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Robert Mapplethorpe: la fotografia alla ricerca della forma perfetta

R.Mapplethorpe, Dennis Speight with flowers,1983, Reggia di Caserta, Collezione Terrae Motus. R.Mapplethorpe, Dennis Speight with flowers,1983, Reggia di Caserta, Collezione Terrae Motus.
R.Mapplethorpe, Dennis Speight with flowers,1983, Reggia di Caserta, Collezione Terrae Motus.
R.Mapplethorpe, Dennis Speight with flowers,1983, Reggia di Caserta, Collezione Terrae Motus.

“Sono ossessionato dalla bellezza. Voglio che tutto sia perfetto e naturalmente non lo è. E questo è un mondo difficile, perché non si è mai soddisfatti”.

Il culto della forma perfetta risale al mondo antico in particolar modo quello greco. L’ambizione di raggiungere la divinità veniva affidato alla scultura. Robert Mapplethorpe attraverso le sue opere cerca di ricollegarsi alla tradizione con la fotografia.

L’approccio scultoreo dell’artista giustifica il suo desiderio di restituire un corpo umano ‘divino’. L’obiettivo è perseguito attraverso la luce e l’attento studio della posa plastica del soggetto. Vi è il superamento della concezione del nudo come oggetto pornografico e provocatorio per essere trattato come una natura morta. Il corpo diviene uno strumento per rappresentare una bellezza oggettiva ed equilibrata volta alla ricerca di una rappresentazione perfetta.

R. Mapplethorpe, Dennis Speight with thorns; Jack with crown (1983); Skull and crossbones (1983); Jill Chapman (1983); Dennis Speight with flowers, Caserta, Palazzo Reale, Collezione Terrae Motus.
R. Mapplethorpe, Dennis Speight with thorns; Jack with crown (1983); Skull and crossbones (1983); Jill Chapman (1983); Dennis Speight with flowers, Caserta, Palazzo Reale, Collezione Terrae Motus.

La poetica di Mapplethorpe è chiaramente leggibile nella composizione fotografica presente nella Reggia di Caserta. Le fotografie erano originariamente combinate per essere un polittico ma in occasione della loro installazione per la Collezione Terrae Motus, sono state composte per costituire un crocefisso. Si assiste all’utilizzo di un sapiente chiaro scuro che si equilibra a seconda del soggetto trattato.

La composizione assume sicuramente un linguaggio provocatorio ma anche qui vi è un inno alla bellezza. I corpi vengono trattati come materia plastica, delineati come sculture di divinità greche. Non esiste espressività ma solo la rappresentazione oggettiva della forma perfetta.

R.Mapplethorpe,Self Portrait, 1975.
R.Mapplethorpe,Self Portrait, 1975.

“Sono entrato nel mondo della fotografia perché mi sembrava fosse veicolo perfetto per commentare la follia dell’esistenza odierna”

Robert Mapplethorpe è nato  a New York nel 1946 e si è laureato in arti grafiche. Patti Smith è stata la compagna del fotografo per sette anni ed è stata sua musa ispiratrice. La separazione avvenne una volta che Mapplethorpe scopre la sua omosessualità. Durante gli studi presso il Pratt Institute, l’artista dialoga con i grandi dell’arte come Duchamp. Attraverso l’utilizzazione di differenti materiali compone una serie di collage che include anche nelle sue fotografie.

La sua attività di fotografo comincia in giovane età ma la svolta avvenne negli anni Ottanta quando impronta la sua produzione verso i nudi e fiori. Mapplethorpe ha anche la possibilità d’immortalare artisti e personaggi appartenenti al mondo della cultura e dello spettacolo come Andy Warhol e Richard Gare.  Nel 1988 creò una fondazione a suo nome per promuovere le sue opere. Malato di AIDS, Robert Mapplethorpe muore a soli 42 anni nel 1989 e la sua fondazione diventa un’importante fonte per finanziare le cure contro questa malattia.

R. Mapplethorpe, Ken Moody and Robert Sherman, 1984.
R. Mapplethorpe, Ken Moody and Robert Sherman, 1984.

Robert Mapplethorpe predilige soggetti di uomini elevati ad eroi greci che, con la loro potenza fisica, invadono lo spazio fotografico. L’artista avrebbe voluto fare lo scultore ma assume di quest’ultimo la medesima tecnica ma con un mezzo più veloce e moderno. Nasce così la ricerca di una bellezza perfetta e plastica tanto da poterla accostare a quella delle divinità greche ma un’estetica rinvigorita in chiave contemporanea.

Le fotografie di Robert Mapplethorpe trattano il nudo come una natura morta, andando oltre la provocazione erotica. Il corpo umano assume potenza ed eleganza affinché  l’artista potesse ricongiungersi con il mondo greco e magari raggiungere quella bellezza che era possibile pensare soltanto degli dei.

“L’arte è un accurato resoconto del tempo in cui è stata realizzata”

Pictures, Self Portrait, 1977
R.Mapplethorpe,Pictures, Self Portrait, 1977

INFORMAZIONI UTILI

www.mapplethorpe.org

reggiaofcaserta.altervista.org

Gli amici di Terrae Motus, Pagina Fb

Terrae Motus Project, Pagina Fb

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