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G8 di Genova. La repressione dello Stato. La risposta dell’Arte

Enrico Azzolini, Nokto armitaj, 2016, olio, resine e grafite su plexiglass, 100x100 cm Enrico Azzolini, Nokto armitaj, 2016, olio, resine e grafite su plexiglass, 100x100 cm
Enrico Azzolini, Nokto armitaj, 2016, olio, resine e grafite su plexiglass, 100x100 cm
Enrico Azzolini, Nokto armitaj, 2016, olio, resine e grafite su plexiglass, 100×100 cm

“Punto di rottura. Qualcosa è successo”. L’ex deposito agricolo di Specchia (LE) Donna Bianca b&b (Palazzo Coluccia) riapre il suo spazio espositivo per una mostra collettiva a 15 anni esatti dalle giornate del G8 di Genova. L’esposizione vuole riflettere sulla portata storica e sociale di quei giorni. Fino al 28 agosto 2016, a cura di Donato Viglione.

Scrive proprio Viglione: “Sono passati 15 anni dalle giornate del G8 di Genova. In quei giorni l’autorità dello Stato si fece arbitrio e, con un’azione di repressione tanto violenta quanto ingiustificata, andò a rompere, a frantumare un fronte collettivo che non costituiva soltanto una piattaforma globale di rivendicazione sociale e politica ma una vera e propria visione alternativa del mondo futuro. Quella (re)azione così dura costituisce a suo modo un punto di non ritorno; da quel momento il valore collettivo della piazza, delle strade come luoghi di condivisione e aggregazione sociale e politica, almeno in Italia, perde forza.

Michael Rotondi, Genova 2001, 2016, smalto su carta, 200x300 cm
Michael Rotondi, Genova 2001, 2016, smalto su carta, 200×300 cm

Cosa resta di quei giorni? Come è cambiata, se è cambiata, la nostra percezione dell’autorità in questi quindici, anni in cui, poi, sono balzati agli “onori” delle cronache anche tragiche vicende singole come quelle di Federico Aldrovandi, Giuseppe Uva, Stefano Cucchi, solo per citarne alcune? Questa percezione, anche a livello inconscio, influisce sul nostro esercizio civico, sul nostro camminare per strada, sui nostri sguardi? Quanto la rottura violenta ed evidente di quel fronte collettivo ha determinato le vicende e le dinamiche degli anni a seguire? C’è un nesso fra il senso di spaesamento e disorientamento delle nostre strade e il senso di impotenza di chi si ritrova fra le mani sbagliate?

Michael Rotondi, Iaio e Fausto, 2016, smalto e acrilico su plexiglass, 100x100 cm
Michael Rotondi, Iaio e Fausto, 2016, smalto e acrilico su plexiglass, 100×100 cm

Sono alcune delle domande alle quali gli 11 artisti presenti in mostra provano a dare la loro personale risposta, non attraverso una mera rievocazione letterale e descrittiva dei fatti, ma attraverso un percorso di memoria ed elaborazione di ciò che hanno significato quei giorni così cruciali per la storia recente del nostro Paese e non solo.

La mostra si articolerà lungo due direttrici. Una sala dello spazio espositivo sarà dedicata a opere realizzate tutte sul medesimo supporto, 11 lastre di plexiglass 100×100 cm, la cui trasparenza vuole richiamare sia gli scudi attraverso cui ci si guarda negli scontri di piazza sia una verità che in queste vicende spesso è lì, lampante sotto gli occhi, ma impossibile da toccare. Nella seconda sala invece, alcuni artisti interverranno con lavori installativi e video.

Stefania Ruggiero, Entropia, 2016, tecnica mista su plexiglass, 100x100
Stefania Ruggiero, Entropia, 2016, tecnica mista su plexiglass, 100×100

Informazioni utili

Punto di rottura. Qualcosa è successo

Enrico Azzolini, Luca Coclite, Francesco Cuna, Massimo Dalla Pola, Ilaria Gasparroni, Dario Molinaro, Massimo Pasca, Valeria Puzzovio, Michael Rotondi, Stefania Ruggiero, Fabrizio Segaricci

A cura di di Donato Viglione

Donna Bianca b&b (Palazzo Coluccia), ex deposito agricolo, via Matteotti 41, Specchia (LE)

In mostra: dal 19 luglio al 28 agosto 2016

Orari: tutti i giorni dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 18.30 alle 23.30

Informazioni: tel: 327/3817220; email: donnabianca@outlook.it

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