L’edera si avviluppa sul bronzo accarezzandone il torso. La fibbia contiene il busto, in un abbraccio di strati materici stringe a sé lo spiegazzo pesante della mise e il pizzo sagomato sottostante. La fronte corrucciata pensante, l’occhio socchiuso, il viso scarno e scavato, leggermente inclinato. Mesto e prepotentemente inquieto. Baffi e pizzetto fieri. Cappello con piume coronano il tutto e nascondono la celebre calvizia. Firma: “A. Benvenuti, Venezia”, una “a” col ricamo accompagna la data: 1894. Si spalancano i Promessi Sposi a fianco, poggiati dinnanzi alla figura scolpita. E’ l’Innominato di Alessandro Manzoni scolpito da Augusto Benvenuti (1838-1899), presentato a Mercante in Fiera Autunno 2017 (30 settembre-8 ottobre 2017) da Luxury Art Gallery. Un’altra incisione sul lato porta il corsivo di “Fam. Vianello Venezia”, nota e nobile famiglia veneziana. Un pezzo da museo, proveniente da una collezione privata di una aristocratica famiglia lombarda. Due tonnellate di bronzo, fusione a cera persa. Il soggetto fece la fortuna dello scultore veneziano nel 1881, tredici anni prima di questa nuova e intoccata versione. L’opera fu selezionata per partecipare alla Esposizione Nazionale di Milano del 1881, la prima grande esposizione industriale che si potesse realmente definire nazionale. L’Esposizione contò 7139 espositori, si tenne dal 6 maggio al 1° novembre 1881 in un’area oggi occupata dai giardini pubblici di Porta Venezia e nei locali della Villa Reale e fu visitata da oltre un milione e mezzo di visitatori.
All’Esposizione industriale vera e propria si aggiunsero cinque Mostre addizionali, fra le quali l’Esposizione di Belle Arti (1 maggio – 31 luglio 1881) ospitata presso il Palazzo del Collegio Elvetico, oggi Palazzo del Senato, e il cui presidente onorario fu lo storico Cesare Cantù (1804-1895). La Mostra consacrò Augusto Benvenuti nell’Olimpo degli scultori italiani, la sua carriera dopo questa bronzea performance decollò. Il mezzo busto dell’Innominato (1881), riscontrò enorme successo (basti la nota anonima dell’Illustrazione italiana, 3 luglio 1881, incisione riprodotta in numerosissime stampe). Gli furono così commissionati parecchi monumenti per paesi e cittadine venete. Nel 1885 compose il monumento in onore dell’Esercito italiano, che fu collocato a Venezia sulla riva degli Schiavoni. Proprio nella città lagunare, presso la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro dovrebbe conservarsi il gesso o un disegno preparatorio – si tratta di fonti serie che (per ora) non hanno trovato riscontro. Gesso, come materiale, che comunque sicuramente ritroviamo per ben tre volte nel Museo a firma di Benvenuti. Tra questi spicca un altro protagonista del romanzo di Alessandro Manzoni: Azzeccagarbugli, scolpito nel 1897 -due anni prima della sua morte- e offerto dall’artista alla collezione museale; si notino come la fattura e la figura rivelino evidenti somiglianze con quella dell’Innominato (si veda le immagini qui sotto). Confronti con opere coeve o prime versioni a parte, resta che l’opera esposta a Parma sia un pezzo da museo. Prezzo: 30/40 mila euro. C’è tempo fino a domenica 8.