Fino all’8 ottobre al Centro Acquario di Vignate (Mi) sarà possibile visitare Onda libera, una mostra in cui gli artisti mettono in mostra opere in blu, simbolo di solidarietà e lotta alla mafia.
La lotta alla mafia, il rispetto dell’ambiente, la sovranità popolare, la solidarietà ai popoli emarginati e discriminati, la libertà di protesta studentesca, le morti sul lavoro, l’immigrazione. Una mostra di opere blu, in tutte le sue sfumature come il Ciano, di Prussia, Oltremare, Klein. Il titolo si riferisce sia all’Onda – il movimento di protesta studentesco nato nell’autunno 2008 – sia a Libera, l’associazione contro le mafie fondata da don Ciotti.
Il riconoscimento del genocidio armeno è il leitmotiv della poetica della pittrice Liana Ghukasyan che come armena crede nella ricerca di un tempo nuovo dopo la morte della storia proponendo al pubblico autoritratti nei quali l’espressione del gesto pittorico si fonde con la figura in una tradizionalità a cui anela essendo lontana dalla propria terra d’origine. Fotografie pittoriche nelle quali “il melodramma procede di pari passo con l’amore, mentre il sesso femminile diventa un organo cinico che perde il proprio sapore”.
La donna come parte integrante del cosmo, albero ri-generatore e acqua che crea vita appare invece nelle opere di Melita Briguglio nelle quali la cura stilistica del dettaglio lascia spazio a una poetica intima e spirituale di fusione con la natura intesa come creato. Un equilibrio perfetto che nelle opere di Luca Pugliese , architetto, pittore e musicista-cantautore diventa un Cosmo sonoro, poetica che traduce la “necessità ontologica, insita nel musicista-pittore, di sostanziare l’orizzonte acustico-visivo della propria ricerca e della propria percezione”. Gli alberi, le stelle e le fogli appaiono così come note sospese in uno spazio di eterna magia, rude e secca come la terra irpina e i suoi stilemi longobardi rimasti nella storia e nel tempo ma delicato come i colori, i profumi e i sapori del suo paesaggio.
Dall’entroterra al mare, al Mediterraneo quale via di transito, di partenza e destinazione. Alla Sicilia di Franco Fasulo, che con le sue opere cerca di portare il mare nella tela, i “destini incrociati” dei porti e il colore e la matericità delle navi. Un’immensa distesa blu dove il colore è movimento e continuo ritorno all’origine. Le marine del ciclo “Il mare d’inverno” di Cesare Giardini rappresentano un continuo mutamento di luci e sfumature seguendo il naturale e lento scandirsi del tempo. Nelle sue opere il colore e l’informale rappresentazione del paesaggio lascia spazio a una figurazione ironica e grottesca in virtù di un innato “senso del retrocedere delle immagini” come scrisse su di lui Raffaele de Grada, che si ritrova nella serie di opere dedicate al tema del viaggio e ai contrabbandieri, con immagini che fanno pensare a qualcosa che avviene rapidamente, che non si fissa, che non è statico.
Informazioni utili
Centro Acquario– VIGNATE (MI)
Espongono
Melita Briguglio, Franco Fasulo, Liana Ghukasyan, Cesare Giardini, Luca Pugliese
8 settembre – 8 ottobre 2016