Il Teatro Carlo Felice di Genova presenta la sua prossima stagione di opera e balletto calibrando la propria proposta su interpreti prestigiosi e alcune perle del repertorio classico ed in particolare su quello italiano. Posto alle spalle lo spettro di una chiusura che fino a due anni sembrava imminente ed in prossimità dei primi venticinque anni dalla ricostruzione del teatro, il Carlo Felice sembra pronto al definitivo rilancio.
Non a caso la nuova stagione lirica si aprirà con una scelta di rilievo: riproporre dopo centouno anni dalla prima ed unica rappresentazione a Genova La Rondine di Giacomo Puccini, diretta da Andrea Battistoni con Svetla Vassileva e Giuseppe Filianoti nei ruoli principali. La Rondine viene presentata nella versione definita la quarta, ovvero quella che il compositore toscano non riusci mai a veder rappresentare.
Una scommessa che il teatro genovese sembra ansioso di affrontare, inaugurando così una stagione che in cartellone conta in totale ben otto titoli operistici(con un aumento delle recite soprattutto di domenica pomeriggio), dei quali ben quattro sono nuove produzioni firmato dallo stesso teatro.
Dopo la prima inaugurale troviamo a concludere l’anno La Traviata di Giuseppe Verdi con Desiderée Roncatore nel ruolo di Violetta, la prossimità di tematiche ambientazioni con La Rondine (La Parigi del Secondo Impero) è sottolineata dalla scelta di usare il medesimo impianto scenico per due titoli d’opera, un’occasione per guardare ai temi con ottiche diverse e seguirne l’evoluzione culturale.
Si prosegue nel 2017 sempre sotto il segno di Giuseppe Verdi con Falstaff (che manca dalla stagione 99/99), nella speciale regia firmata da Luigi Ronconi e che vedrà il debutto nel ruolo di Carlos Álvarez. Dal repertorio italiano si passa a quello austriaco con Così fan tutte di Wolfgang Amadeu Mozart, proposto nella regia che fu di Ettore Scola; si prosegue con lo storico Elisir d’amore di produzione genovese, famoso per l’impianto scenico firmato dal grande Lele Luzzati, protagonisti Francesco Meli, fresco del trionfo ottenuto per Tosca e Serena Gamberoni.
Poi il Don Carlo di Giuseppe Verdi con Riccardo Zanellato, Daniela Dessì e Franco Vassallo; Maria Stuarda di Giuseppe Donizetti, secondo capitolo della cosiddetta trilogia delle regine Donizettiane dopo il Roberto Deveroux della stagione passata, con protagoniste Sonia Ganassi ed Elena Mosuc.
Infine Turandot a chiudere la stagione, con Norma Fantini come protagonista e il debutto di Serena Gamberoni nel ruolo di Liù.
Don Quijote, Cenerentola, Lac sono i tre balletti presentati rispettivamente da la Compañía Nacional de Danza de España, Accademia del Teatro alla Scala e Les Ballets de Monte Carlo. A chiudere la stagione di balletto uno spettacolo di danza contemporanea su musiche di Keith Jarrett.
La Stagione Sinfonica propone tre concerti di Šostakovič, altri con musiche di Gershwin, Bernstein, Schubert/Berio, la prima assoluta di un concerto di Ludovico Einaudi e la IX Sinfonia di Gustave Mahler, diretta dal maestro genovese Fabio Luisi.
Sei appuntamenti sono dedicati a Musica per Genova, pensati anche per il turismo culturale in forte crescita nel capoluogo ligure: una grande notte per Paganini in occasione del centocinquantesimo anniversario dalla nascita del grande violinista genovese; il duo Igudesman & Joo con lo spettacolo Upbeat per i giovani, il concerto di Capodanno, un concerto per la Giornata della Memoria diretto da Jonathan Webb, infine il Requiem di Giuseppe Verdi in occasione della Pasqua diretto nuovamente da Andrea Battistoni.
Complimenti quindi al sovrintendente Maurizio Roi, che di lavoro ne ha fatto: promozioni per gli abbonati, incontri, apertura delle prove generali ai giovani a prezzo speciale, coproduzioni e collaborazioni con altre realtà culturali locali. Citiamo, tra le tante, la GOG, la fondazione di Palazzo Ducale per la Cultura, il Teatro Stabile di Genova.
Una svolta che porta la firma del sovrintendente di origini romagnole, da sempre affezionato a Genova e in special modo al suo più importante teatro: “Il Carlo Felice deve diventare un luogo di socialità simbolo di cultura, bellezza e qualità, una risorsa per questo bellissimo territorio che è la Liguria, per questo dobbiamo rafforzare il rapporto col territorio, dove importantissimo è il veicolo turistico.”