Da oltre cinquant’anni, il Calendario Pirelli celebra il fascino femminile. E se l’edizione 2017 – presentata durante un party esclusivo nella Ville Lumiere- sarà recapitata come regalo di Natale a pochi selezionatissimi fortunati; i comuni mortali possono rifarsi gli occhi con la top five dei 12 mesi più rappresentativi della storia di “The Cal” e qualche anticipazione sull’anno che verrà.
La perfetta genuinità degli anni Novanta
Nel 1996 il Calendario Pirelli –da sempre barometro delle tendenze del momento– entra nella contemporaneità. Unico “obiettivo”: l’elogio del gentil sesso nella sua grandiosità , come rivela il titolo “In Praise of Woman”. L’idilliaca cornice delle Bahamas e un maestro del calibro di Herb Ritts danno vita a una delle edizioni più rappresentative dell’oggetto di culto, ma anche degli anni Novanta in generale. Cindy Crawford, Helena Christensen, Kate Moss e Karen Alexander sono immortalate come icone di una bellezza perfetta e genuina al tempo stesso: un connubio che -a vent’anni di distanza- suscita una certa malinconia.
Mythology- Un Olimpo di dive contemporanee
Dietro ai mitici occhiali scuri, nel 2011 Karl Lagerfeld prende in mano la macchina fotografica, per dare vita a una sequenza di scatti che travalica le coordinate spaziotemporali. Ad ispirare l’eclettico stilista di Chanel è la “nobile semplicità e la quieta grandezza” dell’Antica Grecia e il punto di arrivo è un Olimpo di dive del contemporaneo. Sul monte Ida a primeggiare è l’austera Julianne Moore nei panni di Era –moglie di Zeus-, attorniata da una schiera di dee, ninfe e baccanti del calibro di Lara Stone, Elisa Sednaoui, Natasha Poly e Bianca Baldi.
Steve McCurry – Un viaggio nella vera bellezza
Non è un classico calendario, ma un libro fotografico firmato Steve McCurry. Nel 2013 il fotoreporter del National Geographic parte alla volta del Brasile, per un viaggio alla scoperta della vera bellezza . Il risultato sono 34 coloratissimi scatti tra le strade e le favelas di Rio De Janeiro, in cui i volti delle dive -selezionate sulla base del loro impegno umanitario- duettano con quelli di persone mai comuni. I quartieri della città carioca –colti in tutta la loro autenticità- fanno da sfondo ad intime tranche de vie: una venditrice di frutta al mercato, le ballerine di samba, i ragazzi che praticano la capoeira. E poi ci sono loro: la top model Adriana Lima, la cantante Marisa Monte, l’attrice Elisa Sednaoui …e molte altre donne, splendide a 360 gradi.
Il femminismo non ha età
Gli amanti del nudo artistico si rassegnino. Sulle pagine di Pirelli 2016 non ci sono corpi senza veli e la sensualità ostentata non esiste. L’obiettivo di Annie Leibovitz si sofferma sul femminismo di oggi, immortalando le leader che si sono distinte nei rispettivi campi. Niente modelle, ma artiste, scrittrici, sportive, imprendici e filantrope: dalla talentuosa Yoko Ono alla rocker Patti Smith, dalla numero uno del tennis internazionale Serena Wiliams alla presidente della Lucasfilm Kathleen Kennedy. L’unica top model è Natalia Vodianova -ritratta nei panni di una Madonna col bambino-: bella in modo disarmante, ma soprattutto un esempio di determinazione e integrità morale, per le difficoltà affrontate nella vita e per aver fondato l’organizzazione umanitaria Naked Heart Russia.
Emotional – il volto naturale delle donne
Il 2017 sarà un’annata controcorrente. In un’epoca in cui le donne sono rappresentate come ambasciatrici di artefatta perfezione, la quarantaquattresima edizione di the Cal “svela” il lato naturale del gentil sesso. È con questo spirito sovversivo che Peter Lindbergh –chiamato per la terza volta da Pirelli- immortala i corpi di 14 attrici internazionali, per un cortocircuito di bellezze autentiche e senza tempo. Da Nicole Kidman a Penelope Cruz, da Uma Thurman a Julianne Moore, e ancora Kate Winslet, Lea Seydoux e Zhang Ziyi, come non le avete mai viste .