3. 285 PABLO PICASSO
Malaga 1881 – Mougins 1973
Brocca con facce che sorridono
Ceramica dipinta, n. esemplare 178/300, h 23 cm
Inciso sotto la base: Edition Picasso 178/300 Madoura
Marchio Madoura impresso
Edition Picasso
Esposizioni e pubblicazioni
Pablo Picasso - Le Edizioni Madoura, a cura di F. Gualdoni e S. Sandini, Cerro di Laveno, Deruta, Gualdo Tadino, 1981, fig. 14
€ 4.500-5.000
Da alcuni anni al centro dell’attenzione del collezionismo internazionale, le ceramiche realizzate da Picasso per l’atelier Madoura di Vallauris tornano in un’asta italiana, la numero 23 di Bertolami Fine Arts.
La storia della collaborazione tra il pittore spagnolo e i ceramisti Suzanne e Georges Ramiè è nota. Nel 1946, durante una visita alla fiera della ceramica di Vallauris, Picasso si innamora di quella tecnica per lui nuova e avvia, lì per lì, una produzione che, nell’arco di un ventennio, si sostanzierà in un corpo di 633 opere in edizione limitata.
Bertolami Fine Arts ne propone nove: otto piatti e una brocca prodotti tra il 1948 e gli anni Cinquanta. «Sappiamo che le ceramiche di Picasso sono molto ricercate – spiega Raffaele Cecora, responsabile del dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea della casa d’aste di Palazzo Caetani Lovatelli – ma sarebbe un peccato se distogliessero l’attenzione dalle altre ceramiche in asta, tutte prodotte in Italia nel ‘900, una raccolta non banale con alcuni pezzi di rilievo».
Il riferimento non può che essere al lotto 241, una grande fioriera in ceramica invetriata di Pietro Melandri (€ 12.000-15.000). L’opera è un esemplare unico facente parte di un apparato decorativo realizzato nel 1925 dal grande ceramista faentino, uno dei più importanti del secolo, per un bar della capitale.
La vasta sezione dedicata alla ceramica italiana è però interessante nel suo complesso e non lascia dubbi sulle ragioni del primato che, nel ‘900, i nostri ceramisti si guadagnarono nel contesto mondiale. Si parte da quattro lotti – tre vasi e una serie di splendide placche con i simboli degli Evangelisti (lotto 72 € 4.000-5.000) – prodotti dalle Fornaci di San Lorenzo (Chini e Co. Mugello) tra il 1906 e il 1925, il periodo cioè in cui la direzione artistica della manifattura è ancora nelle mani di Galileo Chini.
L’affermazione di un’estetica di gusto futurista anche nel campo della ceramica è ben rappresentata da Tullio d’Albisola, uno dei grandi innovatori della tradizione albisolese, e dai manufatti realizzati nel ventennio ‘20/’30 da Nicolaj Diulgheroff per la M.G.A. di Albisola.
Sono presenti in asta, oltre ai marchi già menzionati, tante altre manifatture attive in Italia dagli anni Venti ai Cinquanta: Lanni, Lenci, Majora, Palazzi, Rometti, La Salamandra, SIPLA, Squarciarelli-F.lli Taddei, marchi in taluni casi resi importanti dal sodalizio con i più brillanti artisti del tempo, Duilio Cambellotti ad esempio, tanto per citare un nome emblematico di questa versatile specie di artisti-artigiani. Di Cambellotti si segnala un delizioso e pubblicatissimo bronzetto: Minerva del 1907 (lotto 244 € 12.000-15.000).
Il nome di un gigante della pittura del ‘900, Mario Sironi, è presente con quattro opere su carta, di cui due inedite: un grande Studio per parete monumentale a mosaico del 1933-35 (lotto 254 € 8.000-10.000) e La Pace di Versailles, un disegno satirico del 1921-22 (lotto 253 € 2.800-3.500). Non manca una sezione dedicata al secondo futurismo con opere di Tato, Thayaht, Italo Ferro, Umberto Bonetti, Pippo Rizzo e Ugo Pannaggi, mentre di Balla si propone Gladioli, una bella natura morta del ’45 dipinta su entrambe i lati (lotto 257 € 30.000-40.000).
La scelta per i collezionisti di arte italiana del periodo compreso tra i primi del ‘900 agli anni ‘60/’70 è comunque estremamente articolata, come sempre nei cataloghi della casa d’aste di Piazza Lovatelli, di cui è noto l’impegno – in collaborazione con gli Archivi della Scuola Romana – per la valorizzazione degli artisti attivi a Roma tra le due guerre e della scultura italiana del XX secolo. Per gli appassionati di arte mitteleuropea si segnala la presenza di due opere su carta di Georg Grosz, una del 1929 e l’altra del 1940 (lotto 269 € 12.000-14.000 e lotto 270 € 13.000-15.000).
BERTOLAMI FINE ARTS
ASTA XXIII
Arte Moderna e Contemporanea e Art Decorative del ‘900
Asta:
Lotti 1-168: 8 giugno 2016 ore 16,00
Lotti 169-343: 9 giugno 2016 ore 16,00
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.