Il Centenario della morte di Antonio Sant’Elia è l’occasione per approfondire a livello nazionale in una serie di eventi e mostre la specificità dei suoi apporti alla storia dell’architettura, mettendone in evidenza la lucida capacità di leggere il suo tempo e di interpretare in una prospettiva aperta e universale la trasformazione in atto del senso e del valore di città (a partire dalla Milano vissuta, sospesa tra passato e sfide imprevedibili) nella direzione di una modernità che avrebbe in un modo o nell’altro condizionato il vivere futuro.
La formazione tecnico-pratica acquisita alla Scuola di arti e mestieri G. Castellini di Como e le frequentazioni successive delle Accademie di Belle Arti di Brera a Milano e di Bologna costituiscono la base su cui fondare quel lavoro di studio e di ricerca che sta alla base dello sviluppo di quella Città nuova che ancora oggi sorprende per quelle intuizioni e quelle ipotesi che avrebbero trovato concretezza nei decenni successivi alla sua morte.
Particolarmente significativa e ancora non indagata con attenzione è la maturazione degli elementi formali che costituiscono la sua architettura. Proprio in questo ambito si inserisce la mostra organizzata dall’Assessorato alla cultura e dai Musei Civici di Como e curata da Paolo Brambilla, Davide Adamo, Luca Ambrosini e Giulio Sala, che viene proposta alla Pinacoteca Civica di Como (fino al 26 febbraio 2017) e che, attraverso i suoi disegni e la loro visualizzazione nelle tre dimensioni, permette di illustrare nel divenire la “costruzione” – su carta, ma ben articolati nel loro sviluppo – di quegli edifici (torri, chiese, centrali, stazioni, case a gradinata, ecc.) che rendono ancora oggi il suo lavoro imprescindibile nell’indagine sulla evoluzione dell’architettura lungo tutto il ‘900 e oltre.
Ma non solo, la Pinacoteca Civica di Como vanta una ricca collezione di disegni di Sant’Elia, alla quale sono dedicate due sale al secondo piano del museo e un interessante video che mette in relazione i suoi studi avveniristici con la realtà storica e sociale dell’epoca.
La mostra
All’interno della Collezione dei Musei Civici di Como sono stati individuati importanti disegni di Antonio Sant’Elia realizzati nel 1913 che rappresentano forme architettoniche pure e che consentono di mostrare cosa sta all’origine del progetto della sua Città nuova. Il percorso espositivo si sviluppa partendo da questi studi che documentano come l’architetto abbia programmaticamente individuato gli elementi architettonici semplici che avrebbero contribuito alla definizione di soluzioni espressive complesse. La successione dei disegni consente inoltre di comprendere come gli elementi primari si compongano a definire strutture architettoniche – e quindi edifici – di varia complessità.
Per illustrare plasticamente questo lavoro i disegni sono accompagnati da modelli tridimensionali, eseguiti per l’occasione, che consentono di meglio visualizzare questa ricerca.
L’obiettivo è di fare apprezzare, attraverso i plastici, la composizione dei solidi che compaiono in questi disegni facendo scoprire nuovi dettagli architettonici, e, attraverso essi, viste inusuali e mai fino ad ora esplorate.
La semplificazione per la complessità
Sant’Elia scopre nella semplificazione i presupposti per la complessità che deve caratterizzare l’architettura del futuro e di questa semplificazione si fa carico con un rigore mentale che, senza prescindere dal passato ma anche senza farsi troppo condizionare da esso, mette in campo le geometrie fondamentali per nuove esperienze e nuove spazialità. Sant’Elia rappresenta ancora oggi una fonte di suggestioni e di stimoli, tanto da poter essere considerato erede di quei magistri cumacini che portarono in tutto il mondo la capacità creativa e la concretezza del fare proprie del nostro territorio.
Informazioni utili
Antonio Sant’Elia (1888-1916). All’origine del progetto / Como 3
Orari di apertura Pinacoteca
Da martedì a domenica 10-18
Chiuso il lunedì e 6 gennaio.
Ingresso: € 4,00 / ridotto € 2,00
Biglietto unico tre musei: € 6,00 (Pinacoteca, Museo archeologico e Storico, Tempio Voltiano)
Prima domenica del mese: ingresso gratuito