Tre street artists tra i più apprezzati della scena internazionale: MONEYLESS, OZMO, ERON; un collettivo locale: ART OF SOOL; una splendida valle: Val Camonica. Riecco il grande progetto di arte pubblica a cielo aperto WALL IN ART | Muri d’Arte nella Valle dei Segni, giunta oramai alla terza edizione, consolidando l’influsso positivo sulla comunità del luogo. Un progetto-modello ammirevole messo in piedi da Simona Nava e l’artista OZMO che ha coinvolto decine di chilometri della valle bresciana, sia dal punto di vista sociale sia da quello artistico-culturale. Il poker di artisti è intervenuto sui muri di Braone, Niardo e Vione. Interagendo e dialogando con il territorio e le comunità locali, hanno realizzato tre nuove opere d’arte pubblica che entrano a far parte del millenario patrimonio artistico della Valle Camonica.
Moneyless ha realizzato il suo intervento artistico sulla parete, lunga 63 metri, che conduce nel centro storico del Comune di Braone. Il primo in Lombardia per l’artista, milanese di nascita, che realizza murales in tutto il mondo. Ai piedi di un monte, tra i grigi del piccolo borgo, l’opera “Braone 01” combina all’essenzialità delle forme astratte, i colori vivaci e i forti contrasti della natura e del paesaggio che la circonda.
Se attraverso questa citazione e ricostruzione, l’intervento evoca il legame con il luogo in cui vive, con il suo stile vi irrompe. L’intento di Moneyless è proprio quello di innescare un conflitto visivo tra opera e contesto, una tensione che sia da stimolo per la percezione e l’immaginazione. La sua pittura coinvolge la comunità e chi la osserva nel processo creativo consegnando la libertà totale di significarla. La peculiarità del supporto, che si sviluppa in lunghezza, invita a percorrere “Braone 01”, donandole ulteriore movimento e prospettive.
Ispirata dal contesto di Niardo e dallo spot, costituito da una sequenza di sei pareti una accanto all’altra, l’opera “Evoolution” di Art of Sool, il collettivo di artisti camuni, è un omaggio al loro territorio, la Valle Camonica, da sempre culla e terreno fertile per la scrittura. Raffigurando i differenti supporti, strumenti, linguaggi e stili propri di ogni epoca, ne raccon-tano l’evoluzione a partire dal graffito preistorico fino ai misteriosi segni futuristici.
L’antico camuno e la pietra, l’uomo celtico con scalpello e martello, il monaco amanuense con penna di volatile e inchiostro, il pittore – la scena cita Dalì, Pollock e Haring – con l’inseparabile pennello e il writer contemporaneo con la bomboletta spray. A chiudere e riaprire il percorso dei segni, è l’artista del futuro che, nelle sembianze di un alieno, con uno strumento avveni-ristico processa e “spara”, quasi come tributo e augurio, l’intera gamma dei colori associati nelle pareti precedenti, ciascuno a un periodo determinato del passato.
Ozmo, artista e direttore artistico della rassegna, ha realizzato il suo intervento sull’imponente muro nel cuore del comune di Vione. L’opera “Pietra forata, Dos delle Barbine, Accademia del Cattabriga” è ispirata alla storia e alle leggende di Vione, in particolar modo quelle legate agli riti agresti – praticati dalla comunità presso il Dos delle Barbine e nel ter-ritorio – ai quei culti naturalistici tanto impressi nella memoria collettiva che nemmeno il cristianesimo è riuscito a eliminare, finendo poi per “integrarli” o esorcizzarli come mere superstizioni o espressioni di stregoneria. Ozmo ha voluto ricordare e omaggiare questi antichi rituali e simultaneamente invitarci a una riflessione profonda e contemporanea.
I primi due gruppi di figure disvelano il rito praticato presso una pietra forata per invocare la pioggia e la danza circolare delle vestali del dio Bergimo, il dio celtico delle alture. Nel terzo gruppo, ispirato a “et in arcadia ego” di Poussin, il riferimento è alla prestigiosa Accademia di Vione nella quale, dal 1572 e per circa 200 anni, si insegnò gratuitamente ai figli dei pastori persino la grammatica latina. Lo stile dell’opera è quello proprio del pop, quasi una metabolizzazione wharoliana dell’arte romantica di fine secolo. Le figure sintetizzate nei forti contrasti sono avvolte e rivitalizzate dal verde brillante – tipico della vegetazione montana – citato e reinterpretato dall’artista in pennellate digitali.
La terza edizione di WALL IN ART | Muri d’arte nella Valle dei Segni si concluderà nel 2018 con l’intervento di Eron, interprete tra i più apprezzati della scena dell’arte urbana internazionale e della pittura contemporanea, sulla parete dell’ex-scuola comunale in piazza degli Alpini a Cevo.
Informazioni utili
Wall in Art | Muri d’arte nella Valle dei Segni
Direzione Artistica: OZMO (Gionata Gesi)
Coordinamento del Progetto: Simona Nava / Sergio Cotti Piccinelli
Artisti: MONEYLESS – ART OF SOOL – OZMO – ERON
Periodo: Dal 16 SETTEMBRE al 14 OTTOBRE 2017 / PRIMAVERA 2018