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L’arte come sintomo. La mostra di Orlan al MACRO di Roma

ORLAN “VideORLAN- Technobody”

ORLAN “VideORLAN- Technobody”L’arte come sintomo. La mostra di Orlan al MACRO di Roma, fino al 3 dicembre.

Dopo il regno animale, ecco iniziarsi il regno meccanico. Con la conoscenza e l’amicizia della materia, della quale gli scienziati non possono conoscere che le reazioni fisico-chimiche, noi prepariamo la creazione dell’uomo meccanico dalla parti cambiabili. Noi lo libereremo dall’idea della morte e quindi dalla morte stessa, suprema definizione dell’intelligenza logica. La chiusa del Manifesto della letteratura futurista firmato da Marinetti ci introduce inaspettatamente nell’universo mutante e ibridato di Orlan (Saint-Etienne, 1947), la nota performer francese a cui il MACRO dedica in questi giorni una mostra che ne ripercorre l’intero itinerario artistico: dalle prime installazioni interattive, alle performance registrate su video, fino alle ultime opere che ricorrono alla realtà aumentata e al 3D.

I nostri futuristi, però, quanto hanno visto lontano! Scorre il video Successful Operation che documenta le operazioni chirurgiche-perfomance (Orlan si è sottoposta a vari interventi di “chirurgia performativa” modificando il proprio corpo fino a farsi applicare due corna di silicone sulla fronte: una citazione, un po’ invasiva in verità, del celeberrimo Mosè di Michelangelo), sul set – reso spesso, per l’occasione, giocosamente erotico – di una spiazzante sala operatoria.ORLAN “VideORLAN- Technobody”

Ci incuriosiscono certe “sculture” composte da fotografie sexy ritagliate e incollate su una base di legno a pannelli mobili che il pubblico può modificare a piacimento ruotandole e che danno un simpatico effetto di lunapark.
E poi ancora alcuni video della performance MesuRAGEs dove l’artista s’improvvisa originale e meticoloso geometra prendendo le misure del Guggenheim Museum, del Centre Pompidou e di altri noti spazi artistici istituzionali utilizzando il proprio corpo come metro, quasi una sorta di simbolica, “selvatica” appropriazione.

Nell’altra ala dell’edificio raggiungiamo una coppia di esotiche Self-hybridations raffiguranti il volto della performer ibridato con maschere dell’Opera di Pechino e, attraverso Augment, un’applicazione per cellulari, è possibile visualizzare un’inaspettata animazione in realtà aumentata e in 3D . E infine, ancora inedito Italia, il videogioco Expèrimental mise en jeu: lo spettatore munito di braccialetto myo collabora con Orlan che, in veste di supereroe, ricostruisce un paesaggio di rovine (in controtendenza con gli usuali videogiochi dove invece spesso l’invito è a sfogarsi distruggendo).ORLAN “VideORLAN- Technobody”La Body Art, o meglio la Carnal Art, ideata da questa complicata creatura postmoderna, si mostra – o si cela – ludicamente sotto abiti differenti, sempre giocando a eludere il tenue diaframma tra reale e virtuale: dalla fotografia al video, dall’installazione alla performance.

Il corpo mutante di Orlan, ibridato con protesi più o meno invasive, diventa –potremmo dire- proiezione metonimica di una realtà sociale, politica, ma anche – e, forse, soprattutto- interiore che la versatile artista tenta ossessivamente di deformattare, come agìta da un miraggio palingenetico o piuttosto da una ineludibile “discordia primordiale” (l’espressione è di Lacan) sotto la cui spinta la carne si fa verbo, linguaggio e quindi, in certo qual modo, arte.ORLAN “VideORLAN- Technobody”

ORLAN “VideORLAN- Technobody
A cura di Alessandra Mammì

Dal 25 ottobre al 3 dicembre 2017
In collaborazione con Villa Medici e Studio Stefania Miscetti
Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
MACRO –Museo d’Arte Contemporanea ROma
Via Nizza 138, Roma
Info: museomacro.org

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