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Capolavori da Collezioni Italiane. Da Pandolfini a Firenze

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Apre oggi l’esposizione die lotti dell’asta “Capolavori da Collezioni Italiane” da Pandolfini a Firenze. Ormai questo catalogo speciale è diventato appuntamento  fisso,  giunto al quarto anno consecutivo dopo il successo del 2014 quando vi fu il battesimo del fuoco con ben 14 milioni di euro.  Questa vendita tematica raccoglie pochi lotti selezionati con estrema cura nel corso dell’anno dai dipartimenti; studiate e documentate queste opere trasformano il catalogo in un vero e proprio volume d’arte, che per molti casi diventa un imprescindibile testo critico di riferimento.

Quest’anno tra i masterpiece  opere come APOLLO E MARSIA, un olio su tela dipinto da Luca Giordano nel 1660 circa, in catalogo con stima a richiesta. Capolavoro giovanile del pittore napoletano, torna sul mercato a quasi quarant’anni dalla sua comparsa in asta a Londra nel 1988. Ancor oggi è difficile ricostruire le vicende collezionistiche di quest’opera perché troppo generiche sono le testimonianze dei commerci di questo soggetto, tra Parigi e Londra, per quasi un secolo a partire dalla metà del Settecento, ne è stato dato un significato ed un’appartenenza al numero, si suppone d’inventario, che compare in basso a sinistra, un 366 che lo colloca sicuramente in una ricca e complessa collezione, ma purtroppo a noi ignota.

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Il dipartimento di Dipinti del XIX secolo ha selezionato il RITORNO DALLE CORSE ALLE CASCINE di Ruggero Panerai, olio su tela che rappresenta uno spaccato di vita fiorentina in uno stile robusto e schietto. Con la stima di 10.000/15.000 euro verrà battuta la prima edizione in italiano del volume De Architectura libri dece traducti de latino in vulgare affigurati di Vitruvio, edita in Como da Gottardo da Ponte nel 1521, oltre ad essere celebre per lo splendido apparato illustrativo è importante anche per la sua provenienza, fu infatti appartenuta all’illustre bibliofilo e filantropo svizzero Sergio Colombi.

Splendida è la scultura in avorio con incastonate pietre colorante che raffigura Napoleone Bonaparte in veste di Imperatore. Sul mantello decorato da api cui poggia il collare di Gran Maestro della Legion d’Onore (ordine creato da Napoleone nel 1802), mentre nella mano destra tiene lo scettro sormontato dall’aquila simbolo sia dell’Impero Romano sia di Carlo Magno. Eseguita nel 1805-1810 l’opera è in catalogo con la stima di 40.000/60.000 euro.
Lo stesso dipartimento propone un mosaico raffigurante la Maddalena eseguito da Filippo Carlini nel 1777-1778 racchiuso in una eccezionale cornice in bronzo dorato che reca lo stemma di Pio VI, eseguita nel 1780 da Paolo Scarpa. Opera di rara bellezza e importanza sarà in catalogo accompagnata dagli scritti del professor Alvar Gonzales Palacios che l’ha ampiamente studiata.

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Non si può parlare di questa vendita di “Capolavori” senza ricordare il trumeaux proposto dal dipartimento di Arredi la cui stima è di 100.000/150.000 euro. È un’eccelsa e importante, anche nelle dimensioni, opera di Ebanisteria Veneziana di metà Settecento lastronata in noce e radica di noce con cimase, che racchiudono specchi incisi, in legno scolpito e dorato come per altro sono anche le rocailles e gli elementi fitomorfi che decorano i montanti di base e alzata.

Non mancheranno di attirare l’attenzione del collezionismo più esigente le tre maioliche rinascimentali che quest’anno sono incluse nella vendita dei Capolavori. Il primo è un piatto di Francesco Xanto Avelli, datato 1537, su cui è immortalata “La morte di Proci” il cui valore è di 70.000/100.000 euro, medesima valutazione 70.000/100.000 euro per la Coppa faentina della prima metà del XVI secolo attribuita a Baldassare Manara che raffigura L’Annunciazione, già Collezione Adda di Londra. In ultimo, ma per altro non meno ricercata, è la coppa lustrata a Gubbio, datata 1535 e siglata del pittore Lu Ur in cui è rappresentata La morte di Porzia che è posta in vendita per 30.000/50.000 euro.

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Forte del suo status di leader in Italia anche quest’anno il dipartimento di Orologi può presentare uno dei cronografi più ambiti e ricercati su mercato internazionale, un Rolex COSMOGRAPH DAYTONA con quadrante “Paul Newman Panda” del 1970, la cui stima è di 150.000/200.000 euro.
Il dipartimento di Numismatica per la sua prima presenza a questa prestigiosa vendita ha selezionato una MONETA in oro di estrema rarità coniata per volere del granduca Ferdinando I de’ Medici nel 1591, i cui esemplari esistenti incluso il presente si contano in numero di tre, di cui uno conservato al Museo Nazionale del Bargello di Firenze e l’altro al Museo Nazionale Romano (ex collezione di Vittorio Emanuele III). La grande rarità di questa moneta, in origine emessa con una tiratura di 1.260 pezzi, è quasi certamente imputabile al fatto che tutti gli esemplari in circolazione vennero ritirati e fusi in nuove coniazioni. L’esemplare qui proposto, denominato DOPPIA DA DUE o SCUDO QUADRUPLO, apparso per la prima volta sul mercato nel 1921 nel catalogo di vendita relativa alla prestigiosa collezione Ruchat, è stimato 40.000/60.000 euro.

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Asta
FIRENZE
Palazzo Ramirez Montalvo
Borgo degli Albizi,26

28 SETTEMBRE 2017
ore 18:00

Esposizione
FIRENZE
22-27 Settembre 2017
orario 10.00-19.00
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
info@pandolfini.it
www.pandolfini.it

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