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Le architetture fotografiche di Dayanita Singh, la signora delle macchine

Dayanita Singh Il ritratto di dell’artista indiana Dayanita Singh
Dayanita Singh
Blue Book 22. Dalla serie “Blue Book”, 2008
C-print, 62 x 65 cm. Courtesy of the artist and Frith Street Gallery, London
©Dayanita Singh
 Dayanita Singh, una delle figure più rilevanti della fotografia contemporanea è in mostra, per la prima volta in Italia, al MAST di Bologna

Anche una pentola industriale può diventare una scultura. Parola di Dayanita Singh nei cui scatti la realtà diventa poesia e astrazione. Al Mast di Bologna una mostra dedicata a questa originale artista che crea architetture fotografiche e personalissimi musei. Con l’India sullo sfondo.

Dayanita Singh è una fotografa indiana, tra le figure più interessanti ed originali del panorama internazionale, ma è anche un’appassionata di archivi, di fabbriche, macchine e di musei. Questi ultimi, però, li crea lei stessa con le sue opere, ordinate, quasi classificate, mediante strutture mobili. Un senso dell’organizzazione anche visiva, che deriva forse dai suoi studi in comunicazione al National Institute of Design di Ahmedabad e dalla sua specializzazione in fotogiornalismo e fotografia documentaristica all’International Center of Photography di New York.

Dayanita Singh
Il ritratto di dell’artista indiana Dayanita Singh

Ecco quindi il periodo dei reportage giornalistici, dei ritratti alla piccola e media borghesia indiana. Intanto «Il suo senso descrittivo si dissolve in chiave poetica e astratta», per citare Urs Stahel, curatore della mostra. Votata al bianco e nero, quasi a voler evitare il trionfo cromatico della sua cultura, scopre il blu. Un incidente, in realtà. «Avevo finito le pellicole in bianco e nero mentre ero in cima a una torre e mi sono resa conto che una pellicola per luce diurna, utilizzata appena dopo il tramonto, rende ogni cosa azzurra. Era una forma di astrazione anche quella».

Una palette che ha dato vita al Blue Book, una serie che trasforma paesaggi industriali in luoghi quasi magici. Un altro incidente – o si deve parlare di serendipity? – le fa scoprire il fascino delle fabbriche e delle macchine, che improvvisamente vede come sculture. «Dovevo eseguire il ritratto del proprietario di una fabbrica per Fortune Magazine, ma lui non aveva tempo e mi ha spedita paternalisticamente a visitare la produzione».

Dayanita Singh
Senza titolo
Dalla serie “Museum of Machines”, 2013
Archival pigment print. 38 x 38 cm
Courtesy of the artist and Frith Street Gallery, London
©Dayanita Singh

Una scortesia che apre un nuovo mondo davanti agli occhi di Dayanita Singh. Diecimila scooter ammassati in un unico spazio sono solo gli inizi di una nuova passione. «Semplicemente mi sono innamorata di queste macchine. Non importa se producevano birra, daal (lenticchie, ndr) o acciaio, erano nuovi personaggi che entravano a far parte della mia vita». È un’esperienza da cui nascono: Museum of Machines, Museum of Industrial Kitchen, Museum of Printing Press… in mostra al Mast.

Non sono solo semplici immagini perché Dayanita Singh crea anche apposite architetture per le sue fotografie. «Non si tratta di arredi, né di paraventi o pannelli divisori. Sono foto-architetture e sculture». Niente di fisso. Tutto è all’insegna della mobilità e del cambiamento. Macchine, ma anche serie sulla vita e sulla gestione del quotidiano. Il File Museum (seguito da Office Museum) per esempio, è dedicato agli archivi, una nuova ossessione. Il Museum of Men è una chance concessa agli uomini, visto che aveva fotografato sempre donne; una riflessione sulle loro reazioni e su come si rapportano con una fotografa. È affascinante osservare questa piccola e vivace signora indiana, dall’apparenza fragile e delicata, ma estremamente determinata e creativa, mentre apre, chiude, alterna i pannelli delle sue sculture fotografiche mobili.

Dayanita Singh
Senza titolo
Dalla serie “File Museum”, 2012
Archival pigment print, 30 x 30 cm
Courtesy of the artist and Frith Street Gallery, London
©Dayanita Singh

L’ultima tappa del percorso espositivo è il Museum of Chance, «un libro in cui tutte le immagini contenute all’interno fungono anche da copertina». Quarantaquattro copertine, per l’esattezza, inserite in una sequenza di moduli-cornice in legno, che formano una struttura continua e pieghevole. Con tanto di valigie di cuoio dove riporla. Come i bauli da viaggio di un tempo. Un museo portabile. Ovunque. La prossima sfida? Un archivio forse, ma ci vorranno anni di lavoro. I progetti a lungo termine sono la sua passione.

Dayanita Singh
File Museum, 2012
Archival pigment prints
30 x 30 cm ciascuno
Courtesy of the artist and Frith Street Gallery, London
©Dayanita Singh
Dayanita Singh
Senza titolo
Dalla serie “File Museum”, 2012
Archival pigment print, 30 x 30 cm
Courtesy of the artist and Frith Street Gallery, London
©Dayanita Singh
Dayanita Singh
Senza titolo
Dalla serie “Museum of Men – Recent”, 2013
Archival pigment print, 30 x 30 cm
Courtesy of the artist and Frith Street Gallery, London
©Dayanita Singh
Dayanita Singh
Senza titolo
Dalla serie “Museum of Men – Recent”, 2013
Archival pigment print, 30 x 30 cm
Courtesy of the artist and Frith Street Gallery, London
©Dayanita Singh
Dayanita Singh
Senza titolo
Dalla serie “Museum of Industrial Kitchen”, 2016
From the series “Museum of Industrial Kitchen”, 2016
Archival pigment print. 30 x 30 cm
Courtesy of the artist and Frith Street Gallery, London
©Dayanita Singh
Dayanita Singh
Senza titolo
Dalla serie “Museum of Industrial Kitchen”, 2016
Archival pigment print, 30 x 30 cm
Courtesy of the artist and Frith Street Gallery, London
©Dayanita Singh
Dayanita Singh
Senza titolo
Dalla serie “Museum of Printing Press”, 2015
Archival pigment print, 38 x 38 cm
Courtesy of the artist and Frith Street Gallery, London
©Dayanita Singh
Dayanita Singh
Museum of Machines, 2013
Archival pigment prints. 38 x 38 cm ciascuno
Courtesy of the artist and Frith Street Gallery, London
©Dayanita Singh
Dayanita Singh
Blue Book 9. Dalla serie “Blue Book”, 2008
C-print, 62 x 65 cm. Courtesy of the artist and Frith Street Gallery, London
©Dayanita Singh
Dayanita Singh
Blue Book 18. Dalla serie “Blue Book”, 2008
C-print, 62 x 65 cm. Courtesy of the artist and Frith Street Gallery, London ©Dayanita Singh

Dayanita Singh – Museum of Machines, Fotografie, proiezioni, volumi
12 ottobre 2016 – 8 gennaio 2017
Fondazione MAST
via Speranza, 42
40133 Bologna
051/647 4345
www.fondazionemast.org

 

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