costringono l’uomo a vivere inconsapevolmente una vita in cui lui stesso non è che un burattino nelle mani di una forza superiore.
Guardando le opere in mostra, non tutte coeve, si intravede una voglia di evocare atmosfere più intime dei singoli soggetti ritratti, in grado però di suscitare tantissime emozioni. Ogni tratto è meditato nella pittura dell’artista. Anche dove improvvisi movimenti del pennello paiono interrompersi o cambiare improvvisamente direzione, tutto viene fatto con accurato senso della percezione e dell’immagine, perchè quello che troviamo nella pittura presente in mostra è una continua sfida dell’artista con ciò che lo circonda ma soprattutto con se stesso.
Una mostra, quella di Luca Conca, che ci permette ancora una volta di vedere come la pittura, la pittura vera, ancora non sia del tutto finita.
La mostra sarà visitabile fino al giorno 8 maggio.
INFORMAZIONI UTILI
Luca Conca, Il velo dipinto
Manifiesto Blanco, Milano
8 aprile-7 maggio 2016