Dopo il successo della prima vendita dello scorso 1° marzo da Pandolfini a Firenze, sono in arrivo il 21 e il 22 marzo altre due aste dedicate agli arredi e alle cornici. L’esposizione si tiene tra il 17 e il 20 marzo 2017 con orario 10-13 / 14–19 a Palazzo Ramirez-Montalvo (Borgo degli Albizi, 26).
Il filo conduttore dell’asta di Mobili, Arredi e Oggetti d’Arte in programma per il 21 marzo saranno i mobili e gli oggetti provenienti direttamente da collezioni private. Quasi 300 lotti sono proposti in un catalogo che spazia dal Trecento fino al secolo scorso mettendo insieme elementi d’arredo e oggetti d’arte, arazzi e tappeti.
Del Cassone già appartenuto ad Archer Milton Huntington e opera di un intagliatore fiorentino del XVI secolo, si segnalano gli altorilievi che decorano il fronte e i fianchi, scolpiti nel massello di noce e lumeggiati in oro, raffiguranti l’episodio mitologico di “Apollo e Artemide che trafiggono con le frecce i figli e le figlie di Niobe” la cui stima 30.000/50.000 euro.
Una PENDOLA in bronzo dorato e brunito eseguita in Francia agli inizi del XIX secolo, il cui modello dedicato “Au Matelot” (Al Marinaio) deriva da un disegno di Jean Simon Deverberie, rinomato bronzista e artigiano francese che fu il primo a introdurre il tema del “Buon Selvaggio” nella costruzione di casse decorative per gli orologi, è stimata 4.000/6.000 euro.
Una tematica, questa, giunta all’apice del suo successo alla fine del diciottesimo secolo, complici la filosofia romantica e illuminista di Jean-Jacques Rousseau così come le numerose relazioni su viaggi d’esplorazione nelle terre australi che narravano di popoli pacifici perché liberi dalla corruzione generata dalla società. Ai successi letterari nati sulla scia di questo mito, si affianca la fervida produzione di oggetti decorativi, spesso realizzati, come nel nostro caso, in bronzo a creare un felice contrasto cromatico tra la patina scura della pelle del “buon selvaggio” e l’oro con il quale sono raffigurati i suoi accessori.
Sempre della metà del XIX secolo è un OROLOGIO in malachite realizzato in Russia, a catalogo per 3.000/4.000 euro, degno di nota per la provenienza: infatti nella proprietà attuale, fiorentina, arrivò direttamente dalle collezioni di Matteo Bittheuser, segretario intimo del granduca di Toscana Leopoldo II.
La sinuosità della linea, caratteristica principale dei mobili del Settecento, trova la sua più chiara espressione nei mobili a urna, come il CASSETTONE lombardo di pieno XVIII secolo che andrà in asta con la stima di 10.000/15.000 euro. Le filettature a nastro che si snodano sulle superfici in radica di ulivo, sottolineano i moti curvilinei di fianchi e fronte in cui l’assenza della partizione a cassetti da maggior risalto alla pittoricità del legno. Poi due rari OROLOGIO-QUADRO dell’Ottocento con carillon, entrambi raffiguranti paesaggi marini dipinti ad olio su lamiera, dei quali uno impreziosito dal movimento automatico delle figure in primo piano che animano la scena, stimati 3.000/5.000 euro ciascuno. E ancora mobili, sculture, cornici e arazzi a completare un catalogo selezionato e al tempo stesso ricco di proposte, tutte di alto livello dal punto di vista della qualità. Insomma una buona occasione anche per chi è stato sempre restio ad avvicinarsi al mondo dell’antiquariato.
Il 22 marzo sarà esitata la collezione privata di Franco Sabatelli dedicata alla sua raccolta di cornici. “La cornice è la più bella invenzione della pittura”, citando cPierre-Auguste Renoir, Sabatelli chiosa la sua introduzione al catalogo della vendita che Pandolfini dedica alla sua raccolta.
Sono poco più di dieci anni che Franco Sabatelli ha chiuso la storica bottega di Brera nella quale per cinquantacinque anni ha esposto, dopo avere scovato, raccolto, selezionato e studiato, cornici antiche di tutte le epoche e provenienze.
Antiquario e mercante, prima di tutto Franco Sabatelli è stato ed è collezionista; oggi conserva per sé una numerosissima serie di piccole cornici di ogni epoca e luogo, alcune nate per racchiudere dipinti, miniature, ritratti… altre create come modelli, e non è da escludere che alcune di queste siano proprio prototipo di quelle presentate nel catalogo della vendita. Potrebbe essere il caso per due Sansovino entrambe eseguite a Venezia nel XVI secolo, una in legno intagliato e lumeggiato d’oro, intagliata a spirali e centrata nella fascia superiore da una testina di putto alato (lotto 116), l’altra totalmente dorata e intagliata a robuste volute (lotto 15), stimate rispettivamente 3.000/4.000 e 2.500/3.500 euro
Una cornice, Bologna XVII secolo, in cartapesta dorata con la fascia percorsa al centro da un motivo di bacche e foglie è stimata 2.000/3.000 euro (lotto 83), mentre quota 3.000/4.000 euro (lotto 146) un’altra cornice sempre bolognese ma della fine del XVII secolo riccamente intagliata a nastri, volute fogliate e fiori, giocata sulla bicromia di legno scuro e oro.
Restando nel Seicento passiamo a Roma con due esemplari, uno degli inizi del secolo in legno laccato a fondo scuro con decori di ramage fioriti (lotto 21) in catalogo per la cifra di 2.500/3.500 euro, l’altro, che è valutato 3.500/5.000 euro, è di pieno Seicento ed è interamente dorato e decorato da un torchon di foglie e nastri (lotto 42)
Come ricorda Sabatelli, la cornice è stata “sdoganata” da semplice oggetto d’artigianato divenendo degna di una lettura tecnica e storico-artistica solo negli ultimi decenni del Novecento, quando si è iniziato a farne largo impiego, con un vantaggio reciproco, in abbinamento alle opere di arte moderna e contemporanea, per comprenderlo è sufficiente camminare tra gli Impressionisti del Musée d’Orsay.
21 MARZO 2017
MOBILI, ARREDI E OGGETTI D’ARTE
22 MARZO 2017
LA CORNICE E’ LA PIU’ BELLA INVENZIONE DELLA PITTURA: LA RACCOLTA DI FRANCO SABATELLI
FIRENZE
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
Esposizione
17-20 Marzo 2017
orario 10-13 / 14–19
info@pandolfini.it
www.pandolfini.it