Uscirà a settembre il libro di Alan Jones “Luciano Chinese. Sognare di nuovo”, una monografia sull’artista del noto scrittore newyorkese curatore di importanti mostre in America, in Europa e in Giappone, autore, fra l’altro, del best seller “Leo Castelli. L’italiano che inventò l’arte in America”.
Alan Jones ha scritto per la Galleria newyorkese di Leo Castelli, per Larry Gagosian e Thaddeus Ropac; è uno dei massimi esperti della Pop Art americana e ha frequentato nella galleria newyorkese di Castelli alcuni dei maggiori artisti americani, come Jasper Johns, Jackson Pollock, De Kooning, Rauschenberg, Frank Stella, Twombly e Roy Lichtenstein.
Luciano Chinese ha iniziato la sua carriera d’artista a Venezia, negli anni Sessanta e la sua ricerca si inserisce nello spazialismo con elementi di cinetismo. Chinese ha esposto in musei italiani e internazionali, da Ca’ Pesaro a Venezia, al Museo Thyssen-Bornemisza a Madrid, ai Musei di Karkow e di Kiev, alle Università Denis Diderot di Parigi e Humboldt di Berlino e in importanti Gallerie italiane, tedesche e parigine. Attualmente alcune sue opere sono esposte negli spazi della Thetis, presso l’Arsenale di Venezia, dove è in corso la Biennale d’Arte di Venezia 2017, assieme ad artisti come Beverly Pepper e Jan Fabre. La conoscenza di Luciano Chinese e Alan Jones non è di lunga data: l’occasione è stata una mostra a Venezia, ma è subito scattata un’intesa e il critico è stato favorevolmente impressionato dalle opere, ma anche dalla storia artistica e dalla personalità di Luciano Chinese, tanto da decidere di curare questa nuova monografia, che fa seguito a quella del 2007 di Toni Toniato, storico dell’Arte veneziano e studioso dello Spazialismo veneto. L’opera è stata scritta in inglese e in italiano dallo stesso Alan Jones; le opere inserite sono soprattutto quelle nelle quali Chinese assembla, su fondi dipinti, materiali diversi e particolarmente il vetro di Murano, che ricerca nelle fornaci e di cui studia le trasparenze, il variare delle luci e delle ombre, dei riflessi, dell’incidenza della luce.
L’opera comprende in appendice una lettera dello scrittore e curatore di mostre Paolo Barozzi, proprietario di gallerie a Venezia e a Milano. Paolo Barozzi ha lavorato con Peggy Guggenheim sulla quale ha scritto parecchi libri, è stato giornalista per importanti testate italiane e straniere.
L’opera è edita dalla Nuovospazio Edizioni di Venezia e gode del patrocinio dei club Unesco di Udine e Venezia.