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Terremoto in Centro Italia. Danni anche al patrimonio culturale

La chiesa di San Francesco, ad Amatrice La chiesa di San Francesco, ad Amatrice

La terra trema. Un sisma «paragonabile, per intensità, a quello dell’Aquila». Così è stato definito il terremoto di magnitudo 6,0 che ha scosso nella notte, alle 3.36, il Centro Italia.

Scosse e danni hanno raggiunto Accumoli, Amatrice, Arquata del Tronto e Pescara del Tronto. «Paesi che non esistono più» dichiarano i sindaci. Le vittime sono salite a 267.

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La chiesa di San Francesco di Amatrice dopo il sisma

Amatrice dal 2015 è entrata a far parte del Club “I borghi più belli d’Italia”, con la Torre civica risalente al XIII secolo e le torri campanarie della chiesa di Sant’Agostino e la chiesa Sant’Emidio, risalenti al Quattrocento. La chiesa di San Francesco risale alla seconda metà del Trecento, è caratterizzata da un portale gotico di marmo e nell’abside sono presenti affreschi del XV secolo. Il rosone è andato distrutto. Anche il Museo Civico è stato spazzato via dal terremoto.

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La chiesa di San Francesco di Amatrice prima del sisma
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La torre civica di Amatrice. L’orologio fermo all’ora del sisma

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Danni e crolli anche nelle altre zone terremotate: la trecentesca Chiesa di Santa Croce e la Torre medioevale di Arquata del Tronto, l’Eremo della Madonna della Stella vicino Spoleto, sono comparse crepe nel Duomo di Urbino, danni alla Basilica di S. Benedetto e le mura di Norcia, crolli nel monastero di Santa Chiara a Camerino e nella chiesa della Collegiata in provincia di Macerata.

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(Aggiornamento del 25 agosto) Si è riunita l’unità di crisi nazionale del MIBACT per predisporre le linee di intervento e l’invio delle squadre dei tecnici, operazione che potrà avvenire solo a conclusione della fase della prima emergenza in cui ci si deve preoccupare di salvare le vite e assistere le popolazioni colpite. I tecnici procederanno quindi alla verifica e alla successiva mappatura e censimento dei danni al patrimonio culturale.

Il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini ha invitato tutti gli italiani ad “andare nei musei in segno di solidarietà con le popolazione coinvolte dal sisma della scorsa notte: tutti gli incassi dei musei statali della prossima domenica 28 agosto saranno destinati ai territori terremotati”.

Grazie a questa prima misura straordinaria – che si aggiunge a quelle già ordinariamente previste e alle ulteriori misure che il governo adotterà – il MIBACT destinerà gli incassi dei musei e delle aree archeologiche statali di domenica 28 agosto a interventi sul patrimonio culturale danneggiato dal sisma.

(Aggiornamento del 26 agosto). Il conto dei danni è stato fatto. Dario Franceschini in conferenza stampa ha dichiarato: “Ci sono 293 beni immobili di valore culturale crollati o gravemente danneggiati nel raggio di 20 km dall’epicentro del terremoto tra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo”.

Il segretario Generale del Mibact, Antonia Pasqua Recchia ha aggiunto: “Ma il numero è destinato ad aumentare perché l’azione del sisma si espande lungo le falde e non in un cerchio geometrico intorno all’epicentro”

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