Le aste di novembre di Wannenes iniziano con gli Argenti, Avori, Icone e Oggetti d’arte Russa che saranno dispersi in tre sessioni tra il 15 e il 16 del mese. L’esposizione dei lotti apre venerdì 11 novembre e prosegue fino al 14 negli spazi di Palazzo del Melograno (Piazza Campetto 2, Genova) con orario 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00.
Tra i lotti più interessanti si segnalano quattro rinfrescatoi in argento realizzati nel 1817 e recanti l’arma di Charles Chetwynd-Talbot, secondo conte Talbot (1777-1849) e della sua moglie Frances (lotti 252-253, stima 75.000 – 100.000 euro a coppia): due degli stemmi recano l’emblema dell’ordine della Giarrettiera, che il conte riceve nel 1844. Opera di Paul Storr, un maestro dell’argenteria inglese tra XVIII e XIX secolo, che insieme a John Samuel Hunt seppe creare agli inizi del XIX secolo oggetti non solo tanto esuberanti nella decorazione da ricordare il dinamismo Rococò e gli elementi vegetali del periodo eclettico, ma anche argenti che sono l’epitome di un classicismo robusto e lussuoso, molto amati dalle elites, nobili o borghesi che fossero, dell’Inghilterra georgiana. Sempre riferibile alla maestria orafa di Hunt e datata al 1853, segnaliamo una coppia di grandi sculture in argento su basi di legno raffiguranti un nobiluomo e una nobildonna a cavallo, dal peso complessivo di gr. 9.220 (lotto 247, stima 10.000 – 15.000).
Molto eleganti due caffettiere in argento di epoche e manifatture, ma entrambe di grande equilibrio compositivo e grande impatto: la prima, romana del XIX secolo, è opera dell’orafo Gioacchino Belli. Su base quadrata e con corpo ad uovo con decorazioni fogliacee, ha il versatoio antropomorfo e manico in legno a levriero (lotto 85 stima 15.000 – 25.000 euro). La seconda, genovese, Torretta del 1778, con base circolare, ha il manico in legno sagomato, ed il coperchio con presa a frutto (lotto 98, stima 15.000 – 18.000). Spicca per raffinatezza un gruppo in rame dorato, in corallo e argento trapanese del XVIII secolo, con base a balaustra poggiante su due piedini, e la superficie rivestita di rametti di corallo tagliati a virgola (lotto 170, stima 18.000 – 22.000 euro).
Tra gli oggetti d’arte russa è sicuramente da segnalare il manico di ombrello a foggia di testa di elefante in oro, nefrite, smalti e brillanti, realizzato a San Pietroburgo, nel 1880, dall’orafo Michel Perchin (lotto 332, stima 3.500 – 4.500 euro), mentre tra le icone ricordiamo l’intenso esemplare raffigurante dei Santi con basma in argento e smalti, realizzato a Mosca tra il 1899 ed il 1908 dall’orafo S. Zharof (lotto 379, stima 2.000 – 3.000 euro).
Un boccale in avorio tedesco del XVIII-XIX secolo, raffigurante un baccanale (lotto 136) ha una stima di 30.000 – 35.000 euro, mentre un piano romano del XIX secolo e in ardesia e micromosaico, raffigurante il Colosseo, Piazza San Pietro, i Fori imperiali, il Campidoglio, ed Aracoeli, l’Arco di Traiano, il Pantheon, la Fontana dei Tritoni ed il tempio di Ercole Vincitore, e Castel Sant’Angelo (lotto 173) è stato valutato dall’esperto tra i 15.000 ed i 18.000 euro.
L’asta del 16 novembre comprende oggetti provenienti da una “Nobile dimora italiana”, un’ampia selezione di arredi, sculture, ceramiche e oggetti d’arte. Nel corpus di opere provenienti dalla dimora italiana spiccano un paravento in legno laccato del XIX secolo, a otto pannelli decorato a motivi orientali con personaggi e volatili entro paesaggi (lotto 626, stima 2.000 – 3.000 euro), una coppia di consolle siciliane in legno intagliato, scolpito e dorato del XVIII secolo (lotto 627, stima 8.000 – 12.000 euro) ed un piano in marmi policromi a decoro geometrico del XIX secolo montato su un tavolo in legno ebanizzato (lotto 633, stima 6.000 – 9.000 euro).
Sempre dalla stessa proprietà segnaliamo una coppia di torcere a otto luci su bracci in forma di tralcio fiorito, in legno laccato e dorato del XIX secolo (lotto 635): stima 15.000 – 20.000 euro. Un imponente monetiere in legno e osso, probabilmente uscito da una bottega operante nell’area occidentale del Mediterraneo, pur fortemente influenzato dalla cultura architettonica islamica, nello stile rimanda al gotico internazionale. Un divertissement di estrema raffinatezza, realizzato nell’ultimo scorcio del XIX secolo, dove complessità e ricchezza decorativa, grande livello qualitativo, dimensioni e stato di conservazione, si uniscono per realizzare un arredo pieno di fascino (lotto 636, stima 50.000 – 80.000 euro).
Due opere plastiche importanti aprono il catalogo degli “Arredi, Sculture, Ceramiche, Oggetti d’Arte”: la primo è il tondo in gesso a patina bronzo attribuito a Giuseppe Vismara (Milano 1633 – 1703) con la Decollazione di San Paolo (lotto 641, stima 8.000 – 10.000 euro), la seconda è un rilievo in terracotta del XVII – XVIII secolo, attribuito a Girolamo Ticciati (Firenze 1676 – 1744), raffigurante la Famiglia di Dario ai piedi di Alessandro dove al complesso apparato compositivo si accompagna il modulato degradare plastico che passa dalle figure in primo piano quasi a tutto tondo, al bassorilievo della tenda centrale e degli arbusti degli alberi, fino allo stiacciato delle figure laterali. Spettacolare nella sua concitazione la figura del cavallo sulla sinistra che alzando le gambe anteriori esce lateralmente dalla scena (lotto 642, stima 80.000 – 120.000 euro).
Sono da segnalare poi due cornici neoclassiche riferibili a Giuseppe Bonzanigo, superbo intagliatore sabaudo, dove l’estrosità cede il passo all’eleganza formale e ad una superba abilità tecnica, in un saggio d’insuperato equilibrio (lotti 784-785, stima 2.000 – 3.000 euro cadauna).
Il catalogo presenta infine una elegante miscellanea di oggetti da connoisseur: una console in legno intagliato, laccato e dorato del XVIII-XIX secolo unita ad una specchiera en suite cimata da un fregio architettonico (lotto 794) è stimata 6.000 – 9.000 euro, mentre un’imponente stipo monetiere in legno di ebano, palissandro e marmi diversi del XVII secolo (lotto 862) ha una valutazione oscillante tra i 30.000 ed i 50.000 euro.
Una serie di nove raccolte di calchi in gesso, probabilmente romani del XIX secolo (lotti 921-929) sono stimati 300 – 500 cadauno, due bassorilievi in marmo raffiguranti l’Angelo annunciante e la Vergine con il libro di preghiera, di uno scultore del XV secolo (lotto 94) tra i 50.000 e gli 80.000 euro), mentre una serie di diciannove lotti tra figure e teca di un presepe del XIX secolo (lotti 1019-1937) ha stime da 800 a 4.000 euro.
Per contenere tutto, un vissuto ma spazioso baule da viaggio di Vuitton del 1908-1924 su rotelle a metallo e rara apertura dall’alto in due sezioni (lotto 976, stima 4.000 – 6.000)
ASTA 206
ARGENTI, AVORI, ICONE & OGGETTI D’ARTE RUSSA
15 NOVEMBRE 2016
Prima Tornata ore 15:00
lotti 1 – 253
Seconda Tornata ore 21:00
lotti 254 – 382
16 NOVEMBRE 2016
Terza Tornata ore 10:30
lotti 383 – 532
ASTA 208
ARREDI, SCULTURE, CERAMICHE E OGGETTI D’ARTE
16 NOVEMBRE 2016
Prima Tornata ore 15:00
lotti 601 – 945
Seconda Tornata ore 21:00
lotti 946 – 1037
ASTA 208
DA UNA NOBILE DIMORA ITALIANA
16 NOVEMBRE 2016
Prima Tornata ore 15:00
lotti 601 – 945
Seconda Tornata ore 21:00
lotti 946 – 1037
ESPOSIZIONE
11 – 14 NOVEMBRE 2016
Palazzo del Melograno
Piazza Campetto 2, Genova
10.00 – 13.00 15.00 – 19.00