I 400 ‘tesori’ dati in prestito al museo di famiglia dalla baronessa Carmen Thyssen-Bornemisza rischiano di lasciare il Palacio de Villahermosa di Madrid. Sembra infatti che non sia stato ancora rinnovato l’accordo annuale – scaduto a gennaio- stipulato con il governo spagnolo nel 1993.
La raccolta d’arte della collezionista Carmen Thyssen-Bornemisza risale agli anni Ottanta, parte di questa è costituita da opere della cultura figurativa spagnola. Tra le 400 opere che la baronessa offre in prestito gratuitamente al museo Thyssen di Madrid vi sono tesori di Renoir, Monet e Gauguin.
Quello che la baronessa richiede è una maggiore flessibilità nel disporre delle proprie opere, clausola che manca nel contratto del 1993 dove si impone la vendita di opere fino al 10 per cento del valore dell’intera collezione. In precedenza infatti, la collezionista aveva proposto la vendita al governo, l’affare non si concluse e così, a partire dal 2010, il contratto del generoso prestito sarebbe stato ridiscusso ogni anno.
La crisi economica che ha colpito anche la Spagna non risparmia la baronessa che, già dal 2012, per affrontare problemi di ‘liquidità’ vende un Constable all’asta per 28 milioni di euro. Una scelta che aveva scatenato non poche polemiche. “Non è facile essere ricca” aveva dichiarato la collezionista.
Il Constable faceva parte della sua collezione privata prestata gratuitamente alla Spagna. Molti contestarono il tenore di vita della baronessa che, da multimilionaria, ingiustamente sacrificava un’opera divenuta oramai parte del patrimonio artistico spagnolo.
Eppure il temperamento della collezionista è noto fin dagli albori della sua notorietà. Carmen Tita Cervera, 73 anni, nasce a Cervera e diventa miss Spagna nel 1961. Dopo due matrimoni, con Lex Barker e Espartaco Santoni -personaggi del mondo del cinema- incontra e sposa il barone von Thyssen-Bornemisza, un miliardario olandese. Quest’ultimo per più di trent’anni ha raccolto un grande patrimonio artistico, valutato negli anni Novanta da Sotheby’s per quasi due miliardi di dollari.
Esistono diversi precedenti che legano la famiglia Thyssen con la Spagna. Oltre alla nazionalità della baronessa, in seguito alla creazione della Fondazione Collezione Thyssen-Bornemisza nel 1988 il nucleo collezionistico del padre di Hans Heinrich Thyssen-Bornemisza de Kászon, marito della baronessa, composto da 775 opere pittoriche e scultoree, ebbe la sua definitiva sistemazione al Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, non lontano dal Prado.
Un’altra turbolenta vicenda legata a questo patrimonio artistico coinvolse la stessa baronessa. La principale preoccupazione era il rischio di dispersione della collezione in seguito alla morte del Barone. Un timore fondato? Villa Favorita di Lugano da un po’ non era più in grado di conservare la grossa quantità di opere e le dispute ereditarie erano già in grande fermento. La baronessa Carmen propose allora il trasferimento dell’intero corpus in Spagna.
In seguito a non poche polemiche, il nucleo collezionistico di 850 opere venne suddiviso e 775 opere sono finite a Madrid, nel Museo Thyssen-Bornemisza, e altre 75 a Barcellona, all’interno del monastero di Pedralbes.
Il prestito di Carmen Tita Cervera, in seguito, si è aggiunto a questo importante trasferimento nel museo di Madrid.
Il prestigioso patrimonio di Lugano, venduto al governo spagnolo per 350 milioni di dollari, comprendeva opere di Tintoretto, Caravaggio, Goya e alcuni fondi oro del Trecento.
Oggi invece sembra che il generoso prestito della baronessa sia a rischio.
Se è vero che anche i ricchi piangono, in questo caso, anche il patrimonio artistico di una nazione.