Arredi di importanza artistica e antiquariale dei sei più antichi hotel Siciliani all’asta con Bonino. Tra le opere il celeberrimo Ritratto di Donna Florio, il più importante dipinto di Boldini sul mercato internazionale. L’opera, fino al 1995 nella Collezione Rothschild, è il dodicesimo Boldini più costoso di ogni tempo. Parte da una base d’asta di un milione di euro ed è pregiato highlight della vendita “I grandi hotel AMT. Boldini e altri arredi di prestigio”.
La Casa d’Aste Bonino inaugura così la nuova stagione d’aste con oltre 600 lotti provenienti da sei storiche strutture alberghiere siciliane. Pregiato highlight di questa vendita è l’opera di Giovanni Boldini (1842-1931) Ritratto di Donna Franca Florio, 1901-1924, olio su tela, cm 221 x 119,4 firmato e datato in b. a s. “Boldini 1924”. L’opera è stata acquistata a Sotheby’s New York il 25 ottobre 2005 ed è il dodicesimo Boldini più costoso di ogni tempo.
L’opera – caposaldo della bibliografia boldiniana – costituisce il più importante Boldini sul mercato internazionale (il mercato dell’artista, il più pagato dell’Ottocento italiano, già considerato apicale nel corso di tutto il Novecento è oggi in verticale ascesa) ed è vincolato allo Stato italiano come opera di interesse nazionale. L’opera è presentata in asta con schede delle due maggiori autorità internazionali sul tema, nonché autori dei concorrenti cataloghi ragionati sull’artista, Francesca Dini e Tiziano Panconi, e con nota tecnica della Soprintendenza di Palermo per cura della specialista Maria Maddalena De Luca. L’opera è stata scelta per l’immagine coordinata della mostra su Boldini a cura di Tiziano Panconi e Sergio Gaddi in apertura il 4 marzo al Complesso del Vittoriano – Ala Brasini di Roma: una mostra antologica di eccezionale ampiezza (oltre centocinquanta opere, provenienti dai maggiori musei e collezioni private di tutto il mondo) che offrirà al pubblico e agli studiosi una occasione unica per vedere una vastissima parte della produzione del maestro ferrarese.
La baronessa Franca Jacona della Motta di San Giuliano (Palermo, 27 dicembre 1873 – Migliarino Pisano, 10 novembre 1950), uno dei personaggi più noti della Belle Époque, appartenente a una aristocratica famiglia siciliana, fu moglie dell’industriale Ignazio Florio, membro di una delle famiglie di imprenditori considerate primarie nel boom economico e sociale dei primi anni del secolo scorso. Corteggiata anche da Vittorio Emanuele di Savoia, per D’Annunzio era “Donna Franca”, per i suoi concittadini “la Regina di Palermo“, e per il Kaiser Guglielmo II la “Stella d’Italia”. Nel 1901 Ignazio Florio affidò a Giovanni Boldini l’incarico di ritrarre la baronessa con resa delle qualità di lei: splendore, fattezze di acclamata bellezza, eleganza, dignità, e non ultimo lo sfarzo consono alla sua condizione di “regina della Sicilia”. E la complessa storia del dipinto parte da qui: da Parigi a Palermo, ospite dei Florio, Boldini si precipita a ritrarre la baronessa come una gran dama della società internazionale, con una sensualità che si concentra sul decolleté ampiamente scoperto, una soluzione figurativa che aveva con successo utilizzato per le più belle donne di Francia. Fatto che induce il Florio, secondo la bibliografia, a respingere il dipinto. Boldini rientra dunque in Francia, dove il dipinto rimarrà dal 1901 al 1924, venendo dal maestro più volte ripensato per assecondare il gusto di Ignazio Florio. Tra il 1927 e il 1928, il quadro, in seguito alla rovina finanziaria della famiglia Florio, viene comprato dal Barone Maurice de Rothschild che lo espone alla retrospettiva boldiniana di New York nel 1933 e i cui discendenti lo hanno messo in vendita da Christie’s a New York nel 1995. L’opera ricompare in asta a Sotheby’s New York nel 2005. Acquistato dalla Società Acqua Marcia di Francesco Bellavista Caltagirone, il dipinto è stato conservato ed esposto al pubblico nell’Hotel Villa Igiea di Palermo, antica dimora dei Florio. Dal dipinto emana quell’aura che riporta l’osservatore allo splendore della Sicilia dell’epoca, la stessa alla quale appartiene parte dei lotti dell’asta AMT (arredi e complementi dei sei prestigiosi hotel diventati celebri nel passaggio tra il XIX e il XX secolo, e arredati con manifatture tradizionali a partire dal medioevo).
Il dipinto, stimato € 500.000-800.000, parte da una base d’asta, in questa prima fase di vendita (1-31 marzo), di un milione di euro, che ha già sollecitato l’attenzione dei maggiori mercanti internazionali, collezionisti italiani, oltre a grandi istituzioni italiane e musei internazionali. In particolare, ha originato un vero e proprio moto popolare a Palermo con discussioni tra oltre 40,000 utenti del web, interventi dei media, ed una sottoscrizione popolare promossa da Eugenia Nicolosi e appoggiata da intellettuali come Vittorio Sgarbi e Nello Musumeci, risvegliando energie nella città che certamente saranno una ottima risorsa anche per altre emergenze culturali come il restauro dell’Oratorio dei Bianchi e l’acquisizione di Palazzo Gangi.
Informazioni utili
Asta: “I Grandi hotel AMT. Boldini e altri arredi di prestigio”
Esposizione: dal 4 marzo 2017, presso il Complesso del Vittoriano – Ala Brasini di Roma (per l’opera di Boldini) e dal 1 marzo 2017 presso gli Hotel AMT (per tutti gli altri lotti). Solo su appuntamento da richiedere alla Casa d’Aste
Highlight: Ritratto di Donna Florio di Giovanni Boldini. La tela è di misure eccezionali (221×119 cm.)
Lotti: I beni mobili, arredi, poltrone, sofà, quadri, statue, vincolati o non, contenuti in sei hotel storici, i più antichi di Sicilia: Grand Hotel Villa Igiea, Grand Hotel et Des Palmes e Hotel Excelsior Hilton di Palermo, Excelsior Grand Hotel di Catania, Hotel Des Etrangers & Spa di Siracusa, San Domenico Palace Hotel di Taormina.
Tutte le informazioni: http://bonino.us/
spero che, comunque andranno le cose, quest’Opera rimanga disponibile al pubblico e che non venga rinchiusa, come tante altre, nel caverai di una banca o di una fondazione. L’arte appartiene a tutti e tutti ne devono poter godere