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Giacomo Laser e Sonnenstube: Gianbattista Martinelli “azienda censura dolcezza”

Giacomo Laser Sonnenstube Lugano

Giacomo Laser Sonnenstube Lugano

Il 20 gennaio ha avuto luogo l’Opening con relativa performance del progetto artistico di Giacomo Laser dal titolo: Gianbattista Martinelli “azienda censura dolcezza”, presso lo spazio Sonnenstube di Lugano (via Luigi Canonica 12)La mostra durerà fino al 18 febbraio, mentre l’artista sarà di nuovo presente il 3 febbraio per la riproposizione della performance alle ore 16.

Giacomo Laser, classe 1985, artista eclettico d’Ivrea trapiantato a Firenze ha già dimostrato di possedere doti poliedriche e per certi versi strabilianti. Musicista, performer, manipolatore di immagini, videomaker, poeta, sono numerosi i campi dove si è misurato, in un cammino che lo ha portato a girare per l’Europa. Italia (Carico Massino – Livorno, Villa Romana – Firenze), Bosnia Erzegovina (Art Invasion – Sarajevo), Germania (KunsthalleDeutsheBank – Berlino) sono solo alcune delle mostre a cui ha preso parte negli ultimi anni.

Giacomo Laser Sonnenstube Lugano

Per la sua prima presenza in Svizzera l’artista ha scelto una performance legata alla propria infanzia, hai propri ricordi. Un “momento” che il fruitore vive a tu per tu con l’artista, uno alla volta entrando nel locale. Una scelta questa che non vuole solo evidenziare il contenuto “intimo” di quello che attende lo spettatore ma che vuole anche “forzarlo” ad esercitare un ruolo attivo, indagando in maniera guidata il tema del desiderio celato. Chi partecipa alla performance entra in una stanza completamente buia, l’unica guida è la voce di Giacomo, egli procede poi a farti accomodare su un gommone sospeso. Il canotto possiede un motore elettrico al quale al posto dell’elica sono state messe due ruote motrici, il corpo principale è posto su di un parallelepipedo di legno contenete numerose palline per garantirne il movimento irregolare, riproponendo dunque un’andatura ondeggiante.

“L’idea e quella di divertire “impaurendo”, essere da qualche parte che non sai dove è, io accompagno il fruitore al buio, gli racconto la storia di un gommone e poi lo faccio partire ed esso si muove in uno spazio che il fruitore non conosce, potrebbe essere enorme o minuscolo, alla fine del “viaggio” accendo la luce, lo spettatore mi vede per la prima volta, e prendecoscienza dello spazio e del mezzo di locomozione.”

Ma da dove viene l’idea? Il canotto originalmente, era posto sospeso sopra il letto matrimoniale dei genitori di Laser. Da bambino egli, non poteva sapere che quello era anche il luogo dove i genitori nascondevano gli oggetti che di volta in volta distraevano il bambino dallo studio. Ogni volta che egli focalizzava la propria attenzione su un oggetto ecco che questo veniva “censurato” e posto all’interno del canotto, questo per non distoglierlo dallo studio che egli tendeva a trascurare. Giacomo si trovava così a cercare affannosamente per tutta la casa, scoprendone nuovi meandri, ma non scovando mai l’oggetto del desiderio.

Giacomo Laser Sonnenstube Lugano

Una ricerca, che lo portava a scoprire altri oggetti che poi venivano a loro volta sequestrati. Durante la performance si passa da una condizione di straniamento celato alla rivelazione che avviene mediante l’accensione dellaluce.

Una volta saliti a “bordo” la conversazione diventa libera, dunque passibile di mutamento, questo è il momento “intimo” dove l’artista si concede allo spettatore intavolando una conversazione attorno alla tematica del desiderio e di come esso possa essere nascosto, ma soprattutto: cosa accade quando questo viene esaudito? Questo pare essere il fulcro centrale dell’opera, il desiderio di Giacomo non veniva mai risolto, essendo celato lo portava a mantenere una tensione costante, sviluppata in una perenne curiosità che è la stigmate della propria maniera di intendere l’arte. Per lo spettatore questa tensione è rappresentata dal buio che rende lo spazio e il movimento “indefinito”.

“Come io brancolavo nel buio nella ricerca dell’oggetto al centro delle mie attenzioni anche lo spettatore prova lo stesso senso di smarrimento, che può durare un minuto come un’ora, fino al momento di accensione della luce che per me rappresenta il momento in cui trovavo una nuova passione, un nuovo interesse.”

Una performance quella di Laser che indaga il desiderio in una società che si fonda su di esso ma alla quale egli nega la sua risoluzione portandoci a riflettere e creando un clima di tensione intellettuale, che ci porta a vedere la questione da un altro punto di vista, dal punto di vista dell’artista. Anche un’esperienza intima però, curiosa, che porta il fruitore a confrontarsi direttamente con l’artista in un momento “riservato” solo a lui, garantendone il coinvolgimento emotivo e sensoriale.

Tutte le informazioni: http://www.diesonnenstube.ch/

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