La mostra GIOVANNI BOLDINI. La Stagione della Falconiera che si terrà dal 9 settembre 2017 al 6 gennaio 2018 presso il Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi svela al pubblico un insolito Boldini. Nessuna donna elegante, nessuna posa sensuale. Nessun pizzo, nessun salotto, nessuna icona della Belle Époque. Si tratta di scorci bucolici di un ciclo di pitture murali a tempera che il pittore ha eseguito durante il suo periodo toscano, sul finire degli anni sessanta dell’Ottocento, presso la Villa La Falconiera, che apparteneva allora alla mecenate inglese Isabella Falconer.
Di questo ciclo di pitture murali si è persa la memoria già subito dopo l’esecuzione nel 1868. Rappresenta un unicum in Europa, non solo per quanto riguarda la produzione artistica del pittore ferrarese, ma in generale della corrente macchiaiola, alla quale il Boldini aderì, in modo personalissimo, prima del suo trasferimento a Parigi (1871).
Il ciclo di pitture murali oggi è interamente custodito all’interno dei Musei dell’Antico Palazzo dei Vescovi. La riscoperta delle pitture si deve a Emilia Cardona Boldini, giovane vedova nonché prima biografa del maestro. Alla fine degli anni Trenta del Novecento, la Cardona vagava per la Toscana per ritrovare un ciclo di pitture murali al quale Giovanni Boldini aveva lavorato in epoca giovanile, in una città di cui il ferrarese non ricordava il nome, ma che iniziava sicuramente con la lettera “P”. Emilia giunse, sulla scia di vaghe voci raccolte strada facendo, a Villa La Falconiera e dopo averla ispezionata, in procinto di andarsene venne attratta da una rimessa di attrezzi agricoli che altro non era che l’antica, ormai irriconoscibile, sala da pranzo della mecenate inglese Isabella Falconer, proprietaria della dimora negli anni Sessanta dell’Ottocento e interamente decorata dal giovane Boldini all’età di 25 anni.
La vedova decise di acquistare la proprietà nel 1938 e a seguire vi trasferì da Parigi tutte le cose appartenute a Boldini, dalle suppellettili ai dipinti, stabilendo lì la propria dimora. La conoscenza di questo importante ciclo pittorico è stata tuttavia graduale, solo dopo il distacco dai muri della villa (1974), il restauro e la collocazione nel Palazzo dei Vescovi a Pistoia è divenuto oggetto di studi ma è tuttora poco conosciuto al grande pubblico.
La mostra GIOVANNI BOLDINI. La stagione della Falconiera si propone di riportare in luce il momento creativo vissuto del maestro ferrarese in epoca giovanile, quando muovendosi tra Pistoia, Firenze e Castiglioncello, si trovò al centro di una rete di importanti relazioni amicali e professionali che ne segnarono positivamente l’inarrestabile ascesa artistica. Il ciclo pittorico sarà oggetto di nuove riflessioni alla luce di documentazione anche inedita che permetterà di sondare il mistero intorno alle origini della signora Falconer, al suo ruolo di mecenate nei confronti dell’irrequieto ma geniale Boldini e all’influenza che ella ebbe nella scelta iconografica del ciclo pittorico che rimane impresa unica, nel suo genere, nell’entourage dei Macchiaioli.
Del periodo macchiaiolo del Boldini saranno in esposizione sedici capolavori realizzati durante gli anni toscani (1864-1871), provenienti da collezioni private e da pubblici musei. Tra questi la Marina (1870) custodita a Milano, che ha una trasposizione a tempera in una scena nel ciclo della Falconiera; i ritratti di Telemaco Signorini (1870) e di Cristiano Banti (1866), custoditi presso la Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti a Firenze, artisti, legatissimi al Boldini, tanto da averlo sostenuto e promosso non solo durante il suo soggiorno toscano; l’innovativo, per posa e colori, Giovane paggio che gioca con un levriero 1869; il raffinato ritratto di Alaide Banti in abito bianco (1866) e il superbo ritratto del Generale Spagnolo, eseguito durante l’inverno trascorso in Costa Azzurra con la signora Falconer, tra novembre 1867 e marzo 1868 e considerato il capolavoro che ha proiettato il giovane Boldini nell’emisfero dei più grandi ritrattisti di tutti i tempi.
GIOVANNI BOLDINI. La stagione della Falconiera
Pistoia, Musei dell’Antico Palazzo dei Vescovi
9 settembre 2017 – 6 gennaio 2018
INAUGURAZIONE
9 settembre ore 17.00
DIREZIONE DELLA MOSTRA
Cristina Tuci
CURA DELLA MOSTRA
Francesca Dini
con la collaborazione di
Andrea Baldinotti e Vincenzo Farinella
Catalogo
Sillabe
PREZZO DEL BIGLIETTO
7 euro intero (visita museo e mostra)
5 euro (visita mostra)
5 euro intero (visita museo e mostra)
3 euro ridotto (visita mostra)
1 euro scuole
ORARIO
martedì, giovedì, venerdì: 10.00-16.00
sabato, domenica: 10.00-19.30
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