Era come se fossi un etnografo: trattavo i newyorkesi come un esploratore avrebbe trattato uno zulu, cercando lo scatto più crudo, il grado zero della fotografia.
William Klein
Il mondo a modo suo di William Klein approda a Palazzo della Ragione di Milano, nuovo polo della Fotografia della città. La mostra – segue le monografiche dedicate ai grandi interpreti della fotografia internazionale quali Sebastião Salgado, Walter Bonatti, Edward Burtynsky, Herb Ritts e il progetto di Italia Inside Out – e ripercorre il suo articolato percorso artistico, iniziato oltre 60 anni fa proprio a Milano.
Genio innovatore e trasgressivo della fotografia internazionale, William Klein nella sua vita ha praticato di tutto, dalla grafica alla pittura, alla fotografia, al cinema, alla scrittura.
In mostra oltre 150 opere originali, alcune delle quali di grande formato, tutte provenienti dall’archivio personale del fotografo, accompagnate da nuove installazioni espressamente concepite per questa esposizione, ma anche da estratti dei suoi filmati, da alcune gigantografie e da una selezione delle pellicole che ha diretto.
La mostra è divisa in nove sezioni che accompagnano il visitatore in un itinerario che tocca le città fotografate da William Klein in tutta la sua carriera, anche attraverso i diversi mezzi espressivi di cui si è servito.
Il percorso espositivo muove dalle Prime opere, lavori astratti realizzati dal fotografo americano quando, ancora appartenente alla corrente hard edge, stile pittorico caratterizzato da bruschi e netti contrasti geometrici tra diverse aree di colore, cominciò a operare come artista sperimentale e concettuale proprio a Milano; si passa quindi alla sezione dedicata a New York, un racconto visivo straordinario della sua città e uno dei lavori più importanti dell’intera storia della fotografia.
Si va poi a Roma le cui immagini restituiscono la sua ricognizione fatta in compagnia di Fellini, Pasolini e Moravia, tra il 1956 e il 1957.
Due ampie sezioni sono dedicate anche a Tokyo e Mosca, altre metropoli oggetto dei suoi libri, per poi arrivare al racconto di Parigi, città in cui Klein vive da diversi anni. Segue la parte dedicata alla Moda, ambito nel quale è riconosciuto come grande innovatore.
Nel corso della sua carriera Klein ha realizzato anche diversi Contatti dipinti, in cui la commistione di pittura e fotografia trova espressione nel gesto dell’autore che sceglie, tra i vari provini a contatto, l’immagine da ingrandire e la contorna di segni grafici forti e unici.
La mostra si chiude idealmente con la sala dedicata ai Film, dove sarà proiettato un estratto di 30 minuti delle principali pellicole che ha diretto.
William Klein. Note biografiche
Nato a New York nel 1928 da una famiglia ebrea di origine ungherese, William Klein all’età di 18 anni passa due anni nell’esercito d’occupazione e si stabilisce poi a Parigi per diventare pittore. Nel 1954 torna a New York e lavora a una sorta di diario fotografico che uscirà due anni dopo in un volume disegnato dallo stesso autore, Life is Good & Good for You in New York, che gli varrà il premio Nadar. Raggiunge Fellini a Roma per fargli da assistente. Alla fine degli anni ’50 si avvicina al cinema al quale si dedicherà in maniera esclusiva per alcuni anni realizzando diversi film. Negli anni ’80 torna alla fotografia e pubblica numerosi libri. Il suo lavoro viene esposto in tutto il mondo e riceve molti premi e riconoscimenti. Innumerevoli i lavori, i libri, i progetti realizzati da questo poliedrico e instancabile artista.
Informazioni utili
WILLIAM KLEIN
Il mondo a modo suo
A cura di Alessandra Mauro
http://www.palazzodellaragionefotografia.it/portfolio/dal-17-giugno-all11-settembrewilliam-klein