Claude Monet scrisse ad Alice Hoschedé questo messaggio d’amore tra quotidianità, lavoro e tenerezza di “un cuore che ama”.
Una lettera rivolta alla sua seconda moglie, la donna che aveva sposato dopo la morte di Camille. Alice, precedentemente legata a un ricco finanziere, amico del pittore e suo fedele collezionista, era poi diventata la modella e l’amante del pittore impressionista. La donna posò spesso per il marito (che continuò per tutta la vita a ritrarre anche la sua amatissima prima consorte) e uno dei ritratti più noti è Alice Hoschedé in giardino del 1881.
Bordighera, 26 gennaio 1884
Cara Alice,
oggi ho lavorato duro: cinque tele e domani conto di iniziare la sesta. Procede dunque abbastanza bene, anche se è tutto assai difficile da realizzare: queste palme mi fanno dannare e poi i motivi sono estremamente difficili da ritrarre, da mettere sulla tela. Qui è talmente folto dappertutto…. È delizioso da vedere. Si può passeggiare indefinibilmente sotto le palme, i limoni e gli splendidi ulivi, ma quando si cercano dei soggetti è molto difficile.
Vorrei fare degli aranci che si stagliano sul mare azzurro, ma non sono ancora riuscito a trovarne come voglio. Quanto al blu del mare e del cielo, riprodurlo è impossibile. Comunque, ogni giorno aggiungo e scopro qualcosa che prima non avevo saputo vedere. Questi luoghi sembrano fatti apposta per la pittura EN PLEIN AIR.
Mi sento particolarmente eccitato da quest’esperienza e, dunque, penso di tornare a Giverny più tardi del previsto, anche se la vostra assenza disturba la mia serenità. Riposare accanto a voi è dolcissimo. La mia ispirazione se ne gioverebbe e potrei lavorare ancor meglio.
In me trova un cuore che l’ama, Alice.
Claude