Fondazione Carriero, Milano. Dal 24 marzo al 24 giugno 2017. La quarta mostra presentata dalla Fondazione Carriero ci offre una nuova chiave di lettura dell’arte di Pino Pascali (Bari, 1935 – Roma, 1968): la visione magica che l’artista aveva del mondo.
Sono molteplici i punti di incontro tra l’arte tribale e la poetica di Pino Pascali. La volontà della Fondazione non è però quella di fare un’analisi critica dell’arte africana ma piuttosto di restituirne l’atmosfera e la suggestione.
Ventuno opere poco note o mai esposte al pubblico. La mostra si articola su tre piani, ognuno dei quali è dedicato ad un anno della produzione artistica presi in considerazione – dal 1966 al 1968.
Il percorso espositivo gioca con l’architettura della rinascimentale casa Parravicini. Le opere sono presentate al visitatore secondo il disegno espositivo usato da Pascali stesso, esplorando la particolare attenzione dell’artista nei confronti della mitologia, delle favole e delle storie condivise tra Africa e Europa.
La riduzione cromatica, l’essenzialità segnica e il concetto complementare del “nulla è materia, tutto è materia”. Come i bachi da setola, opera emblematica di Pino Pascali, che fecero il loro esordio a L’Attico nel 1968. Da allora hanno girato per quasi cinquant’anni in gallerie e musei di mezzo mondo, diffondendo il verbo dell’Arte Povera. In questi mesi si ordinano all’interno della Fondazione Carriero – secondo l’allestimento originario – completo del “bozzolo”, replica del lavoro con cui l’artista pugliese ravvivò le pareti immacolate della sala in occasione della prima mostra.
La vera opera è la relazione che suggerisce trame narrative.
Informazioni Utili
Pascali Sciamano
Dal 24 marzo al 24 giugno 2017
Fondazione Carriero
via Cino del Duca, 4 – 20122 Milano
Aperto tutti i giorni dalle 11.00 alle 18.00 su appuntamento.
Sabato accesso libero dalle 11.00 alle 18.00. Domenica chiuso.
fondazionecarriero.org