Sino al 30 ottobre, il museo Thyssen-Bornemisza di Madrid dedica un’antologica ad uno degli impressionisti meno noti al grande pubblico.
Con oltre 60 opere, la mostra ribadisce il prezioso e originale contributo di Caillebotte al movimento impressionista.
Era il 1875, quando Gustave Caillebotte ricevette un sonoro no dalla giuria del Salon, la prestigiosa esposizione di pittura e scultura che si svolgeva periodicamente a Parigi. La sua tela Les raboteurs de parquet non rispondeva neanche lontanamente agli standard dell’Académie des beaux-arts: troppo ardito l’impianto prospettico; e che dire di quella luce naturale proveniente da una finestra sul fondo? Per non parlare dei soggetti: piallatori di parquet, raffigurati a torso nudo intenti nella loro umile occupazione. Ma fu proprio grazie a quel rifiuto che, l’anno seguente, il pittore francese fece il suo debutto fianco a fianco di un gruppo di artisti indipendenti, i quali, già da qualche tempo, disconoscevano le regole della pittura accademica. Fu allora che Caillebotte fece il suo ingresso ufficiale nella storia dell’Impressionismo, come pittore e in seguito anche come collezionista e mecenate dei contemporanei Pissarro, Monet, Sisley, Degas, Cézanne e Renoir.
Ora il museo Thyssen-Bornemisza di Madrid fa luce su quello che è di fatto il meno noto al pubblico tra gli impressionisti, con una mostra che, sino al 30 ottobre 2016, approfondisce e riscatta il prezioso e originale contributo di Caillebotte ad uno dei movimenti artistici più amati della storia dell’arte. Allestita in collaborazione con il Musée des Impressionismes Giverny, con la curatela di Marina Ferretti, Caillebotte, Painter and Gardener traccia l’evoluzione tematica e stilistica del pittore francese, dai primi lavori dipinti nella Parigi rinnovata da Haussmann, alle opere in cui emerge il suo interesse per i giardini e la campagna.
La mostra si compone di 64 tele – prestiti da collezioni private e da musei internazionali tra cui il Marmottan Monet di Parigi, il Brooklyn Museum di New York e la National Gallery of Art di Washington – suddivise in quattro sezioni espositive, ognuna delle quali si riferisce a un luogo in cui Caillebotte soggiornò: da Parigi alla cittadina di Yerres, nell’Île-de-France, dove l’artista era solito trascorrere le estati; dalla Normandia alla campagna di Gennevilliers, sulle rive della Senna, alla periferia della Ville Lumière, dove Caillebotte si stanziò a partire dal 1888, dedicandosi alla pittura e al giardinaggio con uguale trasporto.
Nelle sale del museo madrileno, le vedute urbane parigine, tra cui la bozza per il celebre Rue de Paris, temps de pluvie (1877) e Un balcon, Boulevard Haussmann (1888), cedono il posto a oli raffiguranti il giardino all’inglese della tenuta di famiglia, i canottieri lungo il fiume di Yerres, i verdi paesaggi della Normandia, la natura addomesticata del suo orto a Gennevilliers. Negli anni la pennellata perde in realismo, mentre resta costante l’uso di un taglio compositivo azzardato, debitore della fotografia che, proprio al tempo, guadagnava terreno nel campo dell’arte. Ne è un esempio Canotier au chapeau haut de forme (1878), raffigurante un vogatore con cilindro da una prospettiva soggettiva, come se si trattasse di un’istantanea e non di un dipinto su tela.
Caillebotte scomparve nel 1894, all’età di 46 anni. Sarà stata la morte prematura, ma il pittore non ebbe la fortuna e la fama di molti suoi amici impressionisti, se non decenni dopo la sua scomparsa. La mostra al museo Thyssen-Bornemisza di Madrid è un’occasione da cogliere per fare conoscenza della sua opera.
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Caillebotte, Painter and Gardener
19 luglio – 30 ottobre 2016
Museo Thyssen-Bornemisza
Paseo del Prado 8, 28014 Madrid
mtb@museothyssen.org
www.museothyssen.org