La Triennale di Milano omaggia uno dei maggiori collezionisti italiani, attraverso la mostra “Collezione Giuseppe Iannaccone. Italia 1920 − 1945. Una nuova figurazione e il racconto del sé”. Un percorso da gustare a ritmo lento, per conoscere il volto più intimo di un mecenate contemporaneo e un gruppo di artisti impegnati ad inseguire quella libertà di cui oggi abbiamo bisogno.
La collezione dell’Avvocato
Stimato avvocato per professione, sensibile collezionista per passione, per Giuseppe Iannaccone l’arte è un non luogo fuori dallo spazio e dal tempo, oltre la sfuggente frenesia del quotidiano. È un giovane giurista quando negli anni Ottanta colma la sede di conoscenza ricercando cataloghi a tiratura limitata; da allora il brillante cursus honorum sarà accompagnato dall’amore per una creatività intima ed istintuale. Inizialmente lo sguardo di Iannaccone si sofferma sulle sperimentazioni del ribelli del periodo fascista; a colpirlo è la capacità degli artisti “non allineati” di cogliere le viscere del sentimento. Sarà propriol’ossessione per i moti dell’animo il file rouge della nascente collezione .
Acquisto dopo acquisto, la raccolta cresce senza seguire dettami storico-cronologici o leggi di mercato, ma un gusto personale fatto di un connubio fra sapere qualificato e insaziabile curiosità. Nasce così una collezione che spazia da Filippo De Pisisi a Tracey Emin, da Renato Guttuso a Paola Pivi, fino aBansky. Se la dimora di Iannaccone è adornata da una quadreria della prima metà del Novecento, nello studio legale le pratiche procedono fra le sperimentazioni contemporanee di William Kentridge, Francesco Vezzoli e Marc Quinn.
Talenti ribelli verso la contemporaneità
In sinergia con l’architettura della Triennale, la rassegna pone la lente d‘ingrandimento sul controverso periodo fascista, ma da una prospettivacontrocorrente. Un corpus di portata museale (96 capolavori) da voce ai talenti che si sono ribellati all’estetica dettata dal regime, rifuggendo le regole di “Ritorno all’Ordine” e le briglie di “Novecento”.
Sala dopo sala l’ardito espressionismo della “Scuola di Cavour” dialoga con la coinvolgente pittura tonale dei “Sei di Torino” (Jessie Boswell, Gigi Chessa, Nicola Galante, Carlo Levi, Francesco Menzio), mentre il gusto per il sociale di Alberto Ziveri incontra la sensibilità psicoanalitica di Scipione: fuoriclasse capace di traslare l’erotismo femminile attraverso gli oggetti (Natura morta con piuma). Fra tanta promiscuità creativa impossibile non citare la verve internazionale di Renato Birolli: emigrato nella Ville Lumiere per fare proprie le veementi pennellate di Henri Matisse e l’incisività di Pablo Picasso. Un caleidoscopio di espressioni individuali, unite dal desiderio di abbandonare il passato per irrompere nel futuro.
Mecenatismo contemporaneo
Il progetto espositivo nasce dall’iniziativa degli Amici della Triennale di portare le collezioni italiane all’interno dell’istituzione museale, coniugando pubblico e privato e restituendo al mecenatismo un’importante funzione sociale. Se l’Avvocato Iannaccone ha risposto all’appello con grande generosità, la curatela di Alberto Salvadori e di Rischa Paternini -col patrocinio di Edoardo Bonaspetti- ha ricostruito con efficacia un tassello di storia creativa sotterranea, ma fondamentale per arrivare alle odierne sperimentazioni del Palazzo dell’Arte.
In sintonia con lo spirito civico che l’ha generata la mostra è aperta al pubblico in forma gratuita ed è correlata da un’intensa attività didattica.
E dopo questa immersione nell’avanguardia, siamo tutti curiosi di conoscere come prosegue questo racconto attraverso gli degli abissi dell’animo umano. Non ci resta che sperare in una rassegna dedicata al secondo capitolo della Collezione Giuseppe Iannaccone: quella contemporanea.
Informazioni utili
Collezione Giuseppe Iannaccone. Italia 1920 − 1945. Una nuova figurazione e il racconto del sé
A cura di Alberto Salvadori e Rischa Paternini
Promossa da Fondazione La Triennale di Milano e Giuseppe Iannaccone, parte del programma del Settore Arti Visive della Triennale diretto da Edoardo Bonaspetti
La Triennale di Milano
Viale Alemagna 6, 20121 – Milano
Fino al 19 marzo 2017
Il calendario dei prossimi incontri:
Tra realtà e utopia. L’opera di Birolli nella Collezione Iannaccone
martedì 21 febbraio 2017
GIORGINA BERTOLINO, LORELLA GIUDICI, MATTIA PATTI
La pittura del colore: Sei di Torino, Chiarismo, Corrente
martedì 28 febbraio 2017
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martedì 14 marzo 2017
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L’universo in una foglia. Vicende di Rosai e di De Pisis