L’Adorazione dei pastori del Perugino in mostra al Museo Diocesano di Milano.
L’Adorazione dei pastori, uno dei più importante dipinti del Perugino, è stato prestato dalla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia per essere esposto nel Museo Diocesano a Milano.
>> L’opera sarà in mostra dal 20 ottobre al 28 gennaio.
Il polittico su tavola originariamente risultava molto più grande della redazione giunta a noi oggi. L’opera fu commissionata a Pietro Vannucci detto il Perugino nel 1502 dai frati della chiesa di Sant’Agostino, a Perugia.
L’artista ha lavorato al politicco per oltre vent’anni lasciandolo, alla sua morte, parzialmente incompiuto. All’origine il polittico era composto da oltre trenta tavole, ma nel 1654 fu diviso in due parti, in base a certi orientamenti della Controriforma. Nel 1797 arrivarono poi la truppe napoleoniche a portarsi via diverse delle tavole che non furono più restituite.Perugino in questa sua opera riprende schemi quattrocenteschi già usati in passato ma infonde nuova inventiva e grande raffinatezza, senza mai rinunciare a una lirica semplice e commossa.
La purezza formale, il disegno chiaro ed elegante, la composizione equilibrata e la dolcezza delle sue figure sono elementi presenti nelle sue opere sino alla maturità, come si riscontra anche nell’Adorazione dei pastori, nella quale Perugino riprende lo schema già provato nell’affresco del Collegio del Cambio di Perugia.
A sinistra della tavola, si scorge l’annuncio degli angeli ai pastori, che compaiono anche al centro, in adorazione. A destra il bue e l’asinello. Al centro, tra due angeli, compare la colomba dello Spirito Santo e, in primo piano, Maria e Giuseppe adorano il Bambino, appoggiato a terra e protetto solo da un lembo del manto della Vergine. Invece del loggiato classicheggiante compare qui una semplice capanna.
Lo sfondo paesaggistico è reso all’essenziale e le figure, sulle quali si concentra tutta l’attenzione dell’artista, poggiano su un pavimento prospettico.
Lo stile di Perugino segna l’inizio di un nuovo modo di dipingere che, proprio a partire da Raffaello, il più importante tra i suoi allievi, segnerà la nascita della maniera moderna.