Forte del successo delle due aste del 2016 che hanno regalato alla maison italiana due importanti record d’asta per Bruno Munari e per Piero Manzoni, Il Ponte propone un nuovo ricco catalogo per la vendita di Arte Moderna e Contemporanea in calendario per il 13 giugno. In centro a Milano, nello storico Palazzo Crivelli, saranno offerte all’incanto circa 300 opere di artisti nazionali e internazionali, provenienti da collezioni private italiane e straniere. L’esposizione si tiene dal 9 all’11 giugno, ma già da oggi (6 giugno) si può prenotare una Private viewing su appuntamento.
Un’asta molto ricca e diversificata, con un’impronta dedicata sia ad artisti con un mercato ben consolidato che a maestri storicizzati, ma con ancora importanti margini di riconoscimento e rivalutazione. Le opere ricoprono l’arco temporale che va dall’arte figurativa dei primi anni del XX secolo al Futurismo, dall’Astrattismo all’Informale, dal Surrealismo alla Pop Art, dal Nouveau Realisme al Gruppo Zero, per approdare all’Arte Concettuale e all’Arte Cinetica.
Tra le opere del Novecento italiano spiccano per importanza due “Nature morte” di Filippo De Pisis, un Renato Paresce del 1926 e tre dipinti di Giorgio de Chirico. A proposito di queste tre tele Freddy Battino, esperto del dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea, ha sottolineato: «Mi ripropongo innanzitutto un rilancio della pittura del ‘900 italiano, ingiustamente caduta di moda negli ultimi anni e segnalo tre rarissimi dipinti di Giorgio de Chirico: il primo, “Lepre e pernici” del 1923, appartenuto al suo mercante e collezionista fiorentino Giorgio Castelfranco; “Busto di donna in verde” del 1924 e “Achille e Chirone” del 1938; di Mario Sironi, un magnifico “Paesaggio urbano con vigile” del 1924 di straordinaria rilevanza storica».
Una sezione è inoltre dedicata alla scultura, esemplificata in molte delle sue forme espressive e materiche: ferro, ceramica, bronzo, vetro, marmo, cemento e legno. Continua Battino: «Ho focalizzato l’attenzione sulla scultura italiana – in lenta crescita sul mercato, ma un sicuro investimento nel medio/ lungo periodo – con uno storico bronzo di Mino Rosso del ’34 con un invidiabile curriculum espositivo (Biennale Venezia, Quadriennale di Roma ecc); un “Ferro-cemento” di Uncini altro più di 3 metri, una grande stele di Arnaldo Pomodoro; una ” Crocefissione” di Somaini, uno storico bronzo Pietro Consagra, ” Colloquio duro ” del 1958 e ancora opere di Mastroianni, Cappello, Melotti, Franchina, Fontana e Staccioli».
Di Mario Sironi, in asta un “Paesaggio urbano con ferroviere” dei primissimi anni ’20, di straordinaria rilevanza storica. Di Marino Marini, in catalogo una raffinatissima tecnica mista con “Danzatrice e cavallo”. Colpisce inoltre per il forte equilibrio compositivo la bellissima “Natura morta” di Giorgio Morandi, un olio su tela proveniente da una prestigiosa collezione bolognese. Osvaldo Licini è rappresentato dal prezioso “Personaggio”del 1944. Ancora, un autoritratto di Achille Funi del 1921, mirabile esempio del Realismo magico italiano, esposto alla Terza Quadriennale di Roma nel 1939, a Palazzo Reale a Milano nel 1989, a Palazzo Strozzi e a Villa Olmo.
L’Astrattismo Italiano è presente in catalogo con opere di Radice, Giordano, Pantaleoni, Reggiani, Prina, un raro lavoro di Carla Badiali del 1938, un dipinto di Atanasio Soldati del 1935 e un Manlio Rho del 1940; per quanto riguarda la scultura astratta, da menzionare le due “Macchine inutili” di Bruno Munari. Tra le opere futuriste compaiono quelle di Balla, Depero, D’Anna e un bellissimo olio di Enrico Prampolini.
«Una scommessa, anzi una convinzione la mia, sull’astrattismo italiano, già proposto da Il Ponte in questi anni e con grandi soddisfazioni» continua Battino raccontando l’asta in arrivo.
Sono presenti in catalogo anche opere su carta di grandi maestri internazionali che possono rappresentare un’opportunità di investimento. Aggiunge Battino: «Confido in una “rivincita” delle opere su carta dei grandi maestri internazionali così poco valorizzate in Italia rispetto agli oli, ma all’estero già da anni molto ricercate. In catalogo Kandinsky con un acquerello del 1918, un pastello di Mirò, una china di Dubuffet del ’60, un Wols del 1940, una tempera di Marino Marini, due pastelli di Lam, un collage di Joseph Cornell e un acquarello di Chagall».
Particolarmente degno di nota il nucleo dedicato all’Informale del secondo dopoguerra: sono presenti in mostra opere di Tancredi, Turcato, Perilli, Imai, Hartung, Dubuffet, Tàpies, Corneille, Hsiao Chin, Poliakoff e Santomaso, con la grande tela “A cielo aperto”, esposta a Palazzo Reale nel 1986. Ancora, “Winter Morning” di William Congdon, un’opera del 1950 già esposta al Moma di New York e un olio museale di Emilio Scanavino del 1966, di straordinaria qualità.
Capolavoro dell’arte informale è inoltre il dipinto di Jean-Paul Riopelle del 1954, proveniente da un’importante collezione londinese e che vanta come precedente proprietà la prestigiosa collezione di Riccardo e Magda Jucker. Da citare infine “Musus”, un notevole olio su tela del 1964 di Emil Schumacher.
Tra i maestri dell’Avanguardia Italiana del Secondo Dopoguerra compaiono Isgrò, Agnetti, Mauri, Baruchello,Parmiggiani e Boetti, presente con tre importanti lavori: “Segno Disegno”, grande dittico del 1983, l’arazzo “Cinque x cinque venticinque” e “Tutto – I Vedenti”. E ancora, un’imponente opera di Irma Blank del 1995, eccezionale per qualità e dimensioni.
In catalogo anche la raccolta dedicata alla Pop Art italiana, con un rilevante gruppo di lavori di Adami, Angeli, Baj, Festa, Mambor, Maselli, Pasotti, Sarri, Schifano, Spadari. Da tenere sott’occhio la raccolta di Latin American Art con diverse opere di Matta, Lam, Botero. In evidenza ancora alcuni artisti del Gruppo Zero: Alviani, Aubertin Bonalumi , Castellani e Manzoni con un “Achrome” del 1960 e una “Linea lunga mt 10,99”.
Notevole è anche la grande tela del 1967 del giapponese Shusaku Arakawa. Per la Body Art citiamo due fotografie dell’austriaco Arnulf Rainer. Nella sezione dedicata al Nouveau Realisme spiccano Christo, con uno storico “Store Front Project” del 1962, un décollage di Jacques Villeglé, un Mimmo Rotella del 1960 e un’ccumulazione di Arman di dimensioni museali. Non mancano a catalogo Pittura Analitica, Gruppo Enne, Cinetismo, Optical Art e artisti che hanno incentrato le proprie ricerche sul rapporto luce-superficie-forma-colore-spazio-volume sono presenti in catalogo con opere pregevoli e significative. Lucio Fontana è rappresentato da due sculture in ceramica: “Figura alata” e “I cavalli del sole”; non manca inoltre “Concetto Spaziale, Natura”, coppia di sculture in bronzo del 1967.
Infine si segnala il lotto scelto come copertina di catalogo: “Segno e disegno” di Alighiero Boetti, del 1983 esposto a Basilea nel 1985 e stimato 100 – 150 mila euro. Citando Boetti: «Scrivere è disegnare. Le mie scritture sono tutte fatte con la sinistra, una mano che non sa scrivere, mostrano quindi anche una punta di sofferenza fisica, ma scrivere è un gran piacere. Ci sono parole che uccidono, parole che fanno un male tremendo, parole come sassi, parole leggerissime, parole reali come numeri. Ma se vuoi veramente qualcosa mettilo per iscritto».
Asta 397
Arte Moderna e Contemporanea
13 giugno 2017
Esposizione: 9, 10, 11 giugno 2017
(10/13 – 14.30/18.30)
Private viewing su appuntamento:
6, 7, 8 giugno 2017 (10/13 – 14.00/18.00)
IL PONTE CASA D’ASTE
Via Pontaccio 12, Milano