Heinz Berggruen, ricordi di un mercante d’arte: verrà presentato domenica 19 novembre presso il Museo del Novecento il volume edito da Skira dedicato a una delle figure centrali del collezionismo del Secolo breve.
Heinz Berggruen è stato uno dei maggiori mercanti d’arte del secondo Novecento con la sua galleria di Parigi, e al tempo stesso un collezionista straordinario, la cui magnifica raccolta, dal 2000 proprietà dei Musei Statali berlinesi, è ospitata nella prestigiosa sede di Charlottenburg.
Il talento di Berggruen si è espresso tuttavia, fin da ragazzo, anche nella scrittura. In questi brevi racconti autobiografici, arricchiti da aneddoti vivaci e spiritosi, l’autore ci fa entrare in confidenza con i suoi amici artisti, a cominciare da Pablo Picasso, cui lo ha legato un lungo rapporto personale; poi Henri Matisse, Alberto Giacometti, Joan Miró. Ma anche con i colleghi mercanti, con i clienti illustri e a volte capricciosi, con personalità speciali come Frida Kahlo, Gertrude Stein, Gianni Agnelli.
Berggruen narra l’arte come dialogo e come passione, senza dimenticare il senso degli affari, attraverso i tre poli della sua vita: la Berlino pre-nazista della giovinezza, l’esilio in California, il ritorno in Europa. La sua storia diventa anche simbolo di una significativa riconciliazione con la Germania unita e democratica di oggi.
Heinz Berggruen (1914-2007) esordisce giovanissimo come giornalista a Berlino. A causa delle sue origini ebraiche emigra prima in California e poi a Parigi dove, nel 1947, fonda la Galerie Berggruen.
Nel 1996 torna a Berlino con la sua magnifica collezione di opere d’arte, poi divenuta il Museum Berggruen.
>> Vita e opere di un celebre mercante di quadri, presentazione del volume Heinz Berggruen, ricordi di un mercante d’arte
Domenica 19 novembre h 18:30
Museo del Novecento, Palazzo dell’Aregnario
con Clarice Pecori Giraldi, Massimo Minini e il traduttore Enrico Arosio
Sorry to disillusion you, but Heinz Berggruen was not a friend of any of the artists mentioned. Picasso actively detested him, for good reason. This book is a work of fiction. As such, you may enjoy it. Just don’t believe a word you read!