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Una luce (chiara) senza ombre. L’infinito di Antonio Calderara a Lugano

09. Calderara_Attrazione quadrata e tensione verticale (1966) Calderara_Attrazione quadrata e tensione verticale (1966)
07. Calderara_Peso ottico giallo e grigio in rettangoli sovrapposti (1960)
Calderara_Peso ottico giallo e grigio in rettangoli sovrapposti (1960)

Parallelamente alla mostra dedicata a Paul Signac, il Museo d’arte della Svizzera italiana prosegue la sua riflessione su alcuni momenti e figure che hanno segnato la storia della pittura moderna e contemporanea. Fino al 22 gennaio 2017 una grande retrospettiva ripercorre l’opera di Antonio Calderara.

L’esposizione instaura un dialogo tra due artisti di primo piano della storia dell’arte del Novecento che hanno concentrato la loro ricerca attorno al tema della luce.

Si tratta della prima grande antologica dell’artista in Svizzera dopo quella curata da Jean-Christophe Ammann al Kunstmuseum di Lucerna nel 1969. La mostra comprende quasi 200 opere che permettono di documentare nella sua interezza la singolare traiettoria che questo artista ha disegnato all’interno del panorama artistico italiano del Novecento. Dispiegandosi cronologicamente lungo tre sezioni principali, l’allestimento prende avvio dalle opere figurative degli anni Venti e Trenta, marcate dalla vicinanza al Novecento italiano, per poi soffermarsi sul periodo degli anni Quaranta e Cinquanta, caratterizzato dal progressivo passaggio all’astrazione, che nella sua radicalità appare perfettamente in sintonia con le coeve esperienze del minimalismo internazionale.

09. Calderara_Attrazione quadrata e tensione verticale (1966)
Calderara_Attrazione quadrata e tensione verticale (1966)

Antonio Calderara (1903-1978), figura appartata del panorama artistico italiano per molti versi paragonabile a quella di Giorgio Morandi, si avvicina all’arte da autodidatta negli anni Venti, dopo aver abbandonato gli studi in ingegneria al Politecnico di Milano.

Da questa decisione radicale prende il via un percorso affascinante e complesso che disegna una traiettoria singolare e totalmente autonoma, ma di altissimo valore, all’interno della storia dell’arte italiana del Novecento.

Calderara_Pittura (1957-58)
Calderara_Pittura (1957-58)

La pittura di Calderara degli anni Venti e Trenta, contraddistinta da paesaggi e scene domestiche, appare saldamente radicata nella tradizione lombarda, muovendosi lungo due direttrici generali che ne definiscono le referenze stilistiche: da un lato la tradizione del Divisionismo, dall’altra l’esperienza milanese di Novecento. Caratterizzata da semplificazioni plastiche e da una luce chiara in cui si avvertono gli echi di Piero della Francesca – maestro di luce e di matematiche armonie che sarà per il pittore un punto di riferimento costante – e di Georges Seurat, la pittura di Calderara appare segnata nei decenni successivi da un intimismo stilizzato, vicino alle esperienze del Realismo magico.

Col passare degli anni prende corpo una luce-colore che traduce la sua aspirazione a “dipingere il nulla, il vuoto, che è il tutto, il silenzio, la luce, l’ordine, l’armonia. L’infinito”.

Calderara, Orizzonti 0-0=0 (1968)
Calderara, Orizzonti 0-0=0 (1968)

La sezione più ampia della mostra, difatti, si concentra invece sulla ricca produzione astratta degli anni Sessanta e Settanta che ha decretato il successo internazionale dell’artista.

La mostra vuole evidenziare il valore internazionale della ricerca astratta di Calderara, la quale non conosce molti altri esempi in area italiana per la sua radicalità, perfettamente in sintonia con le coeve esperienze europee che tendono al grado zero della pittura.

Calderara, Senza titolo (1959)
Calderara, Senza titolo (1959)

Pur partendo dalle esperienze maturate all’interno dell’arte concreta della prima metà del Novecento, l’opera di Calderara evolve in una direzione diversa che lo avvicina a quegli artisti americani, variamente collocabili tra Espressionismo astratto, Color field e Minimalismo, che negli anni Cinquanta e Sessanta esplorano, a partire da un linguaggio formale ridotto al minimo, le potenzialità del colore sulla base di una forte tensione spirituale e di un’aspirazione alla trascendenza.

Uno degli elementi che maggiormente lega Calderara ad artisti quali Ad Reinhardt, Mark Rothko, Barnett Newman e Agnes Martin è proprio la comune aspirazione ad ampliare la superficie del dipinto in una dimensione spirituale. Nelle opere che Calderara dipinge a partire dal 1960, quello che lo spettatore si trova di fronte, infatti, non è più uno spazio ottico-percettivo, ma piuttosto “uno spazio mentale”.

Calderara a Lugano

Informazioni utili

Antonio Calderara. Una luce senza ombre

LAC Lugano Arte e Cultura
Piazza Bernardino Luini 6, 6901 Lugano
+41 (0)58 866 4230 | info@masilugano.ch
www.masilugano.ch
Orari
Da martedì a domenica: 10:00 – 18:00
Giovedì aperto fino alle 20:00
Lunedì chiuso
Ingresso
La collezione
Gratuito
Esposizioni temporanee
Intero: chf 15.-
Ridotto: chf 10.-
(AVS/AI, over 65 anni, gruppi, studenti 17-25 anni)
Gratuito: <16 anni e ogni prima domenica del mese
L’acquisto del biglietto d’ingresso dà accesso anche alla mostra “Paul Signac. Riflessi sull’acqua”.
Visite guidate e laboratori creativi
Mediazione culturale
+41 (0)58 866 4230 | lac.edu@lugano.ch

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