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Grand Opening del nuovo Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato

Beams of Light on a Golden Lake, image taken by the Expedition 47 crew on May 31, 2016, from the International Space Station looks from northwestern China on the bottom into eastern Kazakhstan courtesy of NASA
Beams of Light on a Golden Lake, image taken by the Expedition 47 crew on May 31, 2016, from the International Space Station looks from northwestern China on the bottom into eastern Kazakhstan courtesy of NASA
Beams of Light on a Golden Lake, image taken by the Expedition 47 crew on May 31,
2016, from the International Space Station looks from northwestern China on the bottom into
eastern Kazakhstan courtesy of NASA

Finalmente il 16 ottobre 2016 è arrivato. Dopo gli incontri con i professionisti del settore e il Party di ieri sera, oggi è arrivato il giorno del Grand Opening del nuovo Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, dopo il completamento dell’avveniristico ampliamento a forma di navicella spaziale dell’architetto Maurice Nio e la riqualificazione dell’edificio originario di Italo Gamberini.

“Sensing the waves”, Nuova ala progettata da Maurice Nio. Foto: Ivan D’Alì
“Sensing the waves”, Nuova ala progettata da Maurice Nio. Foto: Ivan D’Alì

Il Centro Pecci sarà l’unica istituzione pubblica dedicata all’arte contemporanea in Italia, e una tra le poche in Europa, a inaugurare un nuovo edificio nel decennio 2010-2020. Fondato nel 1988 — prima istituzione in Italia con una sede costruita ex novo per esporre, collezionare, conservare, documentare e diffondere le ricerche artistiche più avanzate — il Centro Pecci si appresta a diventare un punto di riferimento internazionale per la sperimentazione dei molteplici linguaggi artistici contemporanei. La sua mission, infatti, è quella di indagare tutte le discipline della cultura contemporanea, toccando anche cinema, musica, perfoming arts, architettura, design, moda e letteratura, cercando al contempo di avvicinare il più possibile l’arte alla società.

“Sensing the waves”, Nuova ala progettata da Maurice Nio. Foto: Ivan D’Alì
“Sensing the waves”, Nuova ala progettata da Maurice Nio. Foto: Ivan D’Alì
“Sensing the waves”, Nuova ala progettata da Maurice Nio. Foto: Ivan D’Alì
“Sensing the waves”, Nuova ala progettata da Maurice Nio. Foto: Ivan D’Alì
Entrata della nuova ala progettata da Maurice Nio. Foto: Ivan D’Alì
Entrata della nuova ala progettata da Maurice Nio. Foto: Ivan D’Alì
“Sensing the waves”, Nuova ala progettata da Maurice Nio. Dettaglio. Foto: Ivan D’Alì
“Sensing the waves”, Nuova ala progettata da Maurice Nio. Dettaglio. Foto: Ivan
D’Alì

A questo scopo il nuovo Centro, oltre a spazi espositivi più che raddoppiati, ha a disposizione anche l’archivio e la biblioteca specializzata, che conta un patrimonio di oltre 50.000 volumi, il teatro all’aperto, un cinema/auditorium, uno spazio performativo all’interno delle gallerie, un bookshop, un ristorante, un bar/bistrot. Un luogo non solo espositivo ma il più versatile e trasformabile possibile, basato sulla sperimentazione e la ricerca, puntando a una relazione dinamica con il suo pubblico e divenendo un luogo particolarmente attivo con il prolungamento dell’apertura alla sera, quando alle mostre si affiancano performance, concerti e proiezioni, ma anche conferenze, laboratori e corsi per adulti. Importante in questo senso, prima tra le istituzioni pubbliche italiane, la creazione di un dipartimento di ricerca teso a costruire le basi teoriche delle varie iniziative e a sviluppare in modo ampio le attività educative.

Carlos Garaicoa De cómo la tierra se quiere parecer al cielo, installation: metal, light | dimensions variable, photo by Ela Bialkowska, courtesy of GALLERIA CONTINUA, San Gimignano / Beijing / Les Moulins / Habana
Carlos Garaicoa
De cómo la tierra se quiere parecer al cielo, installation: metal, light | dimensions variable,
photo by Ela Bialkowska, courtesy of GALLERIA CONTINUA, San Gimignano / Beijing / Les
Moulins / Habana

PROGRAMMA DELLA GIORNATA

  • 11.00 Inaugurazione ufficiale del Centro Pecci
  • 16.30 Presentazione del libro e della mostra di Maurice Nio SupraSensitivity in Architecture
  • 18.00 Conferenza di Marc Augé
  • 21.00 Terza trasmissione verticale Dewey Dell e Massimo Pupillo performance
  • fino alle 23.00 Centro e mostra La fine del mondo aperti al pubblico

In occasione della sua riapertura, il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci presenta la mostra La fine del mondo, a cura del Direttore Fabio Cavallucci con la collaborazione, oltre che del team interno, di un nutrito gruppo di advisor internazionali composto da Elena Agudio, Antonia Alampi, Luca Barni, Myriam Ben Salah, Marco Brizzi, Lorenzo Bruni, Jota Castro, Wlodek Goldkorn, Katia Krupennikova, Morad Montazami, Bonaventure Soh Bejeng Ndikung, Giulia Poli, Luisa Santacesaria, Monika Szewczyk e Pier Luigi Tazzi.

Qui Zhijie Map of Mythological Creatures, 2013, inchiostro su carta 7 pezzi, 120 x 240 cm, courtesy of GALLERIA CONTINUA, San Gimignano / Beijing / Les Moulins / Habana
Qui Zhijie Map of Mythological Creatures, 2013, inchiostro su carta 7 pezzi, 120 x 240 cm,
courtesy of GALLERIA CONTINUA, San Gimignano / Beijing / Les Moulins / Habana

«Il titolo La fine del mondo nasce dalla considerazione che ciò che abbiamo conosciuto finora è obsoleto – sottolinea Fabio Cavallucci, Direttore del Centro Pecci. La mostra non vuol essere dunque la rappresentazione di un futuro catastrofico imminente, ma insieme presa di coscienza della condizione di incertezza in cui versa il nostro mondo e riflessione sugli scenari che ci circondano. I mezzi, anche concettuali, d’interpretazione della realtà che noi abbiamo conosciuto non sono più in grado di comprendere il tempo presente. Di qui, da questo cambiamento strutturale, nasce un senso diffuso di fine»

Museo Fiorentino di Preistoria  Amigdala, Museo Fiorentino di Preistoria, courtesy of Paolo Graziosi
Museo Fiorentino di Preistoria
Amigdala, Museo Fiorentino di Preistoria, courtesy of Paolo Graziosi

Attraverso le opere di oltre 50 artiste e artisti internazionali e con un allestimento che si estenderà sull’intera superficie espositiva del museo di oltre 3000 metri quadrati, la mostra si configura come una specie di esercizio della distanza, che spinge a vedere il nostro presente da lontano. Il pubblico entrerà nella nuova ala realizzata da Maurice Nio – sorta di navicella spaziale atterrata da chissà quale pianeta e pronta con la sua antenna a emettere onde o a ricevere messaggi “cosmici” – e si troverà di fronte a un’installazione dell’artista svizzero Thomas Hirschhorn: un Break Through, uno sfondamento da cui cadono i cascami di un’altra dimensione. Una volta all’interno sperimenterà la sensazione di vedersi proiettato a qualche migliaio di anni luce di distanza da noi, rivedendo il nostro mondo come un reperto fossile, lontano ere geologiche dal tempo presente, spinto a pensare alle incommensurabili distanze cosmiche e ai lunghissimi tempi della storia della Terra e dell’Universo, di fronte ai quali le nostre esistenze sono solo frammenti inconsistenti.

Henrique Oliveira Transarquitetonica (inside) | 2014 | Museu de Arte Contemporânea, São Paulo – Brazil wood, bricks, mud, bamboo, PVC, plywood, tree brunches and other materials | 5 x 18 x 73 m, photo: Everton Ballardin
Henrique Oliveira Transarquitetonica (inside) | 2014 | Museu de Arte Contemporânea, São Paulo – Brazil
wood, bricks, mud, bamboo, PVC, plywood, tree brunches and other materials | 5 x 18 x 73 m,
photo: Everton Ballardin
Henrique Oliveira Transarquitetonica | 2014 | Museu de Arte Contemporânea, São Paulo – Brazil wood, bricks, mud, bamboo, PVC, plywood, tree brunches and other materials | 5 x 18 x 73 m, photo: Everton Ballardin
Henrique Oliveira
Transarquitetonica | 2014 | Museu de Arte Contemporânea, São Paulo – Brazil
wood, bricks, mud, bamboo, PVC, plywood, tree brunches and other materials | 5 x 18 x 73 m,
photo: Everton Ballardin

 

Robert Kuśmirowski STRONGHOLD, 2013, wood, glue, pigments, paint, carton, rubber, plastic, glass, metal, curtains, paper, books, Lyon Biennale, dep. in MAC LYON, 800cm x 2400cm x 2200cm
Robert Kuśmirowski
STRONGHOLD, 2013, wood, glue, pigments, paint, carton, rubber, plastic, glass, metal,
curtains, paper, books, Lyon Biennale, dep. in MAC LYON, 800cm x 2400cm x 2200cm
Thomas Hirschhorn Break-through (two) - yellow foam, tape, cardboard, wood, paint - variable dimensions, Luciano Romano, courtesy of Galleria Alfonso Artiaco
Thomas Hirschhorn
Break-through (two) – yellow foam, tape, cardboard, wood, paint – variable dimensions,
Luciano Romano, courtesy of Galleria Alfonso Artiaco
Ali Cherri Paysages tremblants (Erbil), 2014, Lithographic Print and Archival Ink Stamp, 40 x 60 cm, Edition of 7 + 2 AP, courtesy of the artist and Galerie Imane Farès
Ali Cherri
Paysages tremblants (Erbil), 2014, Lithographic Print and Archival Ink Stamp, 40 x 60 cm,
Edition of 7 + 2 AP, courtesy of the artist and Galerie Imane Farès
Ali Cherri Paysages tremblants (Beirut), 2014,(not framed), Lithographic Print and Archival Ink Stamp – 4 frames of 70 x 100 cm, Edition of 7 + 2 AP, courtesy of the artist and Galerie Imane Farès
Ali Cherri
Paysages tremblants (Beirut), 2014,(not framed), Lithographic Print and Archival Ink
Stamp – 4 frames of 70 x 100 cm, Edition of 7 + 2 AP, courtesy of the artist and Galerie Imane
Farès
Umberto Boccioni Forme uniche nella continuità dello Spazio, bronzo, cm.120, 1913, courtesy of Roberto Bilotti
Umberto Boccioni
Forme uniche nella continuità dello Spazio, bronzo, cm.120, 1913, courtesy of Roberto
Bilotti
Riccardo Arena Vavilon | Solovki Islands, Project C - Riccardo Arena, 2013 – 2016, courtesy of Riccardo Arena
Riccardo Arena
Vavilon | Solovki Islands, Project C – Riccardo Arena, 2013 – 2016, courtesy of Riccardo
Arena
Aristide Antonas Landscape with Crane Rooms and Keg Apartments, (Ubin Quarry in Singapore), courtesy of Aristide Antonas
Aristide Antonas
Landscape with Crane Rooms and Keg Apartments, (Ubin Quarry in Singapore), courtesy
of Aristide Antonas

 

centropecci.it

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